Chicory: A Colorful Tale – Recensione, un piccolo capolavoro dal creatore di Wandersong

La creatività di Greg Lobanov ha dato vita a Chicory: A Colorful Tale, un'avventura con al centro i colori, ecco la nostra recensione.

Francesco Lancia
Di Francesco Lancia Recensioni Lettura da 7 minuti
Chicory: A Colorful Tale_20210607203916
9
Chicory: A Colorful Tale

Uscito nel corso dell’E3 2021, Chicory: A Colorful Tale è la nuova opera di Greg Lobanov, autore di Wandersong, e siamo pronti finalmente per parlarvene nella nostra recensione. Come Wandersong, anche Chicory è un’esperienza particolare e racconta di un mondo danneggiato da un male misterioso e a cui noi dovremo donare nuovi colori. Il protagonista, di cui è possibile scegliere nome e genere di appartenenza, finisce per possedere un pennello speciale tramandato per generazioni e utile a colorare e rendere più vive le ambientazioni intorno a lui. Questa parte artistica si integra benissimo all’interno del gameplay del titolo, così come in una narrazione forte e capace di far riflettere. Analizziamo però meglio tutte le caratteristiche di Chicory nella recensione.

Un mondo da colorare pieno di insicurezze

Greg Lobanov ci immerge in un mondo che fin da subito incanta per il suo stile adorabile e un’affascinante colonna sonora. Quest’ultima è stata composta da Lena Raine, già autrice delle musiche dell’acclamato Celeste, e accompagna perfettamente tutti i momenti dell’avventura con tracce orecchiabili e a volte dolci ed emozionanti. Dolci quanto una trama e un cast di personaggi che sanno parlare al giocatore e lo portano ad immedesimarsi con i dubbi e le incertezze del protagonista.

Chicory: A Colorful Tale

Chicory racconta infatti una storia di insicurezze, preoccupazioni, autostima, fiducia in se stessi e negli altri. E lo fa in un modo tenero ma anche risoluto, con dialoghi freschi e scorrevoli, senza aver paura di mettere in contrasto idee diverse e facendo esprimere appieno i pensieri dei personaggi. Le battute che questi ultimi si scambiano sono sempre di grande qualità, e questo anche grazie ad una caratterizzazione varia e interessante.

Al di là dei personaggi principali, sono presenti moltissimi NPC dalle fattezze animali a popolare il mondo di gioco, e ognuno di loro ha qualche caratteristica che lo contraddistingue. C’è chi è più aggressivo, chi vuole fare il duro, chi si comporta in modo timido e gentile e così via, in un universo di caratteri diversi che rende i personaggi vivi e intriganti. I dialoghi vanno ovviamente di pari passo alla caratterizzazione, portando quindi alcuni a parlare in dialetto romano (merito ad una localizzazione italiana veramente ben fatta), ad usare una terminologia legata al web o ad esprimersi in modo completamente naturale e privo di schemi.

Ne risulta una narrazione che, per quanto di base segua un modello semplice, intrattiene il giocatore, lo fa pensare e gli permette di sviluppare empatia nei confronti dei personaggi della storia. Altro aspetto interessante dei dialoghi è la loro varietà e profondità con, di tanto in tanto, personaggi che parlano di discorsi politici o di altro riguardante la loro filosofia di vita e altri concetti affascinanti.

Chicory: A Colorful Tale

Arte, colori e un pennello magico

La struttura di Chicory: A Colorful Tale si ispira di base a quella dei capitoli bidimensionali di The Legend of Zelda, tuttavia in questa recensione vogliamo sottolineare il modo in cui Greg Lobanov sia riuscito ad aggiungere a tale formula un’anima completamente sua. Lo strumento principale del gioco, ovvero un pennello magico capace di colorare qualsiasi cosa, permette un approccio molto particolare all’avventura. Nel corso dell’esplorazione della mappa siamo infatti spinti – anche se non è strettamente necessario – a dare dei colori agli elementi che compongono l’ambiente e possiamo farlo a nostro piacimento, anche se con qualche limitazione.

Ne viene fuori un’esperienza moderata e rilassante, che se presa con calma dà il meglio di sé. L’impiego del pennello è vario ed è necessario soprattutto per risolvere degli enigmi ambientali. Questi ultimi sono sempre divertenti e mai noiosi, grazie ad una notevole varietà e originalità nello sfruttare lo strumento. L’unico problema che ci sentiamo di sottolineare riguarda dei comandi non sempre comodissimi utilizzando un controller. Su PlayStation è possibile muovere il pennello grazie al touchpad ma anche in quel caso il tutto non è molto pratico. Non si tratta comunque di un difetto troppo rilevante e l’opera si lascia lo stesso ben giocare.

La perlustrazione delle diverse schermate di gioco assume, come dicevamo, una connotazione “zeldiana”, tuttavia le sensazioni che lascia l’avventura sono diverse dalla serie Nintendo e questo anche perché non sono presenti né labirinti né, soprattutto, nemici. Gli unici avversari con cui il protagonista si troverà a combattere sono dei “boss” al termine di aree specifiche, anche se chiamarli così non è del tutto corretto. Si tratta di sezioni veramente particolari che dimostrano, come se non bastasse tutto il resto, la creatività del team di sviluppo.

Chicory: A Colorful Tale

Esplorazione e incarichi secondari

In Chicory l’esplorazione è costantemente ripagata, in quanto in giro è sempre possibile trovare collezionabili funzionali al gioco. Ci si può imbattere in gattini dispersi, in spazzatura da raccogliere e da barattare poi con oggetti di arredo, oppure in regali contenenti vestiti o stili per il proprio pennello. Se per certi collezionabili è necessaria semplicemente una buona vista, per altri bisogna risolvere qualche enigma ambientale che solitamente è leggermente più complicato (ma sempre accessibile) di quelli essenziali per proseguire. Non mancano nemmeno delle “missioni” secondarie, alcune delle quali si esauriscono in fretta e prevedono piccoli incarichi come la colorazione di una casa su richiesta di un abitante o altro riguardante sempre i nostri poteri da artista. Altri compiti sono invece più complessi e veramente piacevoli da portare a termine.

Quella di Greg Lobanov è insomma un’opera di qualità sotto tutti gli aspetti. Nella recensione abbiamo visto come Chicory possegga un gameplay vario e divertente che si unisce ad una narrazione e dei dialoghi dalla grande profondità. Il tutto è poi accompagnato da bellissime musiche e da una direzione artistica che, creata un po’ dagli sviluppatori e un po’ dal giocatore stesso, incanta per la sua delicatezza.

Chicory: A Colorful Tale
9
Voto 9
Condividi l'articolo
Dopo aver passato la sua infanzia tra titoli PC tie-in basati su film d'animazione e Game Boy Color, i videogiochi sono diventati la sua principale fonte di divertimento. Ritiene la musica una delle componenti più rilevanti e non può fare a meno di ascoltare le OST dei suoi giochi preferiti a oltranza. Nonostante attenda sempre le uscite più importanti, negli ultimi anni ha sviluppato un desiderio incontrollabile per gli indie, tra cui ha trovato alcune tra le produzioni più coraggiose e interessanti.