Il sudore che scende lungo le tempie, il respiro che da affannato cerca di regolarizzarsi. La palla sul dischetto. Il rigore decisivo. Le lacrime, le nostre, per l’occasione fallita. Quando ve ne abbiamo parlato la prima volta speravamo di sbagliarci, eppure è successo davvero: Nintendo con Mario Strikers Battle League Football ha colpito il legno in modo tanto fragoroso che sta ancora vibrando. Badate bene, non si parla di un fallimento dal punto di vista delle vendite, dato che sono in continua crescita (perché nonostante tutto il gioco funziona, e diverte), quanto più un fallimento dal punto di vista dell’offerta, delle idee, della “ciccia”. Ma andiamo con ordine, e scopriamo perché nella recensione di Mario Strikers: Battle League Football.
Lo sport dove vale tutto!
Lo sport, lo “Strike”, è molto simile al calcio, con la regola aggiuntiva che… di regole ce ne sono poche! I match in questo particolare sport si svolgono 5 contro 5, ma dove il portiere sarà controllato dal computer. I giocatori potranno scegliere i loro giocatori in campo tra i 10 disponibili, che potranno essere sfruttati nella loro forma classica o con gli equipaggiamenti attivi. Questi ultimi andranno a modificare le caratteristiche dei personaggi, dandoci la possibilità di potenziarli dove vogliamo e adattarli alle nostre esigenze sportive (Tiro, Passaggio, Velocità e così via).
Giocheremo in un campo relativamente piccolo, nel quale dovremo passarci la palla, scattare, schivare e contrastare gli avversari, ma anche utilizzare gli oggetti (gusci, banane, bombe, stelle…) che verranno casualmente lanciati in campo… e ovviamente tirare in porta! Come nel calcio, per vincere dovremo segnare più gol della squadra avversaria, ma con la possibilità di effettuare dei supertiri: questi sono attivabili solo se il giocatore raccoglierà una sfera di energia, e l’efficacia del tiro varia in base al risultato di un QTE, se il risultato sarà perfetto… il tiro sarà imparabile! Non solo, se la palla entrerà (qualunque risultato abbiate ottenuto nel QTE) il gol varrà ben 2 punti, quindi non è mai detta l’ultima parola, e la rimonta è sempre dietro l’angolo.
Il gameplay si compone anche di altre micromeccaniche, come i passaggi e i tiri perfetti, l’angolazione dei tiri per essere più precisi, il contrasto sugli avversari per farli finire sulla parete e folgorarli, e altro ancora. Insomma, un caos generale dove l’avrà vinta la squadra più capace e temeraria.
Uno spasso con gli amici…
Le partite di Mario Strikers Battle League Football come avrete capito leggendo il paragrafo precedente della recensione, sono molto frenetiche, e si basano molto sulla reattività, sulla creazione del team e sulle abilità personali. Queste caratteristiche vanno a dir poco a braccetto con il fulcro del gioco, ovvero le partite in multigiocatore! Che stiate giocando con degli amici 1v1, 2v2, o addirittura arrivando a 4v4, questo nuovo titolo di Nintendo si dimostra molto divertente, e ancor di più il caos regnerà sovrano, creando partite che potranno cambiare faccia anche all’ultimo secondo.
Nonostante ciò, potrebbe risultare abbastanza scomodo il metodo utilizzato per cambiare il controllo del giocatore (con palla e non) quando si trova in modalità manuale, e consigliamo di utilizzare l’automatico.
Il caos in campo però è dato anche da altri fattori, anche negativi: ad esempio la piccolezza del campo e a volte dei giocatori (pensate a quando giocherete sul piccolo schermo in portatile, o peggio, su Swich Lite), rende molto facile confondersi, soprattutto se pensiamo che spessissimo tra squadre diverse ci saranno doppioni di personaggi (ce ne sono solo 10 tra cui scegliere, un numero esageratamente basso se si ha bene a mente il numero di personaggi di cui il “marchio” Mario dispone) e perderemo di vista quelli del nostro team. Aggiungiamo poi che la colorazione delle divise e delle loro variabili non usa colori opposti, e spesso ci troveremo in campo contro squadre con colori molto simili, cosa che va a renderci la vita ancora più difficile. Di certo sono problemi sui quali si potrebbe sorvolare, ma rischiano di rendere – più spesso di quanto non si speri – alcune partite estremamente tediose.
Le cose non migliorano molto online, in cui le partite (in attesa delle classificate, che in ogni caso non aggiungeranno troppo all’offerta) saranno fini a sé stesse, e con l’unico pregio di poter essere giocate anche con un ospite dalla stessa console, per non essere costretti a giocare 1v1 tutto il tempo quando si è in 2 a casa.
…E poco più
La pecca più grande ed imperdonabile di Mario Strikers: Battle League Football, che non a caso abbiamo lasciato nell’ultima parte della recensione, è ovviamente la scarsità di contenuti per quanto riguarda il giocatore singolo. Durante la nostra anteprima di qualche giorno fa vi avevamo già parlato delle nostre paure, timori che all’uscita del gioco hanno purtroppo trovato conferma.
Le attività si riducono infatti al tutorial, alle partite singole personalizzate, e alle coppe. Fine.
Avrebbe anche senso il tutto, se le coppe non fossero solo 6 (12 se contiamo la modalità Galattica, che altro non è se non la riproposizione delle prime 6 a difficoltà maggiore) e se non fossero composte da 3/massimo 4 match. Mario Strikers: Battle League Football è un gioco figlio di pigrizia, un semplice compitino che sfrutta l’ormai grande nome di Mario e il discreto successo che le precedenti versioni di Strikers hanno avuto. Ma siamo nel 2022, e i giocatori si aspettano – e meritano – ben altro. Perché NON esiste una modalità simil storia, o una carriera? O magari dei campionati? O qualcosa che vada a dare un incipit narrativo al tutto in stile Super Smash Bros? Addirittura Mario Kart 8 Deluxe, sulla carta più limitato, riesce ad offrire variabili più accettabili, tra piste, tornei, personaggi, veicoli, e varie modalità di battaglia.
Non sappiamo se arriveranno aggiornamenti ad inserire nuove modalità o nuovi calciatori, ma per ora, Mario Strikers: Battle League Football è un’autentica occasione mancata, un gioco divertente da giocare in compagnia ma nulla di più (un deja-vu di Nintendo Switch Sports), che quasi non va a giustificare il prezzo pagato.