Il futuro videoludico di Dungeons & Dragons resta incerto, ma non privo di possibilità intriganti. Dopo il successo planetario di Baldur’s Gate 3, l’universo di D&D continua a suscitare domande: quale sarà il prossimo grande passo del brand nel mondo digitale? A lanciare un segnale di speranza è stato John Hight, presidente di Wizards of the Coast e responsabile della divisione digital gaming, che in una recente intervista ha parlato della possibilità di realizzare un nuovo MMO ambientato nell’iconico universo fantasy.
Hight (che in passato è stato general manager di World of Warcraft) ha dichiarato che gli piacerebbe molto vedere un MMORPG basato su Dungeons & Dragons, ma a una condizione fondamentale: ripensare radicalmente cosa significa MMO oggi.
Credo che il modello tradizionale, quello portato avanti da Ultima Online, EverQuest e poi Blizzard, necessiti di un aggiornamento. Se mai faremo un nuovo MMO, dovrà distinguersi in maniera netta da ciò che è già stato fatto.
Le parole del presidente aprono quindi a una visione ambiziosa: non un semplice clone dei grandi successi del passato, ma un progetto capace di reinventare il genere stesso, proponendo nuove modalità di gioco e nuove esperienze sociali per i giocatori moderni. Tuttavia non sarebbe la prima volta che D&D tenta la via dell’MMO: Dungeons & Dragons Online, uscito nel 2006, e Neverwinter, lanciato nel 2013, sono tuttora vivi come free-to-play, con aggiornamenti e community attive. Anche se, per la nuova generazione di giocatori – abituata a produzioni ibride, cross-platform e connessa a esperienze più dinamiche – è difficile approcciarsi a qualcosa di simile e la mossa richiederebbe una rivoluzione epocale.
Secondo Hight, la priorità di Wizards of the Coast è costruire un team centrale di sviluppatori, artisti e designer dedicati, in grado di muoversi con flessibilità tra progetti interni ed esterni, garantendo qualità e continuità. Solo una volta consolidata questa base, si potrà pensare a un MMO di nuova concezione. Per ora, quello di Hight rimane un “luccichio negli occhi”, come lui stesso lo ha definito. Non c’è alcun progetto concreto in sviluppo, ma il messaggio è chiaro: un nuovo MMO di Dungeons & Dragons potrebbe arrivare, ma solo se in grado di reinventare il genere e rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione.