Probabilmente neanche lo stesso scrittore francese Bernard Werber, quando scrisse il suo romanzo “Formiche” nel 1991, avrebbe mai pensato di vedere un videogioco ispirato alla sua storia, un titolo che ci farà vivere le vicende e le vicissitudini affrontate da una colonia di formiche attraverso i cambiamenti delle stagioni. Il titolo che ci propongono gli sviluppatori di Tower Five è Empire of the Ants, e per lo sviluppo hanno lavorato fianco a fianco proprio con l’autore. Si tratta di un RTS molto particolare, che alterna fasi tattiche e strategiche, a missioni di ricerca e di esplorazione, il tutto guidato da una storia davvero molto interessante.
Non fatevi ingannare infatti dalla piccola statura della protagonista che impersoneremo e delle sue compagne, perché questo piccolo grande mondo saprà come tenerci incollati allo schermo, non solo divertendoci, ma anche facendoci imparare qualcosa, cosa di certo non scontata. Lo sviluppo di Empire of the Ants è durato circa 3 anni, con lo studio che si è affidato all’esperienza di diversi veterani del settore, ex dipendenti di team importanti.
Il viaggio della formica
Essere piccoli, e allo stesso tempo grandissimi. La storia che dà i natali a Empire of the Ants, come già detto, prende spunto dal romanzo di Werber, e ci vedrà impersonare una coraggiosa formica che riceverà l’onere e l’onore di guidare la propria colonia attraverso la foresta, tra i pericoli ambientali e le minacce degli altri animali. La storia partirà poco dopo il nostro risveglio, in concomitanza delle nuove nascite, ma anche del ridestarsi di altre creature, anche se qualcosa sembra diverso dal solito. La colonia deve ricominciare a produrre risorse e cibo, ma anche capire come durante il lungo sonno sono cambiate le cose all’esterno, tra ambientazione e clima.
Ecco quindi che inizieremo a muovere i primi passi nella modalità campagna tramite un chiaro tutorial, dove con la nostra formichina impareremo a camminare, saltare, ad esaminare degli oggetti particolari, a riconoscere le risorse… e quanto l’acqua sia il nostro peggior nemico in assoluto, più delle termiti. Attenzione però, non stiamo parlando di un titolo open world, con le zone che cambieranno quando inizieremo le varie missioni, e che saranno circoscritte. Ciò non toglie che gli ambienti saranno molto grandi, ed esplorarli sarà davvero un piacere.
I nostri primi successi non saranno invisibili alla Madre, che data la nostra abilità ci affiderà missioni sempre più difficili e pericolose. Ancora molte compagne devono destarsi, e le nuove nate hanno bisogno di imparare tutto sul campo sotto una guida esperta. Questo ci porterà a visitare non solo i dintorni della nostra prima città, ma anche di altre a cui servirà a tutti i costi il nostro aiuto. Un viaggio a dir poco unico, che alterna fasi rilassanti ad altre molto concitate durante le battaglie tattiche.
L’unione fa la forza (e la strategia)
Nonostante sia categorizzato come uno strategico in tempo reale, non sempre il nostro compito sarà quello di combattere. Come abbiamo detto, avremo modo anche di rilassarci, o di dedicarci a compiti di ricerca. Ad esempio alcune missioni saranno più esplorative, dove sfruttare i feromoni per trovare alcune compagne disperse, oppure altre ci vedranno dare la caccia al cibo, o magari raccogliere informazioni, o incontrare NPC. Alcune missioni invece sono più dedicate alla gestione, dove magari dovremo sfruttare le nostre abilità per accumulare una determinata risorsa, o costruire e potenziare i nidi, o altro ancora (queste missioni saranno molto specifiche, e a volte sembrerà quasi di risolvere dei puzzle).
Infine, ci sono le missioni strategiche, che sono il cuore pulsante ludico dell’esperienza di Empire of the Ants. In queste dovremo prendere decisioni strategiche e militari, unite a tutto ciò che si è imparato man mano, come gestire il cibo e le risorse, produrre le legioni in base alle nostre esigenze, potenziarle, e ovviamente difendere i nidi dagli attacchi nemici. Insomma, l’anima RTS in tutto il suo formichevole splendore. Soprattutto durante queste sfide, saremo chiamati a sfruttare al meglio sia la diversità delle nostre unità, sia i poteri che possiamo sbloccare (ad esempio per spiare gli avversari e plasmare la nostra strategia), sia l’ambientazione e tutto ciò che offre, anche gli altri esseri viventi! Certo, il campo di battaglia è importante, ma anche il clima, e sappiate che entrambi influiranno direttamente sulle nostre formiche, tanto da darci vantaggi o svantaggi anche nelle abilità possedute.
La campagna in singolo terrà impegnati i giocatori per un tempo che va dalle 20 alle 25 ore, ma i giocatori possono contare anche su una componente online. In questa i giocatori si sfideranno in partite competitive in multiplayer 1 contro 1, o in 3 giocatori tutti contro tutti, ma potranno anche optare per partite contro la IA o contro i propri amici in lobby personalizzate.
La magia della natura, e non solo
Oltre ad essere molto divertente – o rilassante, a seconda dello scopo – Empire of The Ants è figlio di una realizzazione tecnica notevole, dove le poche ombre presenti sono coperte dalle moltissime luci. Sviluppato con Unreal Engine 5.4, offre ai giocatori una grafica fotorealistica, con dettagli splendidi e dei panorami mozzafiato. Questi sono stati realizzati tramite un’accurata fotogrammetria delle foreste francesi, da cui il team ha anche raccolto e catturato i suoni. La uniche pecche a livello grafico che “stonano” con tutto il resto, è che gli steli d’erba più piccoli e alcuni degli altri elementi ci vedranno passare attraverso, rompendo parzialmente quel senso di immersione e magia che si crea scalando le imponenti piante a foglia larga, i fiori, o i vari oggetti lasciati in giro dagli umani.
Sul piano del gameplay tutto è stato creato con logica, nonostante qualche piccola riserva sulla gestione del movimento della formica quando si trova a testa in giù, tutt’altro che intuitivo o semplice, o quando si trova su elementi più piccoli, creando a volte degli effetti un po’ buffi. Il menù di potenziamento dei nidi è molto ispirato per la sua realizzazione, ma potrebbe risultare un’arma a doppio taglio poiché necessita qualche partita per essere compreso appieno. Come accennato in precedenza, si tratta comunque di sottigliezze, e che non vanno ad intaccare l’ottimo lavoro fatto con il level design e il resto.
Infine, impossibile non parlare della splendida atmosfera che si crea durante il gioco, sia grazie agli effetti sonori già citati, sia grazie ad una colonna sonora di livello, che sa adattarsi ai vari momenti del gioco… anche regalandoci il silenzio quando serve.