The Quartering Duke, un famigerato serial killer fautore di oltre cento vittime, ha gettato il paese nel caos con i suoi atroci omicidi. Per porre fine alla sua follia omicida, la Detective Alliance, composta dai migliori detective del mondo, si è riunita per scoprirlo e mettere fine alla sua scia di violenza. In una serie di eventi imprevisti un aspirante detective di nome Wato Hojo si imbatte nella suddetta Detective Alliance e si ritroverà sulla misteriosa isola di Morgue per indagare sul Quartering Duke. Purtroppo per lui e per gli altri detective presenti sull’isola, il famigerato serial killer si nasconde tra di loro. L’obiettivo di Process of Elimination sarà quindi quello di svelare l’identità del Quartering Duke prima che sia troppo tardi.
Un super detective con gli occhiali
Gli ultimi anni in ambito videoludico hanno visto una rinascita sia dei giochi di strategia che delle visual novel. In tal senso Process of Elimination incarna entrambi i generi, combinando elementi strategici ad altri più tipici di un titolo narrative-driven. Il modo in cui si presenta Process of Elimination e il modo in cui prosegue rendono difficile catalogare il gioco in un genere, ma proprio questa sua miscela rende il titolo targato NIS America così intrigante.
Come detto a inizio recensione, vestiremo i panni di Wata Hojo, un aspirante investigatore in un mondo dove cui i detective sono molto richiesti. La criminalità è in aumento, stimolata dalle azioni del già citato Quartering Duke, serial killer che cattura le persone e le uccide durante trasmissioni illecite. Una volta arrivati sull’isola di Morgue faremo la conoscenza di tutti i detective presenti sul luogo. Ogni detective usa uno pseudonimo, il quale in genere incarna le loro particolari abilità o tratti distintivi della personalità. Alcuni, come Bookworm Detective o Armor Detective, sono abbastanza semplici da intuire, mentre altri sono più enigmatici. Mentre faremo la conoscenza di tuti i personaggi protagonisti della vicenda ci si renderà conto di una cosa: Process of Elimination è anche una Visual Novel e, in quanto tale, gran parte dell’esperienza sarà legata alla lettura di numerose linee di dialogo. In tal senso non siamo troppo distanti da titolo come Danganronpa o Zero Escape e pertanto coloro che sono allergici a questo genere di videogiochi sono avvisati.
Una volta iniziata l’indagine, però, la sensazione è quella di essere stati improvvisamente trasportati in un videogioco totalmente diverso. Dopo che si è verificato il primo omicidio, i detective inizieranno le indagini e questo ci mette davanti non solo a dei personaggi stereotipati (tipico per questo genere di produzioni), ma anche profondamente fallibili; non sempre riescono a capire le cose da soli, ma non vogliono nemmeno ammettere di aver bisogno di aiuto. È qui che entra in gioco Wata. Quest’ultimo, e per estensione il giocatore, può dare suggerimenti o ordini agli altri detective. Questo trasforma la scena del delitto in una griglia basata su tessere, con punti di interesse e possibili indizi evidenziati in stanze diverse, e un timer che scandisce il tempo disponibile per analizzare la zona. In queste fasi, Process of Elimination diventa un gioco di strategia. A ogni turno, a meno che tu non intervenga, i detective proporranno le loro intuizioni le quali, probabilmente, non porteranno a nulla. Il compito del giocatore sarà di fatto quello di coordinare i vari detective e farli lavorare insieme per scoprire la verità dietro il caso.
In un turno il giocatore può spostare un detective accanto a un altro, al fine di aumentare la loro capacità di indagare su un singolo punto d’interesse. In alternativa il giocatore potrà posizionarli in zone e direzioni diverse, così da permettere loro di coprire un’area più ampia, con la conseguenza di avere un risultato meno accurato. Mentre un detective potrebbe essere bravo a trovare indizi, un altro potrebbe essere più adatto ad analizzarli e trarne conclusioni, quindi, il compito del giocatore sarà quello di trovare la giusta combinazione di personaggi. All’inizio queste fasi di gameplay potrebbero sembrare parecchio confuse e, in tal senso, la schermata che farà da cornice a queste sezioni di gioco non sarà d’aiuto. Molte interfacce utente e numeri nelle prime fasi di gioco sono incomprensibili e i menu utilizzano termini simili per azioni diverse. Ci vorranno diversi minuti di gioco prima di poter padroneggiare al meglio queste fasi di gameplay, questo nonostante sia presente un tutorial che guida il giocatore attraverso ogni passaggio.
Una volta padroneggiato, però, sarà possibile vedere tutto il potenziale di Process of Elimination. È un sistema davvero interessante che, stranamente, ricorda titoli rilasciati decenni fa su Nintendo DS. Seppur le influenze di titoli come il già menzionato Zero Escape siano lapalissiane, Process of Elimination fa suo quel curioso miscuglio di generi tipico dell’iconica console targata Nintendo. Un titolo come quello sviluppato da NIS America avrebbe funzionato perfettamente sul doppio schermo del DS, con le statistiche di un investigatore sullo schermo inferiore e la mappa in alto. Da questo punto di vista il titolo di America NIS potrebbe sembrare “vetusto”, e in parte lo è, ma probabilmente per una precisa scelta artistica. Non è un titolo che innova, anzi, ma fa suo un modo di vedere le Visual Novel non più in auge come alcuni anni fa.
Il più grosso problema del titolo, unicamente al contesto nostrano, è la mancata localizzazione in italiano. Per un titolo del genere questo potrebbe rivelarsi un muro insormontabile per coloro che non hanno una profonda conoscenza della lingua inglese. Per tutti quelli che saranno in grado di superare questo scoglio, unito ai numerosi dialoghi da leggere e alla poca innovazione, Process of Elimination potrebbe rivelarsi un’avventura testuale interessante ricca di colpi di scena intelligenti. Se siete curiosi di provare il suddetto titolo vi ricordiamo che sarà disponibile per Nintendo Switch e PlayStation 4 dall’11 aprile.