Rage 2 – Recensione del pazzo titolo post apocalittico di Bethesda

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor Recensioni Lettura da 8 minuti
7.5
Rage 2

Oltre ad essere stato rivelato a sorpresa, dato il successo non proprio strabiliante del primo capitolo uscito 8 anni fa, l’attesa per l’arrivo di RAGE 2 dalla data del suo annuncio non è stata lunghissima. Anche se si è guadagnato la scena sul palco dell’E3 durante la conferenza di Bethesda a suon di musica, e durante l’anno ci siano state forniti man mano dettagli sul titolo, è bastato poco per dividere a metà il pubblico tra entusiasmo e scetticismo: uno spacco netto che metaforicamente parlando ci porta proprio allo stesso concetto di emozione che scaturisce nel giocatore il titolo proposto in tag team da Avalanche Studios e id Software. Lo sparatutto in prima persona che ci viene proposto in salsa punk post apocalittica ci vedrà vagare nella zona devastata, sviscerandone i segreti e sterminando qualunque forza ostile ci si pari innanzi. Ma come ha inizio il tutto?

Rage 2

Una zia acquisita

Il primo impatto con RAGE 2 è un video che in breve ci spiega chi sono i cattivoni (L’Autorità) che ben trent’anni dopo gli avvenimenti del primo capitolo decidono di spaccare tutto, al quale segue una breve ma chiara sessione di tutorial nel quale impareremo ad utilizzare armi ed abilità. Ci verrà prima di tutto data la possibilità di scegliere se giocare con un protagonista di sesso maschile o femminile, per poi buttarci a capofitto a difendere la città nel già citato tutorial. Anche se i toni sono frenetici, questa caratteristica non può fungere da giustificazione. Per cosa? Per una narrazione alquanto sbrigativa e spicciola, con una caratterizzazione dei personaggi alquanto sterile e con uno “spiegone” (tra l’altro da parte di un ologramma registrato) a darci le prime indicazioni. Divenuti a tutti gli effetti l’ultimo Ranger, cominceremo a vagare nella zona devastata compiendo missioni varie, guadagnando potenziamenti e liberando posti di blocco e avamposti, il tutto per attivare il Progetto Daga. Se non fosse per un gameplay molto divertente e che non fa sconti a nessuno, il titolo sul piano dell’intrattenimento puramente narrativo non avrebbe molto da offrire, strutturato in modo sì lineare, ma non fornendo alcun pretesto emotivo o quanto meno che riesca a scaturire un interesse particolare. Né il protagonista (a prescindere dal proprio sesso), né i comprimari, né tanto meno gli alleati o i villain riusciranno a colpirvi, quasi fossero dei fantocci messi lì solo per fare presenza. Un vero peccato.

RAGE 2

Ferro, fuoco e sabbia

Tuttavia, come vi abbiamo anticipato, il gameplay di RAGE 2 ha non poche feature interessanti da offrire. La sua struttura open world è quella che si è soliti definire “il giusto compromesso”, dove la mappa non è enorme ma è comunque gremita di attività, dalle roccaforti da liberare con la forza, ad aprire le Arche, fino ad arrivare a delle vere e proprie gare su strada tra veicoli. Tuttavia, anche se queste sono molte, il fatto che ne vengano proposte di molto simili potrebbero farvi risultare tali attività troppo ripetitive, intaccando l’esperienza nella sua durata. Specifichiamo inoltre che per completare mediamente il titolo il tempo richiesto varia dalle 10 alle 15 ore di gioco. Ogni nostra azione di questo tipo avrà influenza sui nostri alleati, e ci farà guadagnare rispetto e reputazione ogniqualvolta riusciremo in un’impresa, ma anche (e soprattutto) progetti. Tranquilli, se pensate di esservi persi qualcosa la mappa e le sue icone verranno sempre in vostro aiuto. Per vagare in tutta libertà (a meno che non subiremo un agguato da una banda di centauri o da nerborute creature) avremo a disposizione vari veicoli che potremo sbloccare man mano. Chiaro, non serviranno solo a correre, ma anche a devastare.

Tuttavia non si diventa forti solamente trucidando e facendo esplodere nemici, bensì anche potenziandoci. Ecco quindi che saccheggiare ogni cosa utile diventa d’obbligo, dal denaro, alle cianfrusaglie, e chiaramente alla Feltrite, un minerale alieno a dir poco indispensabile. Tuttavia la nostra tuta da Ranger può osare ancora di più, e difendere la nostra vita può diventare addirittura secondario se paragoniamo questa feature alla potenza acquisibile: ogni Arca infatti ci darà accesso ad un nuovo potere, che potremo combinare alle nostre abilità personali e alle nostre armi nei modi più disparati. Chiaramente oltre alla pistola e al mitragliatore (sempre utilissimi) che otterremo nelle prime fasi di gioco, la nostra tuta ci permetterà di portare con noi anche diverse altre armi.

Ultimo, ma non per importanza, il sovraccarico: man mano che trucideremo gli sventurati nemici (che a conti fatti vanno giù un po’ troppo facilmente) faremo salire un moltiplicatore posto in basso a sinistra sullo schermo con il resto delle info su vitalità, munizioni eccetera; avviando il sovraccarico diventeremo delle vere e proprie macchine da guerra per un periodo limitato di tempo… anche semplicemente utilizzando un attacco corpo a corpo. Con tutta questa carne al fuoco era facile compiere qualche errore, ma tutto sommato il team ha saputo inglobare ogni feature in modo omogeneo, purtroppo a discapito di una difficoltà generale tendente verso il basso.

Reload

Sul piano tecnico RAGE 2 è un titolo molto solido sul quale c’è davvero poco da recriminare, se non una realizzazione “un po’ così” dell’aspetto della carne da cannone che ci verrà scagliata contro nelle varie fasi di gioco, e di un menù generale – tra inventario, mappa eccetera – che nella versione testata (PlayStation 4 Pro) si blocca per qualche decimo di secondo praticamente ad ogni cambio di pagina: un difetto tanto curioso quanto fastidioso. Questo particolare si somma ad un frame rate che l’Apex Engine riesce a gestire ottimamente, se non per qualche “altalena” di troppo nelle fasi più concitate. Per il resto il gioco è esattamente quello che ci si aspettava: uno sparatutto dove l’esplorazione è importante e per certi versi quasi indispensabile, ma soprattutto che riesce a mixare sapientemente azione e pazzia, immersi in un mondo post apocalittico che poco ha da raccontare sui bei tempi andati, ma tanto su questa nuova realtà. Una fluidità incalzante riesce a far immergere il giocatore e ad accrescere la sua sete di sangue, che come purtroppo anticipavamo può essere appagata molto facilmente. Graffiante la colonna sonora, è accompagnata da un doppiaggio italiano di medio livello, ma corredando il tutto con effetti sonori di qualità. Rimane solo da chiedersi di quale caratura sarà il supporto promesso da qui in avanti, oltre ai già annunciati DLC in arrivo, anche magari in aggiornamenti atti a limare tali difetti.

Rage 2
7.5
Voto 7.5
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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.