Warren Spector contro i videogiochi come “film interattivi” – Risponde Naughty Dog

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor News Lettura da 3 minuti

Una doverosa premessa va fatta rispondendo alla domanda: chi è Warren Spector? A molte persone il nome risulterà nuovo, anche perché spesso i videogiocatori non vanno ad indagare su chi e cosa si nasconde dietro un videogioco, sulla sua storia di programmazione, sui producers e sugli ideatori. Warren Spector, vive di videogiochi dal 1990, e papà di alcuni titoli del calibro di Wing Commander, la serie di Ultima, e Deus Ex, Thief: Deadly shadows ed altri ancora. Detto questo, possiamo passare alle sue dichiarazioni.

Le sue parole arrivano durante la PAX Australia 2015, e con esse attacca alcuni titoli che fanno della trama e della cinematografia la loro caratteristica principale. Esempi dei titoli citati Heavy Rain della Quantic Dream, la serie di Uncharted di Naughty Dog, e il The Walking Dead di Telltale.

uncharted-3

Le sue parole sono chiare: i vdeogiochi non devono essere trattati come film interattivi. Molte persone sostengono i suoi stessi punti di vista.

“Se tutto ciò che volete fare è mostrare quanto siete brillanti, fuori dal mio medium! Andate a girare un film o roba simile, perché è questo ciò che volete fare.”

Il signor Warren Spector si è soffermato in particolar modo oltre agli altri titoli citati, sulla serie di Uncharted, e le parole che seguono non sono certo amichevoli:

“Non è che titoli simili siano brutti, ma limitano le possibilità di interazione con il mondo di gioco, perché la storia deve svilupparsi nel modo che vuole il narratore. Non puoi esprimerti; è solo come riesci a seguire un percorso predeterminato per arrivare al punto successivo. È una grande storia, molto migliore di qualsiasi altra io abbia mai raccontato in un videogioco, ma non è la storia del giocatore; non è la tua storia.”

uncharted-4_PS4-3835La risposta dello studio interno di Sony, Naughty Dog non si è fatta attendere troppo, e lascia intendere chiaramente che le i feedback e le crtiche sono “gradite, ma non verranno assecondate”. A parlare è stato Arne Meyer tramite una risposta indiretta, marcando il chiaro concetto che l’industria videoludica è aperta a molteplici tipi di videogiocatori, e che di certo loro continueranno a creare giochi con una trama avvincente e lineare, e che sia cinematografica come sempre.

Cosa pensate a riguardo? Da che parte state?

Condividi l'articolo
Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.