Un autore brillante, che nel 2013 esordisce con il rinomato Viticulture e pubblica da allora soltanto grandi successi senza sbagliare un colpo. Dopo la nostra recensione di Wingspan vi parliamo nuovamente della Stonemaier Games e del suo fondatore Jamey Stegmaier, designer (fra gli altri) di Scythe, Euphoria e Tuscany. Sperimenta quest’anno il genere di civilizzazione con Tapestry, titolo per 1-5 giocatori dalla durata di due ore.
Ambientazione e materiali
In Tapestry ogni giocatore viene chiamato alla gestione di una civiltà, guidandola dalla preistoria all’era moderna, incrementando le sue diverse sfere di competenza (scienza, esplorazione, tecnologia e potenza militare) e nel contempo sviluppandone la capitale (con la costruzione edifici e monumenti).
Avremo poi modo di plasmare alcuni aspetti sociali della nostra popolazione (giocando le carte “tapestry” nelle ere 2, 3 e 4) ed addirittura, in alcuni casi, di ottenere una civiltà diversa che rimpiazzi quella di partenza.
I materiali, come sempre quando si parla di Stonemaier Games, sono fenomenali: cartoncino di alta qualità, splendide illustrazioni ma soprattutto 18 monumenti pre-dipinti, oltre a 100 miniature di edifici monocolore. La board principale (double-face a seconda del numero dei giocatori) rappresenta il mondo di gioco, mentre le tre board personali dei giocatori mostrano le civiltà controllate, le ere della partita (con le caratteristiche sociali da cui vengono contraddistinte) ed infine la mappa della capitale. E’ su quest’ultima board che andremo a posizionare i nostri edifici, tentando di completare settori, righe e colonne.
Meccaniche di Tapestry
Il gioco si sviluppa in cinque diverse ere: al proprio turno, ciascun partecipante potrà decidere di far avanzare la propria civiltà in una delle quattro diverse track (pagandone il costo di avanzamento ed ottenendo i relativi benefici) oppure di passare al’era successiva, giocando una carta tapestry ed innescando una fase di reddito. Alla quinta era ciascun giocatore avrà una fase finale di scoring: chi avrà ottenuto il maggior punteggio sarà il vincitore.
L’avanzamento nelle track (scienza, esplorazione, tecnologia e potenza militare) richiede un costo in risorse e fornisce dei benefici, fra i quali la costruzione di edifici, sviluppo di tecnologie, piazzamento di nuovi esagoni e controllo di un territorio. Come avviene con l’azione “upgrade“ di Scythe, la costruzione di un edificio comporta l’esposizione del bonus stampato sul relativo spazio: spostando l’edificio da quello spazio alla nostra capitale, il bonus diverrà disponibile ad ogni successiva fase di reddito. Anche il posizionamento nella capitale ha una sua rilevanza: riempire settori, righe e colonne ci procurerà ulteriori vantaggi nella fase di reddito, quali risorse e punti vittoria.
Gli altri bonus ottenibili dalle varie track sono numerosi e non sempre di facile comprensione: sarà indispensabile per le prime partite tenere a portata di mano la guida alla simbologia del gioco, della quale vengono fornite due copie. Se volete farvi un’idea, i link a regolamento e reference guides sono disponibili sul sito di Stonemaier, a questo link.
Il passaggio ad una nuova era costituisce perlopiù di un’azione “forzata”, da scegliere quando non si hanno risorse a sufficienza per un qualsiasi altro avanzamento sulle track. Non avviene necessariamente in maniera contemporanea fra i giocatori: è possibile che qualcuno sia costretto ad entrare nell’era finale mentre il resto del tavolo si trova ancora alla terza o quarta epoca. Ciò comporta l’esclusione dal resto della partita, con lunghe attese per il conteggio finale dei punti.
Considerazioni
Possiamo descrivere Tapestry come un discreto gestionale german di peso medio. Per quanto riguarda il lato di civilizzazione, invece, risulta essere piuttosto carente: l’ambientazione, tendenzialmente inconsistente data la natura astratta del titolo, viene completamente demolita da pesanti incongruenze. Capiterà frequentemente, infatti, di vedere civiltà entrare nel medioevo dopo aver inventato batterie e transistors, o iniziare l’esplorazione dello spazio avendo soltanto una conoscenza molto limitata della geografia del proprio mondo natale.
Abbiamo anche notato dei forti sbilanciamenti nelle carte tapestry, che potrebberro influenzare l’esito delle partite: si tratta di carte piuttosto limitate nel gioco ed ognuna di loro ha effetto su un’intera era. Si sono addirittura ipotizzate alcune house rules nel nostro gruppo per ovviare al problema, quali un’asta di punti vittoria per la carta iniziale o pescare 2-3 carte ad inizio partita, fra le quali scegliere quella con cui giocare.
La durata contenuta (intorno alle due ore) e le meccaniche interessanti (anche se non innovative) fanno comunque di Tapestry un titolo piacevole, dal costo elevato ma giustificato dai materiali di ottima fattura.