Tra gli “immaginari” – a volte neanche troppo – più amati nella cultura ludica, tra videogiochi, giochi da tavolo e di ruolo, c’è quello della vita piratesca: tra sciabole affilate, navi da attaccare, tesori da scovare, oceani da navigare e fiumi di rum da sgargarozzare, i pirati sono un evergreen che difficilmente vedremo mai tramontare. Se prendiamo questo concept e lo avviciniamo al gioco di ruolo più famoso di sempre, ne viene fuori un’ambientazione a dir poco allettante per tutti coloro che la bramano. Aureus Aestus, pubblicato da Wyrd Edizioni, ci propone proprio questo: un’ambientazione basata sulla quinta edizione, in cui i giocatori impersonano avventurosi esploratori, che dovranno domare le onde tra sfide sempre pericolose, tra sciabole, cannoni e un irrefrenabile voglia di viaggiare e scoprire nuove terre. Negli ultimi giorni abbiamo avuto modo di provare la guida introduttiva, e siamo pronti a parlarvene.
Questa guida introduttiva ci fa affacciare per la prima volta in questa splendida ambientazione, mettendo a nostra disposizione sia un riassunto delle regole del gioco, sia uno scenario introduttivo per muovere i primi passi (e navigate) all’interno di essa, ma anche ben 5 personaggi pregenerati: praticamente tutto l’occorrente per partire col vento in poppa. L’unica cosa che dovremo procurarci è un classico set di dadi a diverse facce (4, 6, 8, 10, 12, 20).
Un Oceano di Possibilità
Le nostre avventure in Aureus Aestus si svolgono nell’arcipelago di Oceania, un insieme di isole praticamente sconfinato di cui neanche l’occhio più allenato può scorgere l’orizzonte. L’origine di questa terra però è tutt’altro che banale: la sua nascita è dovuta infatti a un evento catastrofico, la caduta di un Meteorite Dorato che migliaia di anni prima ha provocato innumerevoli stravolgimenti alla conformazione delle terre. Questa però è solo la punta della lama, perché insieme ad esso sono nate anche delle nuove creature, nuove civiltà, e soprattutto sono nate delle capacità magiche. Va da sé che quindi tutto il “conosciuto” non era più tale, e che in un certo senso tutto stava ripartendo da zero. Ogni posto è una nuova scoperta per alcuni, una casa per altri, o un posto da saccheggiare o mappare per altri ancora. Oceania, è l’inizio e la fine di tutto.
Chiaramente i giocatori per muoversi tra le isole di questo arcipelago, avranno dalla loro il proprio vascello: in Aureus Aestus infatti avranno a disposizione una nave tutta loro da bravi capitani (o forse saranno solo dei mozzi o dei semplici pirati? Dopotutto la parola spetta anche al Master ndr), la quale potrà anche essere personalizzata e potenziata tramite le meccaniche dedicate presenti. Ovviamente anche lei crescerà e migliorerà, probabilmente di pari passo coi nostri corsari, e la sua fama insieme alla nostra potrà far in modo che gli altri equipaggi siano intimoriti anche al solo sentire il suo nome.
Un’avventura per veri lupi di mare
Lo scenario introduttivo di cui vi abbiamo parlato riesce a mettere in luce molto sul mondo di gioco, e fa capire ai giocatori che nonostante tutto, non si scherza. Aureus Aestus apparecchia tutto per bene, rivelandosi praticamente un invito a vivere il mare in modo epico, romantico e spietato. C’è da dire anche che molto starà anche nei giocatori stessi, e nel loro far prendere vita ai personaggi (che siano quelli proposti, o del tutto originali), quindi le pieghe che può prendere l’avventura sono sempre sul filo del rasoio.
Tutto ciò non ha fatto altro che farci venire l’acquolina in bocca per tutto quello che vedremo arrivare in futuro (dove qualcosa abbiamo già saggiato, senza spoiler): creature abominevoli, mondi sommersi e in superficie, tempeste perfette, battaglie navali, misteri cosmici, e tanto altro che non possiamo neanche immaginare. Le possibilità sono davvero tante, e non vediamo l’ora di scoprirle tutte, insieme alle isole di Oceania. Intanto, nel dubbio, noi prepariamo le vele e carichiamo i cannoni…
