Grimshade è il progetto Kickstarter di Talerock, che cerca di portarci all’interno di un’ ambientazione stile anni ’90 ma con qualche tocco di modernità. Il titolo è ambientato nelle terre di Ree’Fah, un mondo molto ispirato nel quale un gruppo di guerrieri si dovrà incamminare per districare una trama complessa, scovando segreti e tesori. Sicuramente pregno di appeal artistico, in questo titolo gli amanti del genere troveranno degli sfondi dipinti a mano notevoli e degli sprite molto particolari e pieni di dettagli, carattere e creatività. Anche i personaggi sono tutti ben definiti, ognuno di loro ci apparirà con fattezze differenti, oltre alle varie personalizzazioni che cambieranno in base alle loro abilità o equipaggiamento.
Il viaggio comincia!
Le vicende raccontate nel gioco seguiranno la storia di un uomo di nome Alister Garuda, il quale precipitato in una foresta, si imbatterà in Kiba, un ragazzo che non ha alcun ricordo di chi sia o che cosa sia diventato. Il duo inizia un viaggio attraverso il mondo di Ree’Fah, dove prenderà parte a tantissime battaglie e nel quale recluterà tantissimi compagni di viaggio. Inizialmente si avrà il controllo di Kiba, il quale dovrà prendere delle scelte che influenzeranno l’intera storia. In questo titolo le scelte del giocatore, avranno un certo peso: ad esempio, proprio all’inizio del gioco, ci verrà chiesto in più occasioni di aiutare la milizia della città nel difendersi dalle forze nemiche. Potremo scegliere se farlo, ricevendo una buona ricompensa oppure non muovere il dito, vedendo i cittadini del posto essere brutalmente massacrati.
Questa è la storia di sottofondo – a leggerla così – non sembra neanche male, peccato che Grimshade lungo tutto il suo cammino non sia riuscito ad imporre una narrazione profonda e coinvolgente, tanto che dopo diverse ore di gioco anche l’esplorazione delle ambientazioni diventa noiosa e ripetitiva. Passata la prima ora di gioco, dove impareremo a padroneggiare il sistema di combattimento, inizierà la vera parte di esplorazione, all’interno della quale non potremo leggere in maniera sbrigativa i vari dialoghi, perché se ne saltate per caso una parte, non avremo un registro delle missioni o della chat per rileggerlo. Questo significa, perdere tantissimo tempo a girare in alcune aree con la speranza di ricordare per filo e per segno ciò che è stato letto. Questa dinamica non è da sottovalutare per i nuovi giocatori del genere, perché dopo pochissimo tempo potrebbe far perder loro l’interesse e la volontà di andare avanti, o peggio, costringerli a cercare soluzioni online.
Combattimenti e customizzazioni
Il punto forte di Grimshade sono sicuramente il gameplay e le personalizzazioni dei vari elementi del party. I nostalgici dei classici GDR si potranno perdere tra i vari combattimenti e le personalizzazioni dei vari personaggi. Il sistema di combattimento a turni, vista la grandezza del progetto, ci è sembrato veramente ben fatto.
Anche in questo caso, come per l’esplorazione, le prime fasi di gioco ci sembreranno monotone, perché non si dispone di tutte le abilità dei diversi componenti del team. Inizialmente la strategia da seguire sarà sempre la stessa, eliminare il nemico più forte subito, per poi occuparsi dei suoi scagnozzi. Avremo a disposizione solamente un pool di 4 personaggi, in un campo di battaglia ben diviso, dove i giocatori in base alle statistiche di velocità potranno selezionare le mosse da scegliere, in previsione anche dei tanti nemici che ci sbarreranno la strada. Altra nota positiva è sicuramente la varietà di creature che incontreremo, al contrario degli NPC e dell’esplorazione, i mostri disegnati sono davvero tanti. I giocatori potranno divertirsi abbattendo giganti, draghi demoni e mostri di ogni tipo, tutti ben realizzati.
Per concludere ogni personaggio avrà un proprio sistema di crescita, in questo modo i giocatori potranno studiare una propria squadra tipo in base ad abilità e armi, cinque per ognuno di loro, oltre ad un lungo set di accessori e quattro armature diverse, dove ognuna che modificherà le caratteristiche del personaggio stesso. Ogni personaggio che incontreremo, oltre ad avere sprite degni di nota, porta con sé un background interessante da scoprire che gli conferirà personalità, altro aspetto da sviluppare a nostro piacimento tra le vari relazioni.
Il bello che non balla
Grimshade è un gioco con una carica artistica davvero notevole, gli occhi dei giocatori appassionati del genere, perderanno veramente moltissimo tempo nell’apprezzare il lavoro dei disegnatori. Purtroppo però la sola grafica non basta a far sì che un gioco sia profondo e interessante. Sotto questo aspetto, abbiamo notato diversi limiti lungo la distesa del gameplay e nella realizzazione di alcuni tecnicismi. Il fatto di non poter rileggere alcune conversazioni importanti o muoversi in maniera orizzontale lungo la mappa, rendono l’esperienza di gioco un pochino frustrante. Questo titolo si divide in due, quasi sotto tutti gli aspetti, ad esempio troviamo una grafica mozzafiato, ma dei pop-up dei personaggi realizzati in maniera troppo sbgrigativa e non all’altezza. Diversamente invece, il comparto sonoro riesce ad accompagnare il grande dramma della storia e ogni traccia è stratificata, incantevole e in linea con il tema generale.