Con la saga di Watch_Dogs si continuerà ad “osare molto”

Damiano "Xenom" Pauciullo
Di Damiano "Xenom" Pauciullo News Lettura da 2 minuti

 

 

Watch_Dogs sarebbe dovuto essere una rivoluzione nel mondo dei videogiochi open world, con tantissima interattività tra i personaggi, con l’ambiente circostante, con una grafica mozzafiato e delle città davvero “vive”. Purtroppo, forse anche per le aspettative enormi che si erano create, il gioco ha deluso molto.

Watch_DogsA parlare della saga e di come questa si evolverà in futuro ci ha pensato Jonathan Morin, uno degli sviluppatori di Ubisoft e responsabile dello sviluppo di Watch_Dogs:

“Bisogna continuare a correre rischi. Io non faccio questo lavoro se non vi è alcun rischio, altrimenti risulterebbe noioso. Bisogna fare le cose anche se si presentano difficili oppure non si trovano soluzioni. Quando si inizia un nuovo progetto (o una nuova IP), ci troviamo davanti a una pagina bianca e tutto quello che fai sarà quello vorrai fare. Quando si tratta di un sequel, c’è più pressione nello spingere un brand avanti e bisogna appellarsi ai fan in una nuova maniera. Dovranno giocare con un diverso stato d’animo a questo nuovo gioco.”

Continua poi parlando del capitolo già uscito (e tanto criticato):

“Credo che Watch Dogs non sia perfetto è c’è molto margine per migliorare. Ma non sempre si intravede quando spedisci il gioco. Consegnamo ciò che per noi è il meglio per quel marchio in quel momento. Ma dopo, quando sono passati cinque anni e mezzo di sviluppo e vi prendete le meritate vacanze, la gente gioca al gioco e alcuni elementi diventano più chiari. Essi permettono di portare il marchio a un livello successivo e qui le cose iniziano a farsi interessanti.”

Sicuramente parole rassicuranti, che fanno ben sperare in un successivo capitolo (indirettamente quasi confermato) più curato e quantomeno più vicino a quel che tutti si aspettavano fosse il primo Watch_Dogs.

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Videogiocatore da quando aveva 3 anni grazie ad un bel GameBoy rosso fiammante, si chiede ancora come facesse a quell'età a completare i giochi. Predilige i platform (soprattutto se come protagonista hanno un idraulico baffuto) e i giochi d'avventura (ma solo se il personaggio ha una tunica verde); diciamo che quel 23 settembre del 1889 avevano previsto la sua nascita, fondando quindi la Nintendo.