Abbracciando nuovi orizzonti, nel corso degli ultimi mesi Sony ha iniziato a guardare con maggiore interesse il mercato PC. Un’ecosistema diametralmente opposto al mondo delle sue console, che offre tuttavia maggiori possibilità per i giocatori, e una fetta di pubblico completamente nuova, che in molti casi finisce per non vivere le avventure in esclusiva prodotte dai SIE Worldwide Studios. Uno di questi, Guerrilla Games, ha realizzato il Decima Engine, il quale è già stato sdoganato su PC grazie all’arrivo del porting di Death Stranding. A seguire il debutto dell’ultima opera di Hideo Kojima su PC, troviamo la nuova IP brevettata proprio da Guerrilla Games, che nel 2017 ha saputo sconvolgere il mercato degli open world nel mondo PlayStation. Parliamo di Horizon Zero Dawn, titolo che sarà finalmente disponibile su Steam e sull’Epic Games Store a partire dal 7 agosto, attraverso la Horizon Zero Dawn Complete Edition.
Un’edizione che offre ovviamente nuove funzionalità, viste le possibilità offerte dal sistema su cui il brand è pronto a sbarcare, e che include allo stesso tempo tutti gli aggiornamenti del titolo, fra cui l’enorme espansione The Frozen Wilds. Noi, abbiamo avuto la possibilità di provare Horizon Zero Dawn Complete Edition in anteprima, e siamo pronti per parlarvi delle qualità del porting e delle sue criticità. Seguiteci nelle prossime righe per saperne di più in merito!
Il caro vecchio Horizon Zero Dawn
L’avventura di Aloy, nonostante siano passati oltre 3 anni, rimane invariata e allo stesso modo affascinante. Un mondo post-apocalittico sgargiante e invitante, che nasconde tuttavia una serie di insidie e pericoli non indifferenti. Delle vere e proprie macchine dominano il pianeta, e formano un proprio ecosistema, pericoloso per la nostra razza, o meglio per quei pochi umani che sono rimasti, i quali vivono uno stile di vita a metà fra il tribale e il futuristico. Ma cos’è successo alla Terra, e da dove sbucano queste creature robotiche? Rispondere a queste domande non è compito facile, ma la protagonista Aloy cercherà di apprendere maggiori dettagli proprio insieme al giocatore, attraverso una campagna senza dubbio sorprendente, che nelle sue molte ore riuscirà a catturare l’utente e a sviscerare molti dettagli sul suddetto universo, il quale viene ulteriormente espanso dall’ottima espansione presente.
Horizon Zero Dawn Complete Edition è lo stesso gioco visto su PlayStation 4, con più possibilità garantite dal mercato PC
La versione PC non offre dal canto suo aggiunte contenutistiche rispetto a quanto visto su PlayStation 4, ed è quindi chiaro che chi ha già vissuto l’avventura si ritroverà davanti allo stesso gioco. Tuttavia, dove il sistema di PS4 riusciva a offrire un gioco graficamente miracoloso e allo stesso tempo chiuso, il mondo PC mette in campo la possibilità di vivere un’esperienza personalizzata in base alle preferenze dell’utente. Si aggiungono al pacchetto il pieno supporto ai monitor Ultra Wide, e delle impostazioni grafiche approfondite al punto giusto, che permettono di modificare con precisione alcuni fattori del gameplay – come la sensibilità – e vari dettagli su schermo. Sul lato grafico quindi, l’opera si presenta ovviamente in uno stato rinnovato rispetto al passato, ma sta agli utenti sviscerare le impostazioni al fine di scegliere un’immagine più fluida grazie ai fotogrammi sbloccati, o un impatto grafico migliore.
Il cuore del gioco
Sul lato tecnico, il porting presenta purtroppo qualche lacuna. Partendo dal sistema di controlli, ci si rende conto subito di come il feeling di movimento non risulti particolarmente soddisfacente per le prime ore – se si utilizzano mouse e tastiera – mentre è ovviamente il medesimo per l’esperienza con il controller. In questo caso, si aggiunge ovviamente la possibilità di scegliere la periferica che si preferisce e di personalizzarla, viste le maggiori compatibilità del mondo PC rispetto a PlayStation 4. Tuttavia, mirare con mouse e tastiera rivoluziona in positivo il sistema ludico, rendendo lo shooting già ottimo su console in grado di brillare di nuova luce propria. L’opera richiede una discreta precisione nei colpi, necessaria per alcune meccaniche di gioco legate alle pericolose macchine, e le suddette periferiche si adattano perfettamente all’avventura di Aloy.
L’ottimizzazione dell’opera e la resa grafica non sono esattamente al top, ed è chiaro che sarebbe stato possibile fare di meglio
L’ottimizzazione fa per certi versi storcere il naso, visto che questa non risulta certamente disastrosa, ma è chiaro che un lavoro più certosino sarebbe stato possibile. Dopo un tedioso caricamento iniziale, che per fortuna non viene ripetuto durante la partita, ci si rende conto di come raggiungere i 60 fotogrammi non sia facilissimo, specialmente se non si possiede una macchina sufficientemente avanzata. Il comparto grafico risulta leggermente poco d’impatto rispetto a quanto visto nel 2017, ma alla fine il tempo scorre e la tecnologia avanza.