Overkill’s The Walking Dead – Recensione del nuovo sparatutto di Starbreeze

Tiziano Sbrozzi
Di Tiziano Sbrozzi - Senior Editor News Lettura da 5 minuti
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Overkill’s The Walking Dead

Il prodotto a fumetti sugli zombie di maggior successo mondiale reso celebre dalla serie TV prodotta dalla AMC, torna prepotentemente sugli scaffali (per ora virtuali dato il rinvio a febbraio 2019 per la versione Sony PlayStation 4 e Microsoft Xbox One). Overkill’s The Walking Dead cerca di riempire il vuoto lasciato da Left 4 Dead, vediamo come si è comportato al momento.

Overkill's The Walking Dead

Una storia morta

Purtroppo il comparto storia non è nulla di che: vestiremo i panni di anonimi protagonisti gettati in pasto al mondo post apocalittico di Overkill’s The Walking Dead, per sperare di sopravvivere. I filmati, seppur gustosi e di ottima fattura a livello grafico, non riescono a portare la storia o il pathos oltre il pretesto che risulta essere un gioco lineare e privo di colpi di scena. Ci si aspettava di più da sviluppatori come Starbreeze che in genere, hanno sempre regalato diverse perle nei loro titoli. Ovviamente se da un lato il comparto storia vacilla, non possiamo dire lo stesso della parte tecnica che risulta brillante e piena di spunti oltre l’interessante.

Overkill’s The Walking Dead

Rumori e dolori

Il rumore è la chiave di questo gameplay: pensate a quattro giocatori che in cooperativa devono sopravvivere, facendo attenzione a non rompere nulla, capire quando esplodere un colpo e quando no. Ogni volta che produrrete del rumore infatti attirerete una mandria di zombie pronti ad uccidervi: cooperazione e prontezza di riflessi saranno la chiave per la sopravvivenza. Non mancano poi delle sessioni più complesse, fatte di esplorazione e puzzle ambientali (non si sa mai cosa si possa trovare spostando quell’armadio…) fin anche la presenza dei nemici, disposti di volta in volta in ordine casuale: questo rende il gioco molto variegato ed in generale alza il livello di sfida per tutti. Oltre agli zombie dovremo fare i conti con il gruppo rivoluzionario detti “La Famiglia”: veri e propri umani che, armati di tutto punto tenteranno di distruggere la vostra fortezza mentre voi od i vostri amici tenterete di difenderla. Munizioni ed equipaggiamenti scarseggeranno, sempre, per cui occhio all’uso che ne fate: questa peculiare feature mette in crisi i protagonisti forse peggio dei nemici, il ché è da un lato apprezzabile, dall’altro un po’ frustrante. Anche a livello di difficoltà più basso il gioco mette in forte crisi il giocatore, rendendo il tutto un po’ acerbo, giocoforza il fatto che l’aspetto estetico risulta datato e in generale impreciso il sistema di mira che se unito ad una sfocatura grafica, dire che Overkill’s The Walking Dead è frustrante è dire poco.

Overkill’s The Walking Dead

Se da un lato dovrete imparare a muovervi come dei veri ninja, dall’altro non fatevi illusioni: pur non facendo quasi nessun rumore, vi ritroverete con un orda di zombie enorme alle costole proprio perché i nemici umani controllati dal computer “se ne fregano” del casino, andando ad aumentare esponenzialmente l’indicatore dell’orda. Come se la cosa non fosse già abbastanza, in Overkill’s The Walking Dead sono presenti quattro classi di personaggio ben delineate ma che richiedono una considerevole mole di grinding da parte del giocatore per poter essere “evolute” a livelli decenti. Purtroppo nella gran parte dei casi, le ore spese nel grinding verranno scarsamente ricompensate in termini di upgrade, quindi il gioco come si suol dire, non vale la candela. Dal punto di vista puramente tecnico il gioco non brilla molto: da un lato texture e colori sono vivi e brillanti mentre animazioni e in generale il controllo che si ha sul personaggio ricordano un titolo di molti anni fa, come se il gioco fosse nato vecchio.

Overkill’s The Walking Dead

Zombificato

Il titolo Overkill’s The Walking Dead non ci ha convinti, quasi per niente ad essere onesti: è un gioco difficilmente spiegabile, fatto di ottime idee, spunti eccezionali e trovate che sfiorano il geniale, condito con scelte di gioco grossolane, azioni e situazioni fatte apposta per innervosire il giocatore e nessuna modalità innovativa. Il nome che porta è importantissimo e in generale abbiamo avuto la sensazione di un titolo sprecato, una vera occasione mancata. Non sappiamo per quale motivo il titolo sia stato rilasciato così in ritardo sulla tabella di marcia, visto che doveva uscire nel lontano 2014; ci auguriamo che possano esserci validi aggiornamenti, per ora il gioco risulta un granintico grinding fine a se stesso.

Overkill’s The Walking Dead
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Voto 5
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Senior Editor
Lusso, stile e visione: gli elementi che servono per creare una versione esterna di se. Tiziano crede fortemente che l'abito faccia il monaco, che la persona si definisca non solo dalle azioni ma dalle scelte che compie. Saper scegliere è un'arte fine che va coltivata.