Quando addirittura il West Virginia diventa troppo stretto, giunge il momento di oltrepassarne i confini. Fallout 76: The Pitt ci porta infatti oltre le terre del Vault che ci ha visti riemergere, permettendoci di viaggiare in quello che resta di Pittsburgh, Pennsylvania. Questo aggiornamento gratuito si attesta quindi come uno dei più corposi – e graditi – da quando il gioco ha iniziato la sua “seconda vita”, e nonostante lo scotto del lancio sia ancora ben impresso nella mente di molti giocatori, non si può dire che Bethesda non sia riuscita a farsi perdonare. Dopotutto il supporto ricevuto è costante (cosa non scontata e che pochi si sarebbero aspettati), e l’introduzione di nuovi contenuti a cadenza più che soddisfacente ci rende impossibile non tornare ogni volta ad immergerci nella zona contaminata. Bando alle chiacchiere però, e guardiamo più da vicino nella nostra recensione cosa ci offre Fallout 76: The Pitt.
Soccorsi in arrivo!
Come i fan della serie sapranno, non è la prima volta che metteremo piede nella città industriale, perché era già successo con un add-on del mai troppo lodato Fallout 3. Questa volta però non saremo soli, il gioco cambia, cambia l’arco temporale, e ovviamente cambiano le motivazioni che ci vedranno raggiungere il Pitt. Ma in che modo potremo farlo? Con le Spedizioni! Ad aspettarci al Whitespring ci saranno dei Vertibird, ovvero dei velivoli con i quali potremo viaggiare verso i luoghi fuori dall’Appalachia e compiere le varie missioni. Tuttavia sarà sempre necessario fare qualche preparativo prima di partire per una spedizione, e non si tratta solo di equipaggiarsi al meglio: per poter partire infatti avremo bisogno di celle di batteria a ultracite completamente cariche, che potremo ricaricare completando le varie missioni giornaliere del Rifugio.
Una volta preparati a dovere, dovremo scegliere dal menù quale spedizione effettuare, ognuna delle quali avrà un contatto diverso a darci istruzioni e uno scopo ben preciso. La missione generale, tuttavia, è una: salvare il Pitt dal collasso. I vari distretti della città industriale infatti non se la passano benissimo, con le creature mutate che sono l’ultimo dei problemi: è infatti presente in città una fazione di Fanatici, che crea più di qualche problema. Se inizieremo dalla prima Spedizione a disposizione, il primo contatto con cui ci interfacceremo è Hex, la leader del Contingente 42 dell’Unione, che chiederà aiuto alla nostra compagnia per liberare la Fonderia dai Fanatici.
Le nostre ricompense per il completamento delle Spedizioni saranno dei francobolli, una nuova valuta introdotta con Fallout 76: The Pitt. Potremo utilizzarli per acquistare diversi oggetti, anche se all’effettivo dovremo accumularne oltre 100 per ottenere qualcosa di davvero interessante (e una spedizione ce ne darà al massimo 10), quindi aspettatevi di doverne farmare un po’. Il problema più grande è che questo significa che i giocatori dovranno giocare giorno dopo giorno le stesse due spedizioni per ottenerne abbastanza.
Dal punto di vista narrativo in ogni caso avremo qualcosa di nuovo da spulciare, come alcuni dettagli di lore da carpire tra documenti sparsi per il Pitt, dialoghi con i vari nuovi NPC, e ovviamente dalla città stessa, che soprattutto sulle prime battute vi saprà catturare con il suo aspetto e con un level design tutto sommato buono. Insomma, per fortuna, il carisma alla Fallout è stato preservato.
Quanta sostanza c’è?
A livello di contenuti tuttavia, siamo rimasti leggermente spiazzati, e non solamente in positivo. Diciamo che per quanto sia appagante giocare qualcosa di nuovo, il numero delle missioni vere e proprie da affrontare non è elevatissimo, ma è aumentato esponenzialmente il numero di attività e missioni giornaliere da fare (praticamente un “biglietto di entrata” indispensabile per le Spedizioni). Certo, siamo di fronte solo al primo periodo dell’aggiornamento, e non è escluso che nuove spedizioni e nuove missioni continueranno man mano ad uscire, però dopo tutta questa attesa ci saremmo aspettati un quantitativo di attività diverso, bilanciato diversamente.
Un pochino meglio invece dal punto di vista della sfida e dei nemici: anche se a conti fatti i Fanatici non sembrano altro che dei semplici raiders, i loro scopi perversi e i loro boss da sconfiggere rendono gratificante il menare le mani contro di loro.