Come da tradizione, anche in questo Spiel 19 il sabato si conferma la giornata più pesante: l’affluenza incrementa, la folla occupa qualsiasi spazio e si accalca nei punti di passaggio. Gli spostamenti da un padiglione all’altro richiedono spesso diverse decine di minuti. Purtroppo, l’organizzazione poco oculata nella pianificazione degli stand non ci viene in aiuto: in alcune grandi arterie della fiera (i corridoi che partono dagli ingressi, la “galleria” che collega tre padiglioni) il flusso delle persone viene continuamente interrotto o stretto in colli di bottiglia a causa di booth troppo ingombranti o disposti di traverso.
Ciononostante, abbiamo testato con piacere diversi giochi presentati e siamo lieti di parlarvene.
Cooper Island: la prova ad Essen Spiel 19
L’inizio della giornata è il miglior momento per i tedeschi di peso medio-alto: la mente è ancora lucida, la soglia dell’attenzione è alta, così il nostro rush all’apertura è verso i tavoli di Cooper Island, piazzamento lavoratori da 2-4 giocatori di Andreas “ode.” Odendahl, autore di Solarius Mission e La Granja.
In Cooper Island, il posizionamento dei propri dischi-lavoratore avviene sulla parte centrale dell’isola mentre le piccole penisole circostanti (una per ogni giocatore) verranno sviluppate con alcune tessere-paesaggio (foreste, montagne, fattorie e villaggi), affiancate o impilate le une sulle altre in modo da sviluppare tridimensionalmente il nostro territorio.
Un simpatico elemento di novità è la possibilità di posizionare delle tessere-bonus lungo due track di punteggio: quando la nostra nave-segnapunti oltrepasserà quella tessera, otterremo l’effetto indicato. Tali piazzamenti andranno decisi in maniera oculata per poi stabilire, a seconda della necessità, su quale track avanzare quando si ottengono punti.
La spiegazione del giovanissimo dimostratore è ineccepibile, non abbiamo bisogno di alcun chiarimento per tutta la durata della partita e quando al termine lo chiamiamo al tavolo dicendogli di aver ricevuto da lui la spiegazione migliore di questo Essen Spiel 19, ci chiede di ripetere i nostri complimenti in un messaggio vocale da inviare ai suoi amici.
Cooper island è un titolo piacevolmente complesso ma dalla durata contenuta (2 ore spiegazione inclusa) che mantiene tutte le sue promesse. Non un capolavoro, non esente da qualche sbavatura (è evidente ad esempio come l’azione del compasso, che consente delle eccezioni nei piazzamenti delle tessere, sia stata inserita per mettere una “pezza” a situazioni di impantanamento nella partita), è tuttavia un titolo che ha ancora qualcosa di nuovo da dire.
Nota di colore: dopo averlo chiamato per mesi “Copper island“, ci siamo accorti soltanto giovedì che il nome corretto è “Cooper Island” ed abbiamo pensato che fosse riferito ad un’isola dei Caraibi. Soltanto oggi ci è stato rivelato che Cooper è il nome del cane dell’autore.
Voto: 7
Nemeton
Seppure uscito da qualche mese, non avevamo ancora provato questo titolo di Johan Favazzo di piazzamento tessere, set collection e movimento su mappa. Incuriositi dagli ottimi materiali, avendo già sentito parlare del gioco e trovando un tavolo che sta per liberarsi ad Essen Spiel 19, decidiamo di provarlo.
Ogni giocatore impersona un druido alla ricerca di ingredienti per le proprie pozioni magiche: al proprio turno, il giocatore posizionerà sulla mappa una tessera esagonale, andando ad ampliare la mappa di gioco ed al tempo stesso determinando quali file di tessere verranno irradiate dalla luce lunare. Su queste tessere si svilupperanno le piante che si potranno raccogliere nella fase di movimento del druido. Alcuni elementi della mappa (alberi, cascate e “nemeton” (santuari celtici) consentono azioni differenti come la conversione delle risorse in pozioni (punti vittoria) o animali (che forniranno abilità speciali al nostro personaggio).
Inspiegabilmente, boardgamegeek indica una complessità di 3,20 per questo titolo. Nemeton è in realtà un entry level, non un gioco per famiglie (nonostante il tema strizzi l’occhio ai più giovani) ma neppure destinato ai gamers più navigati. La nostra prova purtroppo è risultata piatta e noiosa.
Voto: 5
“Paris: New Eden” allo Spiel 19
Pubblicato da Matagot, Paris: New Eden è un titolo di aste e tableau-building da 2 – 4 giocatori ad ambientazione post-apocalittica, in cui i giocatori cercheranno di incrementare la popolazione della propria fazione ed ottenere punti raggiungendo obiettivi indicati su tessere e carte.
Ogni round di gioco è diviso in due fasi: nella prima, i giocatori andranno a selezionare e raccogliere i dadi lanciati ad inizio turno (e posizionati in diverse zone del tabellone), attivando contemporaneamente l’azione corrispondente alla zona scelta. I dadi raffigurano i 6 diversi personaggi che costituiscono la moneta di scambio nella seconda metà del turno: nella fase di aste, infatti, i partecipanti si contenderanno alcune carte-edificio potendo offrire come pagamento soltanto dadi dello stesso colore dell’edificio (più eventuali tesserine personaggio, raccolte con le azioni del tabellone).
I giochi di aste non sono il nostro genere preferito, e ci siamo approcciati al gioco in maniera scettica, Paris: New Eden è riuscito tuttavia ad intrattenerci, regalando diverse emozioni e qualche momento di tensione in un’oretta di partita. Va segnalato però che non tutti al tavolo si sono alzati entusiasti, principalmente per la quantità di informazioni che vanno tenute d’occhio, incluse le scelte e le risorse di tutti gli avversari.
Voto: 6
Lovelace & Babbage
La giornata sta per terminare, ci rimane un po’ di tempo in fiera ma non abbastanza per un altro peso medio. Dobbiamo ripiegare su un gioco veloce, ma decidiamo comunque di dare il colpo di grazia ai nostri neuroni.
Lovelace & Babbage è un titolo prettamente matematico, ambientato nei primi anni del ‘900, in cui i giocatori dovranno programmare un rudimentale calcolatore elettronico. Ad ogni giocatore viene data una scheda con delle tabelle sulle quali indicare (similarmente ad un Roll and Write) le operazioni matematiche da eseguire.
Tali calcoli non vengono scritti direttamente, ma selezionati da una board con alcune operazioni già presenti (ulteriori tessere-operazione verranno aggiunte ad ogni turno). Scelta la nostra operazione, andranno indicate sul foglio la riga e la colonna corrispondente. Ad esempio: se ci occorre aggiungere 19 al nostro risultato e la casella D3 della board ha l’operazione “più o meno 19”, andremo a scrivere sul foglio “D3+”.
Lo scopo è quello di far corrispondere alcuni dei risultati ottenuti nel nostro turno ai numeri indicati nelle carte personaggio di volta in volta estratte, per raggiungere lo scopo avremo ad ogni turno cinque operazioni disponibili ed un tempo limitato (il primo giocatore a terminare girerà la clessidra che determina il tempo rimanente per gli avversari).
Difficile da spiegare, molto più facile da capire giocandolo, Lovelace & Babbage non richiede solo una buona abilità nei micro-calcoli ma anche velocità, precisione e soprattutto capacità di cogliere le opportunità che si presentano.
E’ un titolo destinato soltanto ai veri nerd, provatelo a vostro rischio e pericolo anche considerando che verrete odiati da qualsiasi persona sana di mente a cui lo proporrete.
Voto (per l’originalità dell’idea): 6
Anche questo report si conclude, domenica terminerà Essen Spiel 19 ma il report dell’ultima giornata sarà online lunedì.
Nel frattempo vi consigliamo di spulciare anche le nostre recensioni e, se non lo avete ancora fatto, di seguire la nostra pagina facebook ed attivare le notifiche del browser per Gamelegends.it.