Non è sempre facile parlare di opere come Rune II, un po’ per l’affetto verso il titolo che lo ha preceduto, un po’ per incredulità e senso di negazione. L’ultimo titolo sviluppato (in tutti i sensi) da Human Head Studios ha infatti il magro e amaro sapore della sconfitta, dell’insulto e della classica “presa in giro”. Sono bastati davvero pochi minuti in game per capire quanto quest’ultima opera sia stata realizzata con sufficienza, malamente curata sotto quasi ogni punto di vista e abbandonata al suo destino, senza nemmeno tentare di gettare una scialuppa di salvataggio in vista dell’imminente ed ormai giunto Ragnarok. Appena lanciato il titolo, infatti, lo studio ha chiuso i battenti, lasciandolo al suo destino e negando di fatto qualunque insperato miglioramento. Il team ha tuttavia trovato un accordo con Bethesda, e sotto tale bandiera hanno fondato Roundhouse Studios, come annunciato proprio nei giorni scorsi dallo stesso Chris Rhinehart.
Ragnarok, un ciclo infinito
Badate bene, se dal titolo del gioco vi aspettate una storia che vi faccia percorrere le gesta di Ragnar dopo aver scongiurato il Ragnarok contro l’assetato di potere Conrack, devoto a Loki, vi sbagliate di grosso. In Rune II controllerete infatti un alter ego digitale anonimo, creato e personalizzato da voi stessi con un rapido – e altrettanto semplicistico – editor. Catapultati in una grande mappa dagli spiccati paesaggi norreni (una delle parti ben riuscite), saremo accolti dalla voce niente meno che di Odino, che in breve ci spiegherà il nostro scopo: fermare Loki prima che il Ragnarok si compia del tutto. La divinità dell’inganno ha infatti già avviato tale processo ed è solo questione di ore prima che i grandi lupi divorino il Sole e la Luna, con il cielo invaso da una pioggia di fuoco e il tremare della terra sotto ai piedi.
I limiti del caso saranno chiari fin da subito: un mortale non sarà in grado di uccidere un Dio, quindi il nostro primo scopo sarà quello di stringere un’alleanza devota con una divinità (scelta dal giocatore stesso tra Hell, Thor e Odino). Anche se con un briciolo di potere, tuttavia, non saremo subito in grado di fronteggiarlo, perciò sarà indispensabile salire di livello, equipaggiarci con armi e armature e tutti i crismi del caso. Allo scadere del countdown che segna l’inizio del Ragnarok, saremo quindi trasportati in una battaglia all’ultimo sangue con Loki, decisamente più potente di noi e con uno scudo che sulle prime a malapena riusciremo a scalfire. Dopo la nostra inevitabile morte, ritorneremo in vita per rivivere questo ciclo, ma partendo con tutto ciò che abbiamo scoperto in quello passato e con gli oggetti accumulati fino a quel momento. Per sconfiggere Loki e mettere fine al Ragnarok sarà quindi necessario ripetere più volte questo circolo, sopravvivendo alle minacce che tale mondo offre e potenziandoci all’inverosimile, per poi morire e riprovare di nuovo. Il pretesto narrativo lascia alquanto a desiderare, e a cercare di tappare alcuni buchi riguardanti il background di queste terre sono presenti diverse lorestones, dei macigni fluorescenti che potremo leggere e che una volta scoperti ci regaleranno anche un pochino di esperienza.
Rune II e le sue meccaniche
I punti di spawn saranno dei piccoli portali Bifrost, che non avranno alcun altro compito se non questo. Da qui in poi, l’esplorazione sarà alla base di tutto, cercando materiali per riparare le Longhouse (dove rimettere in sesto l’equipaggiamento, cucinare, craftare, rifocillarci e metterci al sicuro da intemperie e nemici), ma anche sconfiggere i vari avversari che ci si pareranno davanti e cercare armamenti dalle loro spoglie, o dalle casse loot sparse per il mondo di gioco. I materiali, come pietre, legno e resina, potranno essere recuperati attaccando a mani nude o con la vostra arma alberi o rocce, mentre la carne sarà ottenibile dalle carcasse senza vita degli animali che ucciderete. Craftare armi, armature, oggetti curativi – ma anche imbarcazioni – sarà fondamentale, e il metodo per farlo dal menù generale dell’inventario è quanto di più basico si possa immaginare: anche se può sembrare non molto profondo, tuttavia rimangono meccaniche di facile comprensione e gestibili anche dai neofiti. A questo si accosta anche la feature della durabilità di armi e armature, che con l’utilizzo si deterioreranno sempre di più, e necessiteranno manutenzione prima che si rompano definitivamente. Sulle prime non saprete creare molti oggetti, ma il mondo di gioco è comunque disseminato di ricette che accumulerete pian piano.
I nemici che troverete nella mappa non brillano per originalità e saranno solo di poche tipologie, ma non per questo saranno meno pericolosi: animali (dai più docili cerbiatti ai ben più aggressivi cinghiali), briganti, uomini di ghiaccio e portentosi giganti saranno pronti a schiacciarvi in qualsiasi momento. Ogni nemico andrà fronteggiato con criterio, tenendo le distanze quando necessario e parandosi al momento giusto per non subire gravi ferite quando si è accerchiati. Attenzione però, perché anche gli elementi naturali stessi potranno rivelarsi una spina nel fianco, come il fuoco, il freddo pungente (riparatevi nelle longhouse appena potete!) o gli alberi che possono colpirvi mentre li abbattete. Le meccaniche di combattimento sono anch’esse basilari, e se il tutto non fosse disseminato in ogni dove da bug vari, Rune II sarebbe risultato anche un gioco piacevole, soprattutto ad un prezzo non troppo alto per la versione base.
La morte definitiva
Ci dispiace con tutto il cuore dire, nonostante il nome che porta e la speranza di tutti i fan di vecchia data, che Rune II è un titolo da evitare sotto quasi ogni punto di vista. Sul piano tecnico siamo vicini alla catastrofe – o Ragnarok – in tutti i sensi. Il titolo fatica a girare anche se testato con macchinari che rispettano i requisiti minimi indicati (e anche migliori), con rallentamenti, freeze e cali di frame rate in ogni dove che rendono il tutto praticamente ingiocabile (si, anche diminuendo di molto la qualità grafica, e si, capita sia in single player sia online). I bug sono presenti in qualsiasi dinamica incontriamo, dai tasti rapidi che a volte non fanno il proprio lavoro, ai bug di impalamento o movimento, a oggetti che non sono distruttibili (come ad esempio alberi) o rocce con la “vita” illimitata, fino ad arrivare ad hitbox sballate così come le fasi di combattimento. Dulcis in fundo, i video (esempio più palese quello di inizio gioco) a volte terminano a metà frase durante il parlato. Tutto questo risulta ancora di più un peccato se pensiamo che molte persone spenderanno soldi per questo prodotto, che per forza di cose dopo la chiusura dello sviluppo non vedrà risolti questi problemi. Fa ancora più rabbia pensare a come il brand di Rune si sia così malamente macchiato, se poi accostiamo a tutto ciò che lo studio del paesaggio è tutto sommato intrigante, e che le meccaniche create sono dirette e piacevoli… e che quindi con un’attenzione maggiore Human Head avrebbe quanto meno portato il gioco ad una risicata e doverosa sufficienza.