Dopo l’arrivo di Clash Royale nel 2016 su IOS e Android, il genere degli strategici in tempo reale è stato fondamentalmente reinventato. Il gioco ebbe un estremo successo, in quanto rese una nicchia di titoli, sicuramente poco amata e particolarmente complessa, letteralmente alla portata di tutti – dato che questa diventò di colpo disponibile per ogni smartphone – oltre che sorprendentemente semplice e soprattutto gratuita. Moltissime opere hanno deciso di seguire nel corso di questi anni l’enorme scia dei nuovi strategici, che tende tutt’altro che ad affievolirsi, visto il numero spropositato di cloni del famoso titolo di Supercell presenti sui vari store, ma in mezzo a questo enorme polverone riesce a sbucare e a farsi notare Minion Masters.
Parliamo di un titolo strategico che segue moltissimo le orme impresse nel mercato da Clash Royale, in quanto è basato sul genere che proprio quest’ultima opera ha praticamente brevettato. Le differenze tendono però subito a farsi notare, in quanto gli unici campi in cui Minion Masters punta a competere sono quelli del mondo PC ed Xbox One. Abbiamo provato a fondo l’esperienza targata Beta Dwarf, ed abbiamo esaminato tutte le sue sfaccettature legate ad una mole di contenuti non indifferente, continuate a leggere questa recensione per sapere com’è andata!
Minion Masters è l’ennesimo clone di Clash Royale?
Per fortuna rispondere a questa domanda è estremamente semplice, in quanto siamo lieti di assicurarvi che Minion Masters splende di luce propria, e vuol’essere tutt’altro che un porting del titolo di Supercell su PC. Già partendo dalle basi è possibile notare – com’è visibile nell’immagine qui sopra – che il comparto grafico è senza alcun dubbio su un altro livello. Questo è infatti molto più qualitativamente elevato rispetto alla produzione per telefoni, e presenta dettagli ed animazioni davvero piacevoli da guardare, oltre che un comparto artistico ed una scelta dei colori sgargianti che vuole in ogni momento tenere il giocatore attaccato allo schermo. Oltre che al genere dell’esperienza fortemente ispirato, questa caratteristica è proprio quella che accomuna maggiormente Clash Royale e Minion Masters: il creare una sorta di dipendenza. Una partita tira l’altra, durano pochissimo ed in meno di 5 minuti posso portarmi a casa un’altra vittoria… ecco quello che hai ripetuto prima di giocare tutto il pomeriggio. Quanto viene mostrato sembra davvero stregare chiunque ci si approcci in un secondo, e non solo per le qualità già elencate.
Quello che salta subito all’occhio è che nonostante si configuri come un classico gioco free to play con microtransazioni, l’esperienza non vuole assolutamente obbligare il giocatore a spendere per trovare nuove carte e migliorare il proprio mazzo. Non mancano certamente decine di banner con nuove offerte ogni secondo e sfiziosi acquisti che favorirebbero notevolmente la progressione, è chiaro, ma tutto questo non è assolutamente necessario. Il messaggio che il gioco riesce immediatamente a trasmettere in modo intrinseco è che continuando a giocare è possibile ottenere tutto, senza dover aspettare noiose ore di apertura casse o chissà quale altro metodo per far sborsare soldi ai giocatori. Quello che è acquistabile si divide quasi esclusivamente nei pacchetti e nei nuovi eroi, tutte risorse facilmente ottenibili con varie ore di gioco. Non ci sono timer dediti a bloccare le troppe partite, giocando si può facilmente proseguire nel pass stagionale ed ottenere casse, attraverso le quali si reperisce della valuta per sbloccare tutto quello che è necessario, come gli eroi che differenziano Minion Masters da quanto visto nei giochi di questo genere.
Un’esperienza fresca e diversa, se pur conservatrice
Con quanto elencato che si configura in una serie di pregi, a reggere l’esperienza non può però esserci molto… se non un gameplay solido ed efficace. Proprio quello che si trova in Minion Masters, il quale è riuscito a reinventare la formula già consolidata con nuove piccole feature inserite. Con solo una torre principale si apre la strada all’aggiunta di vari campioni, che hanno tutti un attacco differente, dedito a respingere le unità nemiche, oltre che ad altre interessanti caratteristiche. Sconfiggendo nemici e tenendo il possesso dei due ponti presenti, dell’esperienza viene accumulata e tre abilità uniche per ogni eroe non aspettano altro che essere sbloccate salendo di livello. Si tratta di statistiche e potenziamenti passivi, o di carte particolarmente utili che vengono inserite nel mazzo di gioco automaticamente, fino al quarto livello che garantisce il famoso “overtime”, il quale aumenta prodigiosamente la generazione dell’energia necessaria per schierare magie ed unità.
Tutto quanto appena citato è tremendamente bilanciato, con ogni eroe che può sconfiggere l’avversario se comandato da un giocatore più furbo ed esperto. Le moltissime magie che accompagnano le unità schierabili sono infatti piuttosto varie ed in grado di cambiare le sorti di ogni partita, anche se in modo corretto e contestabile con il giusto mazzo, il che rende quest’aggiunta tutt’altro che squilibrata. In tutta questa serie di novità troviamo anche un’intelligenza artificiale al top, che permette alle unità di non intaccarsi tra di loro e di non sprecare proiettili e colpi su bersagli già morti o che stanno per essere sconfitti. Un esercito piacevolmente organizzato, che sembra sia quasi in grado di comunicare per quanto realisticamente reagisce alle variabili… è proprio ciò che rende l’esperienza così curata e completa. Parlando inoltre del bilanciamento si nota il fatto che le carte e gli eroi non hanno un livello, sbloccando nuove unità queste saranno già al meglio delle loro possibilità, il che non crea sbilanciamento tra chi investe nell’esperienza e chi tiene il portafoglio chiuso ma vuole comunque godersi delle buone partite.
La progressione che precede i moltissimi contenuti
A far accompagnare ogni nuovo match da un successivo non c’è solamente un gameplay estremamente consistente, ma anche il sistema di progressione. Con livelli facilmente superabili ogni partita può essere una sorpresa per quello che si ottiene alla fine di quest’ultima, almeno all’inizio dell’avventura. Inoltre, a parte le varie ricompense per rank e per l’ottenimento di esperienza, moltissime modalità più o meno innovative vengono sbloccate semplicemente giocando. Troviamo infatti la battaglia a squadre, uguale alle partite classiche ma giocabile con un proprio amico o con un compagno trovato online, come anche alcune mini-esperienze a pagamento (con valuta di gioco o reale) che portano varietà alla formula di gioco a lungo ripetitiva, come la draft e il mayhem. La prima permette di selezionare le carte per il mazzo da utilizzare progressivamente, mentre la seconda aggiunge regole pazzesche agli scontri, ed entrambe permettono di ottenere sempre un maggior numero di ricompense in base al numero di partite vinte, prima delle tre canoniche sconfitte che comportano un’espulsione.
Insieme a tutto ciò troviamo anche due semi-avventure. Le spedizioni sono un campo da gioco in cui bisogna interagire con vari personaggi per ottenere un maggior numero di potere, attraverso il completamento delle classiche sfide online con ulteriori piccoli missioni da portare a termine. Queste poi portano poi alla battaglia con vari boss, che saranno più o meno forti in base al numero di potere correttamente riscattato nelle precedenti occasioni. Troviamo poi l’espansione avventura La Ricerca del Plasmamontagne, che propone quasi un nuovo gioco. Con le meccaniche dell’esperienza classica sempre ben radicate, si viene catapultati in delle piccole campagne roguelike, in cui bisogna vincere varie battaglie contro la CPU senza morire. Perdendo si ritorna infatti al punto di partenza. ma il mazzo può essere ampliato e potenziato dopo ogni vittoria e la strategia di gestione è fondamentale. Nonostante le avventure includano anche una mini-storia, queste sono purtroppo a pagamento già dopo il primo capitolo, il quale viene accompagnato da solamente altri due, il che non permette una narrazione particolarmente brillante e continuativa.