Persona 5 Tactica – Recensione di uno SRPG classico ma affascinante

Ecco la recensione di Persona 5 Tactica, una nuova avventura in salsa strategica, un genere ben diverso da quelli fin ora visti nella serie.

Alessandro Ferri
Di Alessandro Ferri - Senior Editor Recensioni Lettura da 5 minuti
7.9
Persona 5 Tactica

Persona 5, con le sue varianti uniche come la versione Royal e i musou, sembra ancora essere un titolo molto apprezzato da una miriade di giocatori, e sempre pronto a offrire nuove esperienze. Persona 5 Tactica, ossia il nuovo titolo strategico dedicato alla serie che analizziamo in questa recensione, mette infatti risalto uno dei gruppi di personaggi più amati della saga Atlus, pronti a tornare nuovamente in azione. Dopo aver esplorato il gioco per diverse decine di ore nelle settimane precedenti, possiamo ora condividere con voi se questa nuova missione è stata coronata dal successo.

La trama di Persona 5 Tactica parte dal presupposto che si conoscano già personaggi come Makoto e Haru, in quanto il gioco inizia alla fine delle avventure dei Ladri Fantasma. Tuttavia, la storia offre un pretesto per un’ulteriore avventura, catapultandoci in un villaggio con richiami all’architettura dell’Europa centrale e in una situazione socio-politica che richiama la rivoluzione francese (con chiare allusioni anche a Maria Antonietta).

I Ladri Fantasma sono tornati

Sebbene l’impatto narrativo sia notevolmente più soft e meno pretenzioso rispetto ai vari capitoli principali del franchise, Persona 5 Tactica mantiene toni e temi tipici della serie, con una critica sociale evidente e un’analisi della società giapponese contemporanea, anche se talvolta si cade inevitabilmente in qualche stereotipo di troppo.

Controller alla mano, Persona 5 Tactica offre un’esperienza da SRPG solida e divertente, senza cercare di rivoluzionare il genere. Le meccaniche di gioco, tra attacchi combinati, turni doppi contro le debolezze nemiche, fusione e scambio delle Personae tra i membri del party, offrono in generale un’esperienza rapida e coinvolgente. Le battaglie spesso si presentano come veri e propri puzzle da risolvere, piuttosto che sfide basate sulla potenza delle unità alleate o avversarie, con i nemici che rappresentano una minaccia solo quando concentrati in determinate zone.

A differenza di altri giochi simili, Persona 5 Tactica si concentra quindi sulla libertà di movimento in battaglia, ricordando e non poco quanto visto con i due capitoli di Mario + Rabbids targati Ubisoft. I ben noti Ladri Fantasma sono agili e possono coprire ampie porzioni delle mappe in un turno, grazie anche alle dimensioni ragionevoli delle stesse. Le coperture, sia parziali che totali, giocano un ruolo cruciale, permettendo al giocatore di limitare i danni subiti e evitare i temuti turni doppi inflitti dagli avversari alle unità in campo aperto.

Ma non è tutto, visto che il gioco presta particolare attenzione alle alterazioni di stato, più frequenti e impattanti rispetto al gioco originale. Dall’ipnosi fino al sonno, ci sono infatti vari stati alterati che influenzano le dinamiche di battaglia.

Uno strategico che funziona

Le missioni, specie dopo diverse ore passate all’interno del titolo, tenderanno a rassomigliarsi un po’ troppo, sebbene il team di sviluppo abbia introdotto obiettivi secondari per ciascuna, aumentando la valutazione complessiva e le ricompense in termini di valuta di gioco e non solo. La scelta di condividere l’esperienza acquisita con i membri del party non attivi abbassa la sfida complessiva, sebbene il fattore noia potrebbe comunque sopraggiungere sulla lunga distanza. Il consiglio, ai neofiti come ai giocatori navigati, è quindi quello di trovare il giusto equilibrio mentre si gioca.

Dal punto di vista tecnico, lo stile smaccatamente “chibi” adottato potrebbe non soddisfare tutti i fan di Persona 5, con rappresentazioni e proporzioni dei protagonisti e non completamente alterate. Nonostante ciò, Persona 5 Tactica non è spiacevole da vedere, anche se ha meno appeal rispetto alla serie principale e al Persona 5 Strikers di Omega Force. La colonna sonora di Lyn Inaizumi rimane un punto a favore, con tracce che si integrano perfettamente nel contesto.

In conclusione, Persona 5 Tactica si presenta come un titolo divertente e ben realizzato, sebbene soffra di due note dolenti: la prima è l’appartenenza a una categoria di giochi fin troppo nota, con l’adozione di meccaniche già viste in molte altre opere simili, mentre la seconda è l’incapacità di aggiungere quel tocco di classe che ha reso straordinari gli altri capitoli della serie Atlus. Ad ogni modo, va comunque benissimo così.

Persona 5 Tactica
7.9
Voto 7.9
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Senior Editor
Trentenne, vero appassionato di videogiochi, adora scrivere di videogiochi come se ne stesse parlando con gli amici al bar. Nostalgico dei classici anni '90 come Super Mario 64, non disprezza al brivido dei titoli moderni.