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Persona 5 Strikers – Recensione del sequel dall’anima action

Il brand di Persona è un po’ come quell’ingrediente che, se piace, sta bene su tutto: se infatti i temi legati a trama, racconto e anche ambientazioni sono sempre concentrati sull’esplorazione della psiche umana e di come questa influenzi i personaggi, il modo in cui queste esperienze sono gestite non sono sempre state uguali. Certamente il filone principale, la serie “numerata”, possiede sempre quell’animo da JRPG a turni, ma non è strano aver visto, di anno in anno, un qualche spin-off dalle meccaniche decisamente diverse (che diventano ancora più assurde se finiamo sui rhythm games del brand). Persona 5 Strikers, che in Giappone è uscito circa 1 anno fa con il nome di Persona 5 Scramble: The Phantom Strikers, ha però dal suo il fatto di essere anche un vero e proprio sequel della storia dei Ladri Fantasma di Cuori (tranquilli, nonostante tutto sarà abbastanza godibile anche senza aver mai provato il capitolo originale).

Come già detto, questo Persona 5 Strikers è un vero e proprio sequel di Persona 5: attenzione però, non confondete tutto questo con Persona 5 Royal, il gioco che aggiungeva all’originale una parte di trama e che, purtroppo, in questo titolo sembra proprio non esistere. Inoltre, ricordiamo anche che questo titolo è stato sviluppato da Atlus in collaborazione con Omega Force, azienda nota per i suoi musou; il gioco, infatti, è il primo capitolo del brand a sfociare nell’Action RPG, struttura ludica mai esplorata prima d’ora dal marchio di Persona.

Persona 5 Strikers

Giro del Giappone in 40 ore

Persona 5 Strikers differisce di molto dal suo predecessore soprattutto per il concept: abbiamo già citato il gameplay (e ne parleremo più avanti nel dettaglio), ma non è la sola cosa che salta all’occhio. Intanto in questo capitolo, che si colloca nelle vacanze estive dei ragazzi, il protagonista torna a Tokyo e, come sempre, viene tirato in mezzo (insieme ai suoi compagni di malefatte) in un’altra sorta di “problematica” legata a eventi fuori dal comune. La trama è tutta da scoprire e, come sempre, presenta quella qualità che ormai siamo abituati a vedere con il brand in questione: evitando quindi spoiler, saltiamo subito alla parte interessante, ovvero quella legata al viaggio. Persona 5 Strikers infatti ci porterà a visitare varie città, facendoci quindi scoprire diverse location (tutte con negozi da scoprire, persone con cui parlare e, ovviamente, nemici da sconfiggere) insieme a tutti quei personaggi che ormai abbiamo imparato a conoscere per bene. Al gioco però si aggiungeranno due volti inediti, due interessanti novità che potrete scoprire nel corso della storia: parliamo di Sophia, una strana ragazza che conoscerete fin da subito e che sarà un po’ uno dei misteri del titolo, e l’investigatore Zenkichi Hasegawa, criptico personaggio che risulta essere, a onor del vero, una delle migliori novità del gioco grazie anche al suo vedere le situazioni presenti in-game in maniera differente rispetto a quello a cui Persona 5 e affini ci avevano abituati.

Forse a causa dell’uscita ravvicinata tra questo titolo e Persona 5 Royal, oppure proprio per una scelta stilistica, Persona 5 Strikers è un diretto sequel di Persona 5, e non della sua versione rivista e ampliata: per questo alcune cose, seppur non troppo importanti, potrebbero stonarvi un po’ (più che altro per quei personaggi, quegli avvenimenti e quei concetti che sono proposti nel semestre aggiuntivo di P5R e che in questo P5S invece sono assenti). Dal punto di vista tecnico, il gioco si presta molto bene al genere grazie ai 60 FPS quasi sempre fissi che abbiamo visto su PlayStation 5 (vi ricordiamo che il gioco è uscito però su PlayStation 4), elemento che viene invece meno su Nintendo Switch, dove l’esperienza viaggia a 30 frame per secondo con qualche calo nelle fasi più concitate. Dal punto di vista artistico, invece, nulla da eccepire in quanto l’ispirazione rimane la stessa dell’originale: aspettatevi quindi colori sgargianti, uno stile grafico a metà tra digitale e cartaceo con una caratterizzazione marcata dei personaggi e, ovviamente, delle musiche fantastiche che ad ogni combattimento partiranno alla carica dando un ritmo maggiore alle varie fasi di gioco (complice il fatto che alcune di queste sono remix delle originali).

Persona 5 Strikers

Il tavolo dei contenuti

Se c’è una cosa che salta subito all’occhio in Persona 5 Strikers è il suo essere particolarmente snello: a differenza del titolo principale, questo sequel non vi farà toccare le statistiche, parlare con i confidenti o partecipare ad attività particolari. Il gioco si concentrerà su esplorazione (fatta però in location fantastiche da vedere ma povere dal punto di vista dei contenuti), dungeon e boss fight. Quello che a prima vista può sembrare un sistema più leggero da gestire per un Action RPG, si dimostra con l’avanzare delle ore un po’ ripetitivo dal lato puramente contenutistico, confermando il fatto che tutte le azioni extra di Persona 5 (e Royal), seppur rallentando il titolo, lo rendevano più vario in confronto a questo spin-off, comunque valido nel suo concept generale.

Ovviamente non per questo il gioco è noioso, tutt’altro: il titolo, infatti, proponendo i suoi personaggi, offre per ognuno di essi uno stile specifico che cambierà il modo in cui combatterete e le tattiche che metterete in campo. Il lavoro di Omega Force si vede, tanto che i combattimenti con i nemici più deboli sono un’estrapolazione del genere musou, ma il modo in cui approccerete il campo di battaglia sarà abbastanza diversificato. Ovviamente il team che porterete ogni volta sarà formato da 4 personaggi, e ognuno di essi, oltre al poter compiere attacchi leggeri e pesanti, potrà sviluppare delle special e sparare con la propria arma a distanza. Ottimo anche il sistema di combo che porterà ad avere svariati vantaggi a seconda di come concatenerete gli attacchi, e interessante si è rivelato essere pure il cambio suggerito tra personaggi che vi spingerà a premere determinate combinazioni di tasti per lanciare attacchi speciali con gli altri membri del team, prendendone successivamente il controllo.

Persona 5 Strikers

I vari protagonisti che potremo guidare sul campo non saranno limitati dall’esecuzioni di semplici combo statiche, ma con l’avanzare dell’avventura potranno imparare ulteriori tecniche, diversificando ulteriormente il gameplay (e spingendo il giocatore, come negli RPG, a crearsi la proprio squadra dei sogni). Anche i Persona non rimangono impassibili: potranno essere potenziati, fusi e impareranno nuove tecniche, soltanto che per utilizzarli dovrete essere abbastanza veloci durante i combattimenti per selezionarli (ma fortunatamente il sistema di User Experience viene incontro al giocatore in questo caso). Un’altra differenza, che noterete quasi subito, riguarda la gestione del combattimento: se infatti Persona 5 e P5R puntavano molto sulla strategia, dando al giocatore la possibilità di organizzare i propri attacchi, in Persona 5 Strikers dovrete fare tutto in tempo reale, dando più spazio all’istinto e meno al ragionamento, cosa che potrebbe non piacere ai puristi del genere RPG ma che invece si sposa molto bene con il gioco. L’unica falla di questo sistema è legata alla potenza smisurata (in confronto agli attacchi normali) delle abilità dei Persona, cosa che però viene gestita egregiamente dall’utilizzo di energia specifica per lanciare tali attacchi.

Il concept del titolo, che fa passare il brand da complesso gioco di ruolo a semplice Action RPG, ha richiesto a Persona 5 Strikers anche la rimozione di un eventuale endgame, cosa che potrebbe far storcere il naso a chi ama questa dinamica (visto che dura “solo” 45 ore circa) ma che in realtà lo rende più facile da gestire, un po’ come una vacanza estiva dopo un anno scolastico intero. Se c’è una cosa che forse sarebbe potuta essere gestita meglio, riguarda il suo trovarsi in una sorta di via di mezzo: magari, proponendo un gameplay ancora più votato all’azione, spingendo più dal lato musou oppure tutto all’opposto, avrebbe potuto trovare meglio la sua identità. Siamo comunque davanti ad un titolo fantastico da scoprire, capace di raccontare nuove imperdibili avventure dei Ladri Fantasma e pronto a farci tornare, ancora una volta, a rubare i cuori delle persone, così come questo brand ormai da anni continua a fare con tutti i suoi fan.

Persona 5 Strikers

8.5

Joker e compagni tornano alla carica: diverse location sparse per il Giappone hanno bisogno dei Ladri Fantasma di Cuori e quest'ultimi, pronti a viaggiare per risolvere l'ennesimo problema, si lanceranno alla carica in uno spin-off che in realtà funge da vero e proprio sequel dell'opera originale e che, per la prima volta nella storia del brand, sperimenta il genere Action RPG. Con una forte preponderanza al musou, il combat system appare ben strutturato e diversificato, dando al giocatore la possibilità di scegliere quali personaggi usare. La mancanza delle meccaniche puramente RPG come i confidenti non si fa sentire più di tanto, se non fosse che forse qualche dinamica più ruolistica avrebbe potuto rendere meno ripetitivo il gioco. Rimane comunque un must per gli amanti del brand e del genere, soprattutto se volete tornare a combattere il male a colpi di Persona ancora una volta.

Simone Lelli
Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.

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