Ogni anno ASUS aggiorna la linea ROG Strix Scar cercando di consolidare la sua reputazione tra i giocatori più esigenti, e il modello 2025 non fa eccezione. L’obiettivo è sempre lo stesso: offrire un portatile in grado di sostituire un desktop di fascia alta, senza tradire l’anima aggressiva della serie. A prima vista lo Scar 16 sembra un’evoluzione naturale, ma basta metterlo alla prova per accorgersi che l’hardware scelto è pensato per chi non accetta compromessi.
Sotto la scocca troviamo infatti il nuovo Intel Core Ultra 9 275HX, affiancato dalla RTX 5080 Laptop. È una coppia che mette subito in chiaro la direzione del prodotto: non ci troviamo davanti a un notebook bilanciato, ma a una vera macchina da guerra che privilegia potenza e velocità. ASUS ha accompagnato il tutto con un sistema di raffreddamento rivisto, basato su vapor chamber e liquid metal, e con un display Mini LED che sembra voler strizzare l’occhio non solo ai gamer, ma anche a chi lavora con immagini e video ad alta fedeltà.
CPU e GPU: potenza da desktop in formato portatile
Il processore è uno dei protagonisti assoluti di questa generazione. L’Ultra 9 275HX migliora sensibilmente le performance rispetto agli i9 HX precedenti, garantendo più reattività nei compiti single-core e una solidità impressionante nei carichi multi-core prolungati. In benchmark come CineBench e Blender i risultati sono vicini a quelli di workstation desktop, un traguardo impensabile fino a pochi anni fa per una macchina portatile.
Sul fronte grafico la scelta della RTX 5080 si rivela azzeccata. Nei fatti si posiziona a metà strada tra la 4080 e la 5090 mobile, ma con un rapporto prezzo/prestazioni molto più equilibrato. In risoluzione QHD+ è capace di reggere qualsiasi titolo moderno a dettagli ultra, mantenendo frame rate elevati soprattutto con l’ausilio del DLSS di nuova generazione. Persino con ray tracing spinto al massimo, come in Cyberpunk 2077 in path tracing, il portatile resta sopra i 100 fps, un risultato che fino a poco tempo fa richiedeva configurazioni desktop esorbitanti.
Modalità d’uso e raffreddamento
Uno degli aspetti che rende lo Scar 16 versatile è la possibilità di regolare il comportamento delle ventole e dei consumi con diversi profili. In Turbo mode la macchina dà il meglio di sé, mantenendo CPU e GPU stabili anche sotto stress, ma il rumore delle ventole diventa evidente. La Performance mode riesce a essere quasi altrettanto veloce, ma più silenziosa e adatta a sessioni lunghe, mentre la Silent mode riduce il framerate a metà, ma rende il portatile quasi inudibile.
In ogni caso, il nuovo sistema di dissipazione con vapor chamber fa il suo lavoro: niente throttling, temperature sotto controllo e scocca che, nell’uso quotidiano, resta piacevolmente fresca.
Un display che fa la differenza
Il pannello scelto da ASUS è un Mini LED opaco da 16 pollici, una soluzione che non raggiunge la spettacolarità cromatica degli OLED glossy ma che conquista per contrasto, luminosità e assenza di riflessi. È un display pensato per chi usa il portatile in ambienti molto illuminati, ma anche per i creativi che hanno bisogno di colori fedeli e uniformi.
In questo il confronto con i concorrenti è interessante: se altri brand hanno puntato sugli OLED per colpire l’occhio, ASUS ha deciso di privilegiare praticità e versatilità. La scelta si rivela vincente, perché il pannello riesce a soddisfare tanto i giocatori competitivi quanto chi lavora con applicazioni professionali.
Multimedia, connettività e piccole delusioni
Il sistema audio a quattro speaker riesce a sorprendere per chiarezza e volume, con bassi più che accettabili per un portatile gaming. Non sostituisce un impianto dedicato, ma rende piacevoli film, serie e musica senza dover ricorrere sempre a cuffie esterne.
La connettività è aggiornata agli standard più recenti, con WiFi 7, Bluetooth 5.4 e LAN da 2.5Gbps. È un pacchetto completo che garantisce stabilità e velocità in ogni contesto. La vera nota dolente arriva invece dalla webcam: pur offrendo supporto IR e compatibilità con Windows Hello, la qualità dell’immagine è al di sotto di quella che ci si aspetterebbe da un prodotto premium. In un mondo in cui le videochiamate sono ormai routine quotidiana, è un dettaglio difficile da perdonare.
Autonomia: il tallone d’Achille
Se c’è un aspetto in cui lo Scar 16 mostra il fianco è quello della batteria. La capacità da 90Wh non basta a garantire sessioni prolungate: con un uso leggero si arriva a circa cinque ore, con lo streaming in 4K si scende a tre, e con il gaming intenso si tocca a malapena un’ora. È evidente che questo portatile non è pensato per l’uso lontano da una presa di corrente, e chi lo acquista deve metterlo in conto. ASUS include un alimentatore da 380W, indispensabile per sfruttare tutta la potenza della macchina, e in alcune regioni anche un caricatore USB-C da 100W, utile per i momenti in cui serve un po’ di autonomia in più. Ma resta un portatile che dà il meglio di sé solo collegato alla rete elettrica.
Prezzo e posizionamento
Arriviamo al tema più spinoso: il prezzo. La versione con RTX 5080 costa circa 4.000 euro, mentre quella con RTX 5090 supera i 4.500. Si tratta di cifre altissime, ma purtroppo in linea con il mercato 2025 per macchine di questa categoria. Il problema è che il modello con 5090 offre solo un 10% di potenza in più, rendendo la 5080 la scelta più logica per chi vuole evitare un esborso eccessivo. Nonostante il costo, lo Scar 16 resta competitivo se paragonato alle alternative dirette, perché unisce potenza estrema, qualità costruttiva e un display tra i migliori della sua categoria.
