Come recita già il titolo originale di Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name, che analizziamo in recensione, questo nuovo entusiasmante capitolo della serie Yakuza (esistente dai tempi di PS2 e famosa in tutto il mondo sin da allora) è incentrato sul personaggio di Kazuma Kiryu, protagonista indiscusso della serie, e di quasi tutti i titoli usciti (tranne qualche spin-off su PSP). Nello specifico, il titolo si riferisce al fatto che alla fine di Yakuza 6, dopo lo scontro tra l’alleanza Omi ed il Clan Tojo, egli si dà per morto nella speranza di salvare il Morning Glory, l’orfanotrofio ad Okinawa al quale egli è legato sin da Yakuza 3.
In questo nuovo capitolo, il nostro protagonista conoscerà nuovi personaggi, i quali pur di sconfiggere l’alleanza Omi, cercheranno di renderlo un perfetto sicario al loro servizio come agente della fazione Daidoji, e addirittura cambiando il suo nome in Joryu così da risultare irriconoscibile a chi lo braccava e lo voleva morto.
Infine si scopre che la famiglia Watase, alla sua ricerca tramite Tsuruno e Shishido e interessati alla fine dell’alleanza Omi, gli assegneranno degli incarichi che dovrà compiere in cambio della vita dei bambini residenti al Morning Glory di Okinawa, luogo dove sarebbe in realtà diretto. La maggior parte del gioco però è ambientato a Sotenbori, il quartiere principale dell’intrattenimento di Osaka, ma anche a Roppongi e Minato, ovvero alcuni quartieri più famosi di Tokyo.
Gameplay rinnovato? Si, grazie
Se c’è un elemento degno di nota della serie Yakuza, quello è sicuramente il gameplay, oltre alla componente narrativa non indifferente, sempre coinvolgente ed interessante. Come già avvenuto in altri titoli della serie (Yakuza 4, 5, e 6), il nostro protagonista avrà diversi stili di combattimento, ai quali corrisponderanno differenti azioni e mosse acrobatiche degne di Jackie Chan.
Tali stili sono nello specifico lo Yakuza Style, basato sui colpi caricati che possono anche rompere la guardia dei nemici, e l’Agent Style che è basato sull’uso di gadgets, nella fattispecie quattro: Spider (un cavo col quale Kiryu lega e lancia i propri nemici), Bee (lancio dei droni da combattimento), Firefly (lancio di esplosivi) e Serpent (razzi nelle scarpe alla Ritorno al Futuro, che danno velocità e schivata migliorata di proiettili e attacchi nemici). Vi è poi la possibilità come sempre di effettuare delle vere e proprie prese ad alcuni nemici (magari quelli più inclini a schivare colpi diretti) e le super mosse, queste una volta che la barra “Heat” sarà piena dopo aver ucciso un numero congruo di nemici, dando vita a spettacolari sequenze di combattimento acrobatico e adrenalinico.
Come è logico aspettarsi, tali stili potranno essere potenziati attraverso il menù delle abilità, ma se in passato era necessario combattere per ottenere punti esperienza, stavolta la questione è ben diversa.
Potremo portare a termine numerosi incarichi dal rifugio di Akame (una collaboratrice di Tsuruno che aiuterà il nostro protagonista contro l’alleanza Omi ,man mano che aumenterete il legame con lei portando a termine le sue missioni), Tra cui è presente anche un’arena dedicata ai combattimenti, dove potrete assoldare guerrieri e vincere incontri di grado sempre maggiore.
dovrete risolvere un sacco di missioni secondarie sparse per il gioco, al termine delle quali vi verranno dati punti e molti soldi. Tali guadagni saranno necessari, non solo per acquistare i vostri equipaggiamenti nei negozi sparsi per il gioco (giubbotti antiproiettile, cibo e medicine per curarsi durante i combattimenti e molto altro ancora), ma anche per acquistare le abilità nel menù, dove ogni abilità costerà sia soldi che di punti ottenuti durante le side quest assegnate da Akame.
Prima il dovere… poi il piacere!
Tra una scazzottata e l’altra ed un Sushi, non senza aver assaggiato il Sakè del luogo nei migliori ristoranti di Osaka e Tokyo, vi imbatterete nelle numerose sale giochi, nelle quali avrete, tra i classici cabinati da sala giochi tra cui Sonic Fighters e Virtua Fighter 2, anche la possibilità di giocare a freccette, a biliardo, e cantare al Karaoke, ma anche andare nei Cabaret (le hostess giapponesi che pullulano in tali luoghi, sono in carne ed ossa e non in grafica di gioco ndr), o diventare dei veri professionisti nelle gare di Mini 4WD! Potrete addirittura acquistare i pezzi per la vostra vettura (cambiarne la livrea, il colore ecc) e potenziarla a dovere con ingranaggi, ruote di ogni tipo e motori (chi si ricorda il famosissimo Plasma Dash?). Vinceremo le gare, eviteremo che la macchinina vada fuori pista, e verremo ricompensati con dei punti necessari per effettuare gli acquisti nello shop apposito. Come se non fosse abbastanza, quando tornerete al vostro rifugio potrete anche giocare al Master System, andando a caccia delle rom sparse per l’intero gioco (tra cui presenzia anche l’intramontabile Alex Kidd, e molti altri ancora).
Forma smagliante?
Anche dal lato tecnico, Yakuza Like a Dragon Gaiden, non sfigura assolutamente, ma anzi sfoggia tutta la potenza del già ottimo “Dragon Engine” visto in Lost Judgment, spin-off della serie uscito qualche anno fa. Gli sviluppatori non hanno inserito una modalità “performance” o “fedeltà grafica”, ma possiamo garantirvi che il gioco mantiene sempre framerate altissimi, che non calano neanche con cinquanta o più nemici presenti su schermo, il che renderà sempre l’azione visivamente spettacolare ed appagante.
I modelli dei personaggi risultano molto rifiniti e nulla viene lasciato al caso, e lo stesso vale per l’eccezionale doppiaggio giapponese. Anche le musiche, come sempre, risultano azzeccate con l’azione del gioco. La difficoltà ci è sembrata ben calibrata e se sceglierete la modalità “principiante”, il nostro protagonista cambierà da solo i vari stili di combattimento, seminando morte e distruzione sul suo cammino. Ovviamente, come da prassi, potrete cambiarla in qualsiasi momento vogliate.
Fisicamente Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name è uscito solo nel paese del Sol Levante, o comunque su territorio asiatico, mentre in Europa è in solo formato digitale (ovviamente sono presenti i sottotitoli in italiano). Tutto questo perché il gioco in realtà sembra quasi un’appendice enorme di Yakuza 7 Like a Dragon e Yakuza 6. Yakuza 7 Like a Dragon è infatti collegato a livello storico con questo capitolo, così come il prossimo Yakuza 8: Infinite Wealth in uscita a fine gennaio. Dal lato della longevità il gioco non soddisfa molto, in quanto l’abbiamo finito in meno di dieci ore occupandoci anche di diverse attività secondarie. Mirando a fare tutto, si arriva anche sulle venti o trenta ore, ma sappiamo bene che per un gioco di questa serie potrebbero non essere tantissime.