Ragnatele, Recensione: un thriller psicologico che gioca con la realtà

Ragnatele di Narrattiva offre un'esperienza unica, senza master, dove paranoia e mistero si intrecciano in un'avventura noir psicologica. Ecco la recensione!

Fabrizio Leonardi
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Recensioni
Lettura da 4 minuti

Nel panorama dei giochi di ruolo narrativi, Ragnatele di Narrattiva si distingue per la sua capacità di trasformare un evento apparentemente ordinario in un viaggio inquietante tra paranoia, segreti e cospirazioni. Questo gioco senza master, pensato per tre o più giocatori, si muove tra il noir e il thriller psicologico, ponendo l’accento sulle emozioni e sulla percezione distorta della realtà.

Un mondo familiare… Ma qualcosa non quadra

L’ambientazione di Ragnatele è volutamente realistica: una città anonima, un periodo storico che richiama la fine del secolo scorso, una società riconoscibile. Tutto inizia con una scomparsa, un evento che nella realtà potrebbe capitare a chiunque. Ma man mano che i giocatori avanzano, la situazione si fa sempre più ambigua. Le risposte non arrivano, i dettagli si fanno contraddittori, il confine tra immaginazione e verità si assottiglia. Chi è davvero il protagonista della storia? Cosa si cela dietro agli eventi inspiegabili che emergono dall’indagine?

Il gioco sfrutta questa incertezza per creare tensione, spingendo i partecipanti a mettere in discussione ogni loro supposizione. La sensazione di controllo si sgretola lentamente, lasciando spazio a un senso di inquietudine crescente.

Un sistema di gioco intuitivo che… cattura

Ragnatele adotta un sistema narrativo semplice ma efficace. Non c’è un master: i giocatori costruiscono la storia insieme, seguendo schemi prestabiliti che permettono di sviluppare il mistero in modo organico. Ogni partecipante assume un ruolo chiave: c’è chi interpreta il protagonista, chi gestisce gli elementi più oscuri della trama, e chi contribuisce ad arricchire i dettagli della storia.

L’uso delle carte e di specifiche domande guida aiuta a dare struttura al racconto senza soffocare la creatività. Le sessioni sono relativamente brevi, ma intense, perfette sia per una serata autoconclusiva sia come esperimento narrativo da ripetere più volte con scenari sempre diversi.

L’edizione italiana di Ragnatele è un prodotto di alta qualità, con una cura particolare nella grafica e nella disposizione del testo. Il manuale offre spiegazioni chiare, esempi pratici e un’estetica che ben si sposa con il tono enigmatico del gioco. Comprende anche 13 quickstart pronte per essere giocate.

Un aspetto notevole è l’attenzione alla sicurezza emotiva: vengono fornite linee guida per garantire che tutti i giocatori si sentano a proprio agio, specialmente considerando che il gioco tratta temi delicati come la perdita, l’ossessione e la manipolazione della realtà. Strumenti come le X-Card e le regole sulle tematiche sensibili aiutano a mantenere il controllo sulla narrazione e a rispettare i limiti di ogni partecipante.

Con l’acquisto viene anche fornita una bellissima plancia in tessuto (50 x 50 cm) che ha una suddivisione a forma “di ragnatela” in tre sezioni. Una serve per monitorare la posizione dei personaggi rispetto al Tesoro e alla minaccia incombente. Un’altra è destinata al lancio dei dadi, alla scelta del tipo di scena e alla generazione di spunti iniziali. L’anello più esterno indica, invece, il passare del tempo.

Se amate le storie che vi tengono col fiato sospeso, che vi fanno dubitare delle vostre stesse conclusioni e che vi trascinano in un vortice di tensione crescente, Ragnatele è un titolo che merita di essere giocato. La sua struttura narrativa aperta e l’assenza di un arbitro fisso permettono di esplorare trame uniche e sempre diverse, rendendolo perfetto per chi cerca un’esperienza di gioco coinvolgente e fuori dagli schemi.

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