Di solito quando siamo sulla soglia tra 250 e300 Euro, si trovano due cose: o una soundbar sola con un “sub finto”, o un 2.1 dignitoso ma senza audio 3D. Hisense con AX5125H ha deciso di fare la cosa più interessante possibile in questa fascia: ti dà tutta la catena 5.1.2 in un’unica scatola. Quindi barra frontale con tre canali, due driver upfiring per l’altezza, subwoofer wireless e due satelliti posteriori wireless. E in più il supporto a Dolby Atmos e DTS:X, cioè ai due formati che contano nei film.
La parte estetica è molto “funzionale”: niente linee premium o tessuti di pregio, ma tutto è solido, ben assemblato e soprattutto compatto. La barra è larga 92 cm e alta solo 6 cm, quindi non copre il TV. I satelliti sono piccoli, quasi sospetti, ma sono loro che fanno la magia della spazialità. Il sub, pur essendo più piccolo di molti concorrenti, è abbastanza potente da farsi sentire in un soggiorno medio.
Connessioni e funzioni giuste (anche un HDMI-in)
Per la fascia di prezzo, la dotazione è sorprendente. C’è HDMI eARC/ARC per collegare la TV e controllare il volume col telecomando del televisore, c’è un HDMI-in per chi ha una sorgente esterna (console, lettore, decoder) e non ha porte libere sulla TV, c’è l’ottico per i TV più datati e il Bluetooth per buttare sopra un po’ di musica. L’HDMI pass-through è limitato a 4K/60Hz – niente segnali 4K/120 – ma a questo prezzo non era neanche scontato potesse essere incluso.
I preset audio sono quelli classici (Movie, Music, Game, News, Sport) più una modalità Night che taglia bassi e dinamica per non far tremare casa la sera. Il sistema tende a scegliere da solo (c’è la modalità AI), ma come sempre è meglio forzare: Movie per film e serie, Music per la musica. Ci sono anche due varianti di surround, Pure e Pro: la seconda è più larga e pesante, la prima più pulita e diretta. Per chiarezza e dialoghi, meglio Pure. Manca lo streaming integrato, manca l’assistente vocale: ma è un bene, perché Hisense ha speso i soldi dove serviva, cioè in driver e alimentazione.
Suono: più grande del prezzo
La parte che sorprende è il suono reale. Con una traccia Atmos di qualità (l’assalto a Washington in Civil War, o le scene aeree di Dune: Parte Due), l’AX5125H riesce a creare un fronte a 360° molto più credibile di quanto lascerebbero pensare i piccoli satelliti. I colpi passano davanti e dietro il divano, gli elicotteri “stanno” in alto, gli effetti ambientali riempiono la stanza. Non è una cupola perfetta – i satelliti dietro non hanno upfiring, quindi il soffitto lo ricrei solo davanti – ma l’effetto immersivo c’è eccome.
Il subwoofer è l’altra grande sorpresa: scende, picchia e dà corpo alle esplosioni senza diventare la solita scatola di rimbombi. Non è raffinato come un sub stand-alone, e a certe frequenze si esalta un po’ troppo (la scena della metro in The Batman è l’esempio citato anche nei test: quella nota lì viene fuori più alta del resto), ma per la cifra è ottimo. Basta tenerlo intorno a 0 / +2 di livello e poi alzare il volume generale: così il sistema resta pieno ma più equilibrato. I dialoghi sono nella media alta della categoria: chiari quasi sempre, un filo più impastati solo quando la colonna sonora è piena di bassi e il sub sta lavorando forte. Anche qui: tenere il treble a 0 aiuta, perché alzarlo mette un po’ di sibilanti sulle voci.
Limiti (previsti) e come gestirli
Il compromesso principale è che il sistema si appoggia tanto al sub per la dinamica. I colpi grossi fanno “boom”, ma gli effetti più leggeri a volte restano un po’ piatti rispetto al resto. È una scelta di progetto tipica dei kit economici: dare subito spettacolo. Fortunatamente la AX5125H ti lascia regolare sia bassi sia volume generale, quindi puoi togliere un po’ di “pancia” e far respirare meglio il mix. L’altro limite è sulla musica. Non è che suoni male – con la modalità Music e il surround disattivato si ascolta volentieri – ma si sente che è un sistema nato e tarato per cinema e serie. Il sub ogni tanto butta dentro un colpetto di troppo e la scena non è naturale come su una buona 2.1. Ma se l’uso è 80% TV/film e 20% musica, è assolutamente accettabile.
Qui Hisense ha fatto le cose come si deve: soundbar e sub si accoppiano in automatico, le casse surround sono wireless (vanno solo attaccate alla corrente) e hai pure i fori per appenderle al muro. Non devi calibrare con microfoni o app: colleghi HDMI eArc e stai guardando un film. C’è anche un piccolo display a matrice di punti sulla barra che ti dice ingresso, volume e modalità: non è elegante, ma è comodissimo.