La richiesta dei fan negli anni è stata spasmodica, un’attesa che sembrata anche più lunga di quanto è stata all’effettivo. Devil May Cry 5 non solo arriva a ben 11 anni dall’uscita dell’ultimo capitolo della serie canonica, ma vuole a tutti i costi timbrare il cartellino della rivincita dopo il tonfo – in parte ingiustificato – del tecnicamente buonissimo DmC: Devil May Cry di Ninja Theory. L’uscita del gioco a solo un mese e mezzo da un’altro blockbuster di Capcom (Resident Evil 2 ndr.) poteva risultare in un certo senso un rischio per l’azienda nipponica, eppure, anche questa volta, già da lontano il sapore che si pregustava era quello di “scommessa vinta”. Cosa c’è di speciale nella serie di Devil May Cry, calcolando anche i suoi alti e bassi? La qualità tecnica e la varietà dei combattimenti? Lo sfrenato fanservice? La caratterizzazione dei personaggi e le loro vicende un po’ criptiche? Esatto, questo, ma in aggiunta di molto, molto altro. Il compito più importante rimane quindi quello di dover imparare dagli errori passati e attingere da ciò che invece è funzionato alla grande, sfruttando l’esperienza e i feedback accumulati durante questo decennio per creare un’esperienza che rasenta la perfezione. Iniziando la nostra analisi di Devil May Cry 5, voglio rassicurare i fan: questo titolo non è bello come quello che speravamo. DMC 5 è andato oltre.
Il Re degli Inferi
Prima di iniziare il nostro viaggio all’interno di questo capitolo, Capcom ha ben pensato di dare un colpo di lama netto a una delle caratteristiche della serie che più hanno confuso i fan durante tutta la storia: la timeline. Infatti è disponibile all’interno del gioco un breve video riassuntivo dove tutte le avventure vissute fin ora ci sono raccontate in ordine cronologico, così da mettere in ordine le idee sia dei giocatori di vecchia data che mai si sono spinti a comprendere il plot fino in fondo, sia quei giocatori di primo pelo che conoscevano il brand solo da lontano. Devil May Cry 5, prenderà vita dopo tutti questi avvenimenti.
Una volta avviato il gioco, scopriremo finalmente qual è la nuova minaccia che incombe sull’umanità, una minaccia che contro ogni pronostico – e con grande sorpresa anche degli interpreti stessi – è talmente estrema da mettere all’angolo l’intera squadra dei nostri cacciatori di demoni. Se fin ora non avete mai avuto il sentore di vedere Dante o Nero in seria difficoltà, potreste ricredervi in un batter d’occhio. Volendo evitare il maggior numero di spoiler possibili sulla trama, sappiate solo che la minaccia principale sarà quella del nuovo Re degli Inferi, che ha portato nella dimensione terrena il Quilphoth, l’albero della vita del Regno degli Inferi che si nutre di sangue umano. La location è Red Grave City, un posto che ai nostri cacciatori di demoni risulterà molto familiare…
Come anticipato nei mesi precedenti, tra i personaggi che prenderanno parte a questa nuova avventura ci sono anche delle new entry decisamente gradite: Morrison, colui che procura a Dante i suoi “lavoretti”; Nico, un’armaiola appartenente a una famiglia leggendaria nel campo e che collabora con Nero nella sua nuova agenzia anti demone itinerante; e V, il misterioso ed enigmatico individuo dai capelli corvini che sarà anche uno dei tre personaggi giocabili. Senza entrare troppo nel dettaglio (perché vi assicuriamo che vivere l’esperienza scoprendo la narrazione giocando è essenziale), sappiate solo che questa volta la storia si svolgerà in modo non lineare, facendo un sapiente uso sia di flashback, sia di una timeline particolare che in alcuni casi fa anche intersecare le esperienze dei vari personaggi: in alcune missioni infatti, starà a noi scegliere con quale personaggio affrontare una certa missione, e si, la vostra scelta non cambierà solamente il vostro stile…
Percorsi diversi
Sarebbe facile riassumere tutto dicendo che “il gameplay è spettacolare”, eppure le sfaccettature e le particolarità che lo segnano sono enormi, tanto da rendere le nostre missioni sempre diverse e affrontabili con approccio totalmente personale. Durante il nostro percorso utilizzeremo tre personaggi differenti, ma anche in questo caso, come per la timeline, non ci sarà un’ordine specifico, e il più delle volte il personaggio che comanderemo sarà dettato dai fini narrativi, senza forzature. Tranquilli, tutti i protagonisti avranno il loro spazio, e non ci sarà modo che vi sentiate meno appagati. A differenza di tutti i titoli della saga dalla sua nascita, a cambiare il gameplay e il moveset non è solamente l’arma equipaggiata (magari dando il sentore che con personaggi diversi è possibile fare le stesse cose, ma con una skin diversa): Nero, V e Dante avranno tutti il loro stile, le loro particolarità, i loro modi di approcciare al nemico, e delle qualità uniche e imprescindibili che continueranno ad aumentare e ad evolvere con l’avanzare del gioco.
Ciò che tuttavia i nostri personaggi condivideranno sono le Gemme Blu acquistate e i frammenti di Gemma Blu trovati (a 4 raccolte, aumenta la salute massima), frammenti e Gemme Viola (dove 4 ritrovamenti aumentano la barra del Devil Trigger), le Gemme Dorate, atte a continuare la partita una volta esaurita la vitalità (continuando dall’esatto punto in cui si è stati sconfitti!), e chiaramente le Gemme Rosse, la storica “moneta” della serie formata da sangue di demone cristallizzato. Queste ultime saranno utilizzate per potenziare ogni singola abilità dei nostri personaggi, da quelle di movimento a quelle dedicate alle varie modalità di attacco, e con delle eccezioni peculiari per ognuno di essi.
Il giovane Cacciatore di Demoni
dopo che un misterioso individuo incappucciato ha strappato via il braccio demoniaco di Nero, questo è stato sostituito da Nico con i Devil Breaker, delle braccia meccaniche intercambiabili estremamente versatili. Ognuno di questi gioiellini avrà delle sue peculiari capacità, e possono essere sfruttati per attacco, per difesa, per schivare velocemente e non solo. Il braccio meccanico di Nero sarà anche indispensabile per attrarre a lui i nemici o catapultarsi su di essi grazie a una sorta di rampino, cosa fondamentale per mantenere un frenetico ritmo nei combattimenti e tenere alta l’asticella del moltiplicatore dei punti stile. Tuttavia i Devil Breaker, anche se potentissimi, sono estremamente fragili, e utilizzarli mentre un nemico attacca equivale alla loro distruzione. Sacrificarli volontariamente però, potrebbe significare la salvezza di Nero, potendoli fare esplodere per liberarci dalle morse di alcuni nemici o danneggiandone alcuni intorno a noi. Queste braccia non solo saranno acquistabili dallo store di Nico spendendo gemme rosse, ma potranno anche essere trovate all’interno dei livelli e nascoste in determinati luoghi. Non finisce qui: essendo delle protesi fragili, come detto, sarà necessario creare degli appositi set con quelli che possediamo, personalizzandoli ad hoc per le nostre esigenze e strategie. Attenzione! Esiste un numero massimo di Devil Breaker che potremo portare con noi, e di conseguenza starà a noi decidere se usarli con parsimonia, oppure dedicarci alla devastazione e affidarci alla fortuna (quelli che troveremo in giro saranno casuali, scelti tra i modelli sbloccati… e quello che ti tocca, ti tocca). Volete aumentare questo numero massimo? Le solite Gemme Rosse saranno la risposta al vostro problema. Non potevano mancare certo le sue armi storiche: Red Queen, la spada con tanto di manopola del gas per diventare ancora più letale, e la sua fedele arma da fuoco Blue Rose.
L’Uomo Misterioso
V, il tenebroso ragazzo che entra a far parte della crew, è più di un mistero, e i suoi stessi poteri ne sono la conferma. Sarà umano? Sarà Demone? Magari nessuna delle due cose? Chiaramente, non vi diremo nulla. Sappiate però che lo stile di combattimento che lo caratterizza è una novità assoluta all’interno di Devil May Cry, e già da solo potrebbe attribuire a Devil May Cry 5 il premio di gameplay più innovativo della serie. Egli infatti non è in grado di combattere corpo a corpo come i due cacciatori di demoni che abbiamo conosciuto col tempo, ma si serve di Demoni evocati da lui stesso, tre per la precisione:
- Shadow: se avete giocato il primo DMC avrete certo colto il nome. La pantera dell’ombra, con le sue manovre d’attacco del tutto similari a quelle del nemico che abbiamo affrontato più volte nel primo titolo della serie, attaccherà principalmente con manovre corpo a corpo. Le abilità, come anche quelle degli altri demoni, saranno acquistabili con le Gemme Rosse.
- Griffon: altro deja-vu targato DMC. Anche se in formato miniatura e con un colore molto più scuro, il loquace pennuto ricorda molto l’omonimo maestoso boss. Egli si occuperà dei nostri attacchi a distanza, sfruttando chiaramente l’elettricità e le sue abilità volanti.
- Nightmare: un golem di melma demoniaca molto particolare, che potrebbe ricordare lo storico boss di DMC, anche se senza armatura. La possibilità di evocarlo risiede solo ed esclusivamente attivando il Devil Trigger, durante il quale questa creatura sarà in grado di scatenare una vera e propria apocalisse.
Ogni demone avrà il suo moveset, e riuscire a padroneggiarne due o tre in contemporanea, il tutto tenendo d’occhio V, sarà di certo una sfida per tutti i giocatori, estremamente divertente ed appagante in ogni situazione. Tuttavia, per qualche oscura ragione solamente V potrà infliggere il colpo di grazia alle creature con il suo bastone, e di conseguenza studiare le proprie strategie e tattiche in un nanosecondo diverrà di vitale importanza. Attenzione però! I demoni non hanno una salute illimitata, e se subiranno troppi danni finiranno in stallo, costringendoci a dover aspettare per poterli far tornare sul campo di battaglia.
Il Leggendario Cacciatore di Demoni
Come lo ricordavamo, ma anche meglio. Dante torna più tamarro che mai, con la spavalderia degna della sua eterna giovinezza ancora a caratterizzarlo. Tuttavia il tempo è passato, e con esso anche le sue capacità si sono affinate. La sua particolarità, come sempre, è quella di poter scegliere lo stile più congegnale per la situazione, adattandosi alle orde di nemici che gli si pareranno contro: tornano quindi i sempreverdi Gunslinger (adatto a tenere a distanza i nemici con le armi da fuoco), Swordmaster (dove l’arte della spada darà vita a spettacolari combo ed evoluzioni), Trickster (agile e veloce per aggirare i nemici, schivare a terra e in aria) e Royalguard (difesa totale, con contrattacchi complicati da attuare ma devastanti negli effetti). Tutti gli stili sono potenziabili, e ogni livello regalerà allo skillset specifico qualcosa di nuovo. Durante le battaglie potremo cambiarli dinamicamente semplicemente premendo la freccia direzionale corrispondente sul pad, azione che non solo donerà spettacolarità alle manovre, ma ci farà continuare le combo in modo più vario per accumulare Punti Stile. Questa è tuttavia solo la punta dell’iceberg: dante infatti avrò sempre e comunque a disposizione le sue armi da fuoco e armi corpo a corpo: tra nuovi arrivi e graditi ritorni (come ad esempio le pistole Ebony & Ivory) sarà possibile impostare i propri set di equipaggiamento preferiti, scegliendo tra le armi base e quelle sbloccate durante il gioco (che vi lasceremo il gusto di scoprire da soli… perché salterete dalla sedia). New entry dal minuto 1 in compagnia di Dante invece, c’è Balrog, guantoni e stivali per combattimenti corpo a corpo davvero “infuocati”. Il Devil Trigger? Sempre presente e pronto ad aumentare forza e agilità per chiudere le pratiche in minor tempo.
Una lunga salita
Come da prassi, il gioco è composto da 20 missioni, ma la salita sarà più lunga del solito, e non solo perché (come anticipato) alcune di esse saranno giocabili con uno o con l’altro personaggio. Questo perché al di là della linearità stile corridoio dei livelli, in alcuni casi sarò possibile deviare e scoprire zone nascoste, in aggiunta alle eterne missioni segrete, che ci sfideranno in diversi modi per premiarci con frammenti di gemme varie. Tutto va a sommarsi all’incredibile e mai così alta rigiocabilità del titolo, che una volta terminato ci offrirà come al solito le difficoltà più elevate, in aggiunta alle due disponibili di deafult (Umano e Cacciatore di Demoni). Per un giocatore di vecchia data non sarà troppo difficile gestire molte situazioni in queste due, ma una volta terminata la prima run… beh, sarà tutta un’altra storia. Se non vi sentite in grado di padroneggiare i personaggi, potrete senza problemi allenarvi in una sezione chiamata “Il Vuoto“.
Come da prassi, alla fine di ogni missione otterremo un voto finale, sotto forma di lettera. Le differenze dai vecchi titoli tuttavia ci sono, e si sentono molto: in Devil May Cry 5 non sono presenti oggetti consumabili, e quelli acquistabili si limitano alle gemme dei tre colori elencati poco fa. Ciò significa che a fare media saranno le Gemme Dorate sfruttate per continuare la partita (o le Gemme Rosse, dato che sarà possibile utilizzare anche quelle, ma in costo sempre crescente), e i Punti Stile accumulati durante la missione variando di volta in volta le combo nei combattimenti. Le battaglie durante la strada saranno sempre interessanti, e solo in rare occasioni ci troveremo a falcidiare un numero esiguo di nemici. Le bossfight inoltre sono totalmente diversificate (grazie anche alla differenza di approccio per i vari “interpreti”), e lasciamo a voi stessi scoprire le particolarità di ognuna di esse!
Vecchie Glorie
Quando si pensa ai capitoli più amati della serie DMC, non si può non pensare allo sfrenato fanservice dettato dalle personalità presenti, e non solo. Devil May Cry 5 riesce a fare centro anche in questo: non parliamo solamente della tamarragine di Dante e Nero, o dei modi al limite dell’immaginazione con cui sono fatti fuori i nemici, o addirittura delle mini scene che caratterizzano i colpi di grazia inferti da V; parliamo soprattutto dei grandi ritorni, di quelle vecchie glorie che sembravano scomparse. Arrivano perciò Trish e Lady a fare da personaggi secondari, importanti nella trama e più avvenenti di sempre, ma anche dei demoni minori che abbiamo affrontato nei precedenti giochi, e non possiamo fare altro che applaudire Capcom per la coerenza e per la bellezza con cui tali nemici sono stati riproposti: Death Scissor, Nobody, sono solo un paio delle creature che torneranno a darvi filo da torcere, e molte altre saranno chiari riferimenti al passato. Ad arricchire il tutto sul piano dei contenuti, c’è una buona selezione di tracce storiche nel jukebox, ma anche i “Rapporti di Nico” che vanno ad approfondire le informazioni su personaggi e bestiario, le lettere di Morrison che copriranno qualche piccolo buco di trama, ed altre sorprese che vi faremo scoprire da soli. Un fanservice maturo, non spudorato, un regalo a tutti gli amanti di Devil May Cry che hanno aspettato così tanto, e che sono stati premiati della loro pazienza.
Circondati da sangue e ombre
Cosa che ci ha lasciati letteralmente di stucco, è stato senza dubbio il comparto tecnico di Devil May Cry 5: anche se il livello medio della difficoltà è sceso leggermente a causa dei cambiamenti dovuti alla versatilità e alla funzionalità meno proibitiva delle Gemme Dorate rispetto al passato, possiamo dire che la difficoltà è rimasta ad un buon livello. Chiaramente molte delle “sfighe” dei primi capitoli del brand erano dovute alla gestione della telecamera e delle hitbox, cose che in questo decennio grazie alla tecnologia sono diventate sempre più evitabili: è quindi lecito pensare che la sfida meno impegnativa sia anche dovuta a questo. A contrapporsi a un granitico frame rate senza cali (indispensabile per un titolo di questo genere), c’è tuttavia, e scusate se mi ripeto, qualche leggero problema con la telecamera in alcuni rari casi, ma di certo niente a che vedere con le enormi problematiche che si presentavano sulle console di vecchia gen. Dopo già l’ottimo lavoro svolto con Resident Evil 2, il RE Engine vince e convince.
Il level design è promosso senza infamia e senza lode, con missioni sempre diverse, ma chiaramente con un paio di location che si ripetono per motivi di trama. Ottima invece la resa grafica e degli effetti speciali, ma soprattutto sottolineiamo l’importante lavoro svolto per quanto riguarda le espressioni facciali, sia nelle cutscene, sia in combattimento.
Infine, ma non per importanza, parliamo del comparto audio: variando nei momenti più tranquilli (come nello shop di Nico) dalle eterne e adrenaliniche colonne sonore heavy metal, sia le musiche, sia gli effetti sonori sono ottimi. Per quanto riguarda il doppiaggio ci si mantiene sempre e comunque ad alti livelli, come da sempre siamo stati abituati, e proprio sulla lingua inglese vi consigliamo di concentrarvi, se potete, dato che la traduzione in italiano dei dialoghi nei sottotitoli è stata molto “generosa”, evitando di tradurre letteralmente alcune delle colorite e caratteristiche espressioni proposte.