Sulla griglia di partenza per le recensione di oggi vediamo MotoGP 22, la nuova iterazione per il titolo sportivo realizzato da Milestone, software house italiana che da sempre si occupa del titolo dedicato ufficiale al motomondiale. In uscita oggi 21 aprile 2022 su PlayStation 4, Xbox One, PC e console di nuova generazione PlayStation 5, Xbox Series X e Xbox Series S, gli sviluppatori hanno deciso di migliorare ancora una volta il livello di simulazione proposto per il loro gioco. Infatti, partendo dall’ottima base di MotoGP 21, sono riusciti a spingere ancora di più il “motore” del gioco, così da poter andare più veloci, seppur siano dovuti scendere a compromessi su alcuni aspetti.
Celebrare il motomondiale
MotoGP 22 si presenta con un video introduttivo dedicato al motomondiale, dove ovviamente le protagoniste assolute sono le due ruote, e la cosa è resa chiara anche dal menù iniziale del gioco, dov’è possibile vedere una moto in una stanza buia e illuminata con schermate dinamiche.
Per quanto riguarda le modalità di gioco proposte da Milestone per la nuova iterazione, sono piuttosto classiche per i racing game, fatta esclusione di una modalità che ricorda un po’ Braking Point di F1 2021. Ci stiamo riferendo a NINE Season 2009, nella quale rivivrete la Stagione 2009, considerata da moltissimi una delle migliori per via delle rivalità tra piloti e per le gare che tenevano i tifosi sempre sul filo del rasoio. Ma per noi italiani è ancora più speciale, dato che nonostante l’altissima qualità dei piloti in lizza e delle moto presenti in pista, a spuntarla è stato Il Dottore, Valentino Rossi, nonostante quello fu l’ultimo anno in cui Rossi ha terminato la stagione nel punto più alto della classifica piloti. Insomma, Milestone ha voluto celebrare così uno dei piloti su due ruote migliori di sempre.
Ma attenzione: NINE Season 2009 non sarà solo dal punto di vista di Valentino Rossi, ma interpreteremo i vari protagonisti della stagione. Infatti, la struttura della modalità è molto simile alla sua controparte dedicata alle monoposto, con la differenza che viene raccontato tutto come se fosse un documentario, con intervalli che mostrano immagini reali della stagione. Inoltre, per alleggerire il gameplay e rimuovere momenti “morti”, gli sviluppatori hanno pensato di non farci vivere tutte le gare giro per giro, ma viene prima dato un contesto tramite la cutscene reale, per poi darci l’obiettivo da raggiungere. In altre parole sono solamente delle sfide: ad esempio gestire il poco carburante, arrivare primi con un certo gap dal secondo, e così via. tutto ciò che rende l’esperienza sempre diversa e aiuta anche a empatizzare con i vari protagonisti della stagione.
Per quanto riguarda le altre modalità di gioco, vediamo la Carriera, nella quale sarà possibile seguire un campionato con un personaggio inventato e tentare la scalata verso la vittoria finale.
Poi avrete le classiche ed eterne Modalità Veloci, dove avrete l’opportunità di giocare un motomondiale personalizzato, fare una gara singola o cercare di scalare le classifiche online facendo i tempi più veloci possibili. Ovviamente è immancabile la modalità online, che permetterà ai piloti di tutto il mondo di sfidarsi tra loro. Un elemento particolare è la presenza dei contenuti scaricabili, che potremo approfondire dopo l’uscita del gioco, con i quali potremmo aspettarci nuove piste, o magari qualche altro moto storica da utilizzare.
Io sono velocità
Ma ora concentriamoci sul vero punto cardine del racing game italiano: il gameplay. Potremmo dire che non ci sono state delle innovazioni epocali, ma gli sviluppatori hanno preferito sfruttare l’ottima base lasciata con MotoGP 21 per poi progredire in quella direzione. Se volessimo fare un paragone col motorsport, hanno deciso di utilizzare la scia per andare più veloce e tentare il sorpasso. Infatti, vediamo caricamenti davvero rapidi e un gameplay decisamente divertente, ma altrettanto frustrante per chi è un neofita del genere. Sì, perché il sistema della fisica è talmente realistico che se non si è esperti di moto sarà molto difficile separarsi dall’utilizzare gli aiuti alla guida. Il motore fisico del titolo è decisamente realistico, quindi bisogna sempre fare le staccate al momento giusto, dosando bene la forza, soprattutto dopo un rettilineo che spinge la moto alla massima velocità, Altrimenti rischierete di scodare e finire fuori strada… o peggio ancora, di cadere.
Per fortuna per farvi abituare a tutto questo, Milestone consiglia di seguire tutti i tutorial presenti prima di arrivare al menu principale. Questi sono divisi due “fasi”: quello base e quello avanzato. Bisognerà ultimare le varie sfide per progredire, il che è decisamente utile così da abituarsi ai comandi e al comprendere meglio cosa bisogna fare e quando. Soprattutto perché gli elementi da tenere sott’occhio sono tanti, e per fortuna l’HUD di gioco aiuta tantissimo: è ordinato e facile da leggere. E per muoversi basterà utilizzare le freccette del D-Pad.
Una delle cose meglio riuscite agli sviluppatori è proprio la fisica e la sensazione che si ha mentre si guida. Le moto da MotoGP sono ovviamente molto leggere e puntano tantissimo sull’aerodinamica, ma quando sono a velocità altissime risulta davvero difficile sterzare, e l’opposto quando si va piano. Questa sensazione viene riprodotta anche tramite il pad, che fa sembrare il bolide su due ruote “più leggero” o “più pesante” in base alla situazione in cui vi troverete.
Il compromesso
Dal punto di vista grafico, purtroppo Milestone è dovuta scendere a compromessi. Infatti, potete vedere che nonostante le moto siano realizzate in modo egregio, così come i modelli dei piloti e l’effetto dell’asfalto, lo stesso non si può dire di alcuni modelli esterni, come i membri della squadra (cosa che all’effettivo capita in quasi tutti i titoli sportivi). Dunque è possibile vedere che nonostante dal punto di vista grafico si sia arrivati a “patteggiare”, durante la nostra prova non abbiamo trovato nessun tipo di bug.
Ovviamente uno degli aspetti più curati è l’audio, soprattutto il rombo del motore, le varie moto hanno un suono diverso in base al motore di cui dispongono, mentre la musica è piuttosto anonima e non rimane impressa. Arrivati a questo punto della recensione, possiamo dire che MotoGP 22 è un ottimo simulatore di guida, e Milestone ha anche raggiunto l’obiettivo molto difficile di rendere il controller un “vero e proprio” manubrio, inoltre sfrutta alla perfezione la potenza della console next-gen, nonostante abbia dovuto ripiegare per quanto riguarda la realizzazione grafica, così da permettersi la realizzazione di una fisica ultra realistica che rende quasi difficile giocare per i neofiti.