Un viale di sassolini bianchi, pioppi che incorniciano una discesa e la luce del crepuscolo che inizia ad affievolire, denunciando il giorno e accogliendo una serata che volge al freddo di fine ottobre. D’improvviso un boato, un suono cupo, come una belva in gabbia, il bagliore dei fari che sembra dirti “la notte può attendere” ed eccola: la Ford Mustang Fastback mi attende. Nella splendida periferia di Lucca ho potuto provare questa incredibile auto: ecco le prime impressioni sul bolide americano.
Italia e America, un paese e un cavallo indomabile
Ford Mustang Fastback non lascia dubbi circa la sua origine: è sfacciata, grande, pesante e decisamente non ha nessuna intenzione di lasciarvi passare inosservati. A un primo sguardo l’auto si presenta come un insieme di linee nette, decisamente più ricca rispetto allo standard che il passato e la televisione ci hanno abituato a immaginare; avvicinandoci troviamo dettagli che continuano a stupire momento dopo momento. Aperto lo sportello, eccola che ti invita con la morbidezza della pelle sul sedile, dal telaio sportivo e avvolgente; il volante ti stupisce per la sua semplicità ma, come per l’esterno, a un secondo sguardo si vede che non gli manca nulla, anzi, forse è più complesso di quanto pensi: sulla sinistra i comandi per il cruise control, poco sopra un set completo di tasti per decidere di alzare il volume della radio, cambiare canzone o spegnere del tutto il volume, poco più in là, incorniciato in un perimetro cromato come lui, il cavallino sfrecciante sembra dirti “adesso prendimi se ci riesci”. Proseguendo con lo sguardo sulla destra del cavallino ecco che spuntano i controlli per i comandi vocali (ebbene sì, c’è molta tecnologia in questo bolide sportivo), sotto i controlli per le chiamate, le impostazioni del telefono, i comandi entertainment e di nuovo il cavallino che corre: questo è il tasto perfetto per selezionare la modalità di guida che preferisco (ce ne sono diverse, a breve vi racconto).
Mentre lo sguardo spazia su bocchette dell’aria poste al centro del cruscotto, le mani incontrano la morbidezza della pelle del volante e la freddezza delle palette posteriori per il controllo delle marce in modalità sequenziale: ebbene sì, sono su un modello automatico a dieci rapporti. Oltre il volante trovo un moderno sistema video che sostituisce il contachilometri e il contagiri analogico – cosa tipica nelle auto degli ultimi periodi, eppure la Ford ha saputo evitare di snaturare il prodotto, curandolo con rifiniture sapientemente poste sopra il cruscotto ad esempio, avvolgendolo con pelle e plastica di pregiata fattura. Uno schermo touch screen molto preciso da otto pollici si incassa al centro della plancia; sotto di lui trovo due manopole per il controllo della musica e della radio, oltre che dell’aria condizionata, ma le levette più interessanti sono le quattro poste accanto al tasto di accensione: sistema start and stop, controllo di trazione, controllo della collisione e modalità di guida (una replica del tasto con il cavallino di cui parlavo poco più sopra) che, se alzato, permette di scegliere quale modalità provare; si può scegliere tra Drive, Sport, Sport+ o Track, che rende l’auto una vera furia da pista. Proseguendo verso il basso, incontro una piccola nicchia dove ci starebbe benissimo uno smartphone, data anche la prossimità con la porta USB. Incorniciata da un’ottima e rifinita placca metallica, troviamo la leva del cambio, con elementi in metallo cromato che danno un ottima sensazione, tra lusso e sportività che serve in un modello simile.
Premere il tasto di accensione del poderoso motore cinquemila da quattrocentocinquanta cavalli è come svegliare un leone da un lungo sonno. Appena messo in moto, la voglia di premere sull’acceleratore è devastante, la sensazione di libertà che se ne trae è pazzesca. Muovendomi per le vie dei borghi medioevali attorno a Lucca, ho potuto saggiare un pizzico della sfrontatezza di quest’auto: la strada è sua, senza compromessi; parliamo di un veicolo che non deve “chiedere il permesso”, ma prende e basta, a patto di non dare nulla per scontato perché, come ogni donna, se la dai per scontata ti abbandonerà nel più profondo dei fossati. Immaginate la scena: una strada mista a rettilinei e tornanti, alcune Fiat Panda che paciose riportano i bravi fattori delle zone a casa e poi ci sono io, che con un rombo pazzesco sorpasso, faccio accostare o spavento i vecchietti intenti a sorseggiare un amaro al bar. Quest’auto non è fatta per passare inosservati: quando si guida un auto simile è inevitabile stare al centro dell’attenzione, ma la cosa più bella che ho notato è il sorriso sul volto delle persone che incontri: chiunque incontra la Mustang, saluta sorridendo. È una cosa particolare che non ho visto accadere in quasi nessun altra auto sportiva; probabilmente la libertà che esprime quest’auto è percepibile anche all’esterno e, per quanto il design sia aggressivo, curato e volto a un muso “cattivo”, la sensazione che si prova guardandola è di fulgida ammirazione e divertimento intrinseco.
Un leone in gabbia
Ford Mustang Fastback 5.0 è un auto che morde la strada, sfrontata e senza compromessi: parliamoci chiaro, passare una sola ora e mezza a bordo di questo mostro non è sufficiente per esprimerla al meglio; è altresì vero che l’esperienza vissuta nei borghi medioevali intorno a Lucca è stata magica. Vi starete chiedendo quali sono le note negative su quest’auto? Difficili a dirsi con così poco tempo a disposizione: posso sicuramente dirvi che quest’auto richiede la pista; sì, può essere usata per andare a fare la spesa o una gita fuori porta, ma il motore che monta richiede senza dubbio una pista per esprimersi in libertà. Attendiamo una prova più approfondita per un test drive lungo e sostanzioso.