Dalla magnifica software house Level 5, autrice delle saghe di Inazuma Eleven e Il Professor Layton, e grazie all’aiuto del famosissimo publisher Bandai Namco, uscì nel 2010 in Giappone Ni No Kuni: La minaccia della Strega Cinerea su Nintendo DS. Visto il grandissimo successo riscontrato, il team si mise a lavoro per espandere il proprio titolo e renderlo accessibile ad una maggior fetta del mercato. Dopo poco meno di un anno fu quindi rilasciata sempre nel paese del Sol Levante una riedizione del titolo per PlayStation 3, che arrivò infine in Europa nel 2013. Oltre che un implemento a livello grafico, dato dalla maggiore potenza di calcolo di una console fissa e più al passo con i tempi, il team decise di espandere l’opera anche a livello contenutistico, trasformando quindi un apparente porting in una vera e propria espansione.
Quello che la software house ottenne fu un successo ancora maggiore, che portò infine il capitolo a diventare una saga con Ni No Kuni 2: Il Destino di un Regno, uscito su PC e PS4 nel 2018. A distanza di un anno Level 5, con la pubblicazione di Bandai Namco, ritorna all’attacco con Ni No Kuni: La minaccia della Strega Cinerea Remastered su PS4 e PC, e con un porting del titolo non rimasterizzato su Nintendo Switch. Abbiamo avuto la possibilità di valutare il titolo nella versione PS4 e PS4 Pro: scopriamo insieme in questa recensione le caratteristiche del nuovo prodotto targato Level 5!
Nuova generazione, stesso gioco
Nonostante siano passati molti anni dall’uscita del primo titolo, è bene dare degli accenni sulla storia di questa vera e propria fiaba. Ni No Kuni: La minaccia della Strega Cinerea presenta una trama davvero spiazzante, che inizia già dalle prime ore di gioco con il botto. Il protagonista, Oliver, si ritrova da un momento all’altro in una situazione catastrofica ed insostenibile per un bambino, ma una serie di avvenimenti danno un nuovo ed importante scopo alla sua vita. Delle sue lacrime di dolore risvegliano ed animano un semplice pupazzo di pezza che gli fu regalato da sua madre. Il nuovo personaggio, Lucciconio nella versione italiana, condurrà Oliver nel suo mondo, chiedendogli di salvarlo.
Questa è la premessa narrativa di una storia davvero intrigante, matura ma spesso divertente, che sa accompagnare ed incuriosire il giocatore durante tutto il corso dell’avventura. La narrazione, proprio come il gameplay, non è cambiata di una virgola, rendendo il restauro effettuato da QLOC fedele alla creazione originale del team in tutto. Il titolo risulta fortemente Story-driven, ma non manca un interessante ed innovativo combat system. Nel gioco il combattimento avviene attraverso un sistema a turni che risulta però davvero particolare anche per i tempi attuali, per la sua incredibile dinamicità. Si parla quasi di un sistema a turni… in tempo reale! Le scelte vanno compiute velocemente ed è possibile muoversi per il campo di gioco durante il corso degli scontri.
Bisogna scordare i canonici combat system, qui si è davanti ad un gameplay del tutto nuovo. Le creature nemiche vengono incontrate direttamente sulla mappa del mondo di gioco: non ci troviamo quindi di fronte ad incontri casuali con i moltissimi nemici, bensì saranno eludibili e programmabili. A scendere in campo nell’arena però non sarà solo il nostro Oliver con le sue magie: Il protagonista viene sempre accompagnato da dei famigli, che vengono schierati in battaglia e combattono valorosamente per garantire la vittoria! Sono proprio questi gli animaletti che incontreremo nel mondo di gioco, e soddisfacendo alcune condizioni di vittoria, potremo farli entrare nella nostra collezione e schierarli al nostro fianco! Chiaramente, anche i nostri alleati umani, Ester e Arsuino, saranno accompagnati dal loro fedele famiglio.
Un JRPG di successo che ritorna in splendida forma
Ni No Kuni: La minaccia della Strega Cinerea ha avuto un comparto artistico eccelso sin dalla sua prima edizione. Lo studio di animazione Ghibli e la grafica caratteristica di Level 5 hanno infatti prodotto una magnifica opera d’arte, che è uno splendore da osservare e giocare. Le cutscene, i modelli e le animazioni, contribuiscono tutti a creare un insieme quasi perfetto, che è artisticamente invidiabile per quanto non graficamente spaccamascelle. Nella versione PS4 che abbiamo potuto provare, abbiamo riscontrato un ovvio discreto miglioramento rispetto a quella PS3, ma non tutto è stato rose e fiori. Il framerate di 60 fotogrammi fissi a 1080p anche sulla console liscia è stato una bella sorpresa, ma il polishing dei modelli e la qualità generale un po’ meno.
In molti tratti sembra che il lavoro di restauro non sia avvenuto, ma per fortuna il gioco originale non è invecchiato particolarmente male, il che rende quindi la visione d’insieme tutto sommato sempre piacevole, specialmente visto il comparto artistico che compensa le mancanze grafiche. Su PS4 Pro il discorso cambia, per fortuna radicalmente. È possibile scegliere tra la risoluzione 1440p (2K) a 60 fotogrammi o 2160p (4k) a 30 fotogrammi. Entrambe le opzioni sono valide ma la metà dei framerate potrebbe forse non giustificare una differenza in termini di risoluzione non particolarmente marcata. La scelta viene per fortuna data al giocatore, che può in base alle proprie preferenze modificare il parametro quando lo desidera. Anche la qualità grafica generale migliora nettamente su PS4 Pro, non raggiungendo i più alti livelli della generazione si attesta comunque su un risultato ben più che dignitoso.