Hands On QUBE 2 – Gamescom 2016

Gianluca "Gianz" Bianchini
Di Gianluca "Gianz" Bianchini Impressioni Lettura da 4 minuti

Negli ultimi anni, grazie anche a giochi come Portal, il genere dei puzzle game ha vissuto nuova linfa: da una storyline complessa, alla visuale in soggettiva, senza dimenticarsi il sistema delle “stanze”, non si può certo dire che le idee siano mancate. Anche QUBE 2, edito da Toxic Games, prende tutti questi elementi per poter confezionare un altro gioco che sia allo stesso livello di QUBE e della sua edizione “Director’s Cut”. 

2Alla mano questo QUBE 2 non sembra molto differente dai predecessori, ma mi è stato assicurato che il gioco presenterà diverse migliorie per quanto riguarda il gameplay, mentre al livello tecnico siamo a livelli molto più avanzati rispetto al passato: d’altronde, il team inglese punta a rilasciare il gioco pure sulle prossime piattaforme che usciranno nel corso del prossimo anno. Il gameplay si basa sul superare stanza dopo stanza, andando poi ogni tanto a guadagnare dei nuovi power up/colori da utilizzare proprio negli enigmi ambientali che ci verranno proposti, e che saranno in totale almeno una dozzina.

Nella demo provata, ho potuto constatare la raffinatezza del level design: quando si guadagna un “potere”, la stanza successiva ci permette di provarlo, in quella dopo di prendere dimestichezza combinandolo con l’uso di altri colori e così via, facendo salire il livello di sfida gradualmente. Ad esempio, vi capiterà spesso di dover usare il blu, che crea un’area che vi rimbalzerà lontano, per raggiungere zone più lontane, farci cascare sopra un cubetto verde, grazie al relativo power up, per poter sfondare una serie di staccionate, in modo poi da poter usare il rosso, che crea delle piattaforme lungo la direzione in cui è rivolta la superficie su cui è stato posato, come ascensore.

QUBE

Ogni enigma all’inizio avrà modi di risoluzione più o meno facili, ma andando avanti si avranno sempre più soluzioni diverse che potranno essere applicate, dalle più intelligenti fino a quelle più improbabili. Ci saranno poi stanze dove si dovranno superare degli ostacoli mortali: in una ad esempio, ci saranno schermature di laser che dovranno essere passate in successione, cosa non troppo difficile a dire il vero, se non fosse per il pavimento in moto verso di loro. In questi casi bisognerà anche ragionare in fretta, e non sempre il gioco sarà clemente in caso contrario!

 

La demo si è conclusa dopo essere riuscito a superare una ventina di stanze, in cui di tanto in tanto sono entrato in possesso dei diversi poteri. Anche se il core del gioco è già stato realizzato, mancano ancora diversi step: infatti mi è stato assicurato che ci saranno diversi collezionabili da dover prendere per completare al 100% il gioco. C’è ancora diverso tempo però all’uscita, fissata per la primavere del 2017, quindi è lecito aspettarsi dei miglioramenti, sperando che possa levarsi l’etichetta di “clone” di Portal

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Gioco da ormai 15 e passa anni ai videogames, il più dei quali sono stati titoli di Nintendo. Ma ho anche giocato spesso alle saghe divenute classiche anche nella scorsa generazione appartenenti ad altre piattaforme. Ma Zelda rimane Zelda, una fetta del mio cuore c'ha la triforza disegnata sopra.