Eden Recensione: il film di Ron Howard che scava nell’animo umano

Eden è una storia del passato, ma che per molti versi ha dei contatti con la società contemporanea. Ecco la nostra recensione del film!

Giorgio Maria Aloi
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Recensioni
Lettura da 7 minuti
8 Ottimo
Eden

Eden è un film del 2024 diretto da Ron Howard (A Beautiful Mind, Rush, Heart Of Sea, Il Grinch, ecc.) e con un cast corale composto da Jude Law, Vanessa Kirby, Sydney Sweeney, Ana De Armas e Daniel Brühl. Il film è stato distribuito in anteprima allo scorso Toronto International Film Festival e poi allo scorso Torino Film Festival. Infine, è stato rilasciato ufficialmente nelle sale cinematografiche il 10 Aprile 2025, ed ora ve ne parliamo nella nostra recensione.

Una nuova vita all’isola di Floreana

Il film è basato su fatti realmente accaduti, riguardanti alcuni coloni europei che giunsero ad abitare sull’isola di Floreana. Il dottor Friedrich Ritter (Jude Law) e sua moglie Dora Strauch (Vanessa Kirby) sono due europei idealisti che fuggono dalla Germania nel 1929, rinnegando i valori borghesi che ritengono stiano distruggendo la vera natura dell’umanità, per trasferirsi sull’isola disabitata di Floreana, nell’arcipelago delle Galápagos.

Tuttavia la loro agognata solitudine dura ben poco. A loro si uniscono dapprima Margaret (Sydney Sweeney) e Heinz Wittmer (Daniel Brühl), coloni seri e capaci, e successivamente la baronessa Eloise Bosquet de Wagner Wehrhorn (Ana De Armas) seguita dai suoi due amanti, un servitore ecuadoriano, e un piano per aprire un hotel di lusso sull’isola. Il maltempo, la fauna selvatica e la totale mancanza di comfort e civilizzazione rendono la loro convivenza molto problematica, ma la più grande sfida sarà quella di coesistere con vicini disperati e pronti a tutto pur di affermare sé stessi.

Una storia possibilmente vera che scava nell’animo umano

Ron Howard ha voluto raccontare, stando alle testimonianze dei discendenti dei protagonisti, una storia che sembra realmente accaduta, ma con lo stile romanzato che ha usato in passato in altri suoi film come A Beautiful Mind e Rush. Però, rispetto ad altri suoi film, stavolta Howard ha voluto essere più crudo. Con una buona regia elegante, una colonna sonora composta da Hans Zimmer che amplifica l’atmosfera thriller e una fotografia cupa, ha voluto addentrarsi in un luogo sperduto, andando sempre più all’interno di esso, e in maniera parallela anche nell’animo umano.

Eden è un film che mette delle persone provenienti da classi sociali diverse nello stesso luogo e le mette totalmente a nudo, togliendo loro le maschere e spogliandoli non solo dei loro vestiti, ma anche delle loro ipocrisie e dei loro comportamenti convenzionali. Anche se la storia è ambientata nel passato, ci sono delle possibili chiavi di lettura al presente, e sorge spontaneamente una domanda: “quanto è cambiato da allora, e se qualcosa del genere capitasse oggi, sarebbe lo stesso, o addirittura peggio?”.

In un luogo dove potrebbe esserci la possibilità di una rinascita e la voglia di ripartire da zero, viene mostrato come l’essere umano sia così vulnerabile, o alcune volte così incapace, di adattarsi e di imparare dai propri errori. Attraverso l’egoismo, l’istinto di sopravvivenza, la sessualità e la voglia di prevaricare sull’altro, i cinque protagonisti vengono messi a nudo e buttano via le maschere, mostrando la loro possibile natura in un luogo diverso da cui erano abituati (e dove indossavano una maschera prima di arrivare all’isola). Il luogo è servito alla rivelazione e non a un nuovo inizio.

Un ottimo cast

I protagonisti sono ben scritti e sono caratterizzati dall’ambiguità, dal mistero, dalla forza e dall’egoismo. Si prova un po’ a comprenderli, ma gli attori coinvolti sono riusciti in una cosa: sono stati così bravi che non si riesce a fare il tifo per loro. Non sono persone totalmente cattive o puramente buone, ma semplicemente esseri umani complessi e grigi.

Sydney Sweeney è stata la migliore di tutti loro. In questo caso non è stata sessualizzata (e c’è da dire “finalmente”) e ha dimostrato totalmente di essere una bravissima attrice. Il suo personaggio apparentemente ingenuo, in realtà è quello più forte, e lo ha dimostrato soprattutto scena in particolare, molto intensa, dove la Sweeney è stata incredibile. Il marito, interpretato da Daniel Brühl, è un uomo che cercava un futuro migliore per lei e per i loro figli ed era disposto a tutto per ottenerlo e mantenerlo.

Friedrich Ritter e Dora Strauch sono due persone venute con uno scopo, ma appena hanno l’occasione di metterlo in pratica sembra che mettano da parte la loro umanità e cordialità. Jude Law e Vanessa Kirby sono stati gli attori giusti, con le giuste espressività e capacità di immedesimazione. E infine c’è lei, Ana De Armas. Il suo ruolo è capace di far provare odio e disgusto nei suoi confronti: una donna dell’alta borghesia, ma che dietro a quelle ricchezze era povera dentro. Era ossessionata dai suoi interessi, dalla sua mania di controllo e dalla sua bellezza, qualità che lei aveva paura di perdere. Non a caso, il libro preferito di lei è Il Ritratto Di Dorian Gray di Oscar Wilde, perché c’è una similitudine tra lei e lo stesso Dorian.

Tra pregi e difetti

Nonostante sia un film angosciante e cupo ben diretto e che vanta la presenza di ottimi attori, non è definibile un capolavoro, ma comunque un film da vedere assolutamente, che nonostante il periodo storico preso in considerazione (di quasi cent’anni fa), riesce a dimostrare che i cambiamenti non sono stati molti, e che ancora oggi l’uomo fa gli stessi errori.

Il problema è che tutto questo a volte risulta un po’ ridondante e a tratti didascalico, portando il film a ruotare intorno ad una parte centrale lenta e che gira in tondo, senza una direzione precisa (un po’ come se la macchina circolasse all’interno di una rotatoria senza uscire mai). Questo ha portato anche ad una staticità e ad una riduzione del ritmo, però il tiro risale quando avviene una certa scena, per poi far entrare in gioco l’atto finale, dove lo spettatore rimane a bocca aperta per la direzione che poi viene presa dal film.

Eden
Ottimo 8
Voto 8
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