Project Cars 2 Recensione

Gianluigi Crescenzi
Di Gianluigi Crescenzi - Deputy Editor Recensioni Lettura da 9 minuti

Togliamoci subito il sassolino dalla scarpa: quello che ci viene proposto da Slightly Mad Studios e Bandai Namco è un gioco splendido, ma che non ci fa gridare al miracolo o alla rivoluzione. Project Cars 2 arriva a quasi due anni e mezzo di distanza dal suo predecessore, con la voglia di rinnovarsi, correggere le grinze che ne hanno abbassato l’appeal, e affacciarsi degnamente a questa nuova generazione. Come ci aspettavamo, si è riproposta inesorabile la sua natura intrinseca di ibrido tra simulatore di guida e racing game di stampo arcade, con l’asticella che vibra decisamente a favore della prima. Questo progetto si rivela per forza di cose ambizioso, ma con più di un aspetto da mettere in chiaro, specie negli inevitabili confronti con la spietata concorrenza che in questo tipo di titoli si è creata negli ultimi anni.

Project Cars 2

Di nuovo al volante

Come da introduzione, ribadiamo che sui passi del suo predecessore, Project Cars 2 si presenta come un ibrido allo stato puro, capace di fondere caratteristiche simil arcade a delle funzioni chiaramente simulative. Teniamo dunque a precisare che non si tratta di un simulatore di guida vero e proprio, ma l’ago della bilancia tende a puntare vertiginosamente verso tal direzione. Risulta questo un problema? La risposta è controversa. Con la ricerca di un gameplay unico nella sua forma, lo studio cerca di “accontentare” ogni tipo di utenza, cercando di avvicinare anche coloro che al mondo delle corse si sono affacciati solo di sfuggita. Ecco dunque l’inserimento dei vari aiuti e delle innumerevoli personalizzazioni disponibili nelle opzioni, per fare in modo che il livello di difficoltà riesca ad adattarsi al meglio all’abilità del giocatore (i neofiti ad esempio, non potranno fare a meno della frenata assistita). Tra gli inserimenti che di certo renderanno la pillola più digeribile ai giocatori meno avvezzi al mondo dei motori vero e proprio, sono gli aiuti che ad esempio riceveremo per l’assetto della nostra automobile durante le sessioni ai box, semplicemente esponendo all’esperto di turno il nostro problema, che ci dirà come agire per risolverlo.

Chi invece è ormai veterano di titoli di guida, non mancherà certo di demonizzare queste “fattezze meticce”, specialmente se entrati in possesso del titolo senza sapere cosa effettivamente li aspettava. Project Cars 2 in ogni caso riesce a dire discretamente la sua solo guidando con volante e pedali (sono adatti anche se di fascia media), ma per quanto riguarda la guida con pad, l’immersione e la precisione sono minime, specialmente con aiuti disabilitati (accelerare, frenare, sterzare, cambiare le marce, e le piccole funzioni collaterali diventano alquanto scomode azioni da effettuare con sole sei dita).

Project Cars 2Le ripercussioni di tale instabilità di identità si sentono inesorabilmente una volta su asfalto, con tanto di lungo periodo di gioco in fase “test” (c’è anche una sezione apposita nella home) per riuscire a capire quale sia la giusta impostazione per dare il meglio di se stessi eo mettersi davvero alla prova. All’effettivo però, il gioco si inceppa molto a causa di caratteristiche di default che ne rendono fastidioso l’utilizzo: per fare un esempio, l‘IA dei nostri avversari è estremamente bizzarra, aggressiva quanto basta, ma che in più della metà dei casi non si curerà affatto della nostra presenza, e ci tamponerà senza ritegno (si, sia in gara, sia nel rientrare in pisa dopo un’escursione accidentale). Altro fattore legato ad essa che fa proprio perdere l’adrenalina visiva della sfida, è la “fila indiana” che si crea in gara, con l’assenza quasi totale di sorpassi tra i nostri avversari, se non fosse per la breve bagarre subito dopo la partenza. Che dire poi delle colonnine di pneumatici a segnare le curve? Indistruttibili come cemento armato (nel dubbio ho controllato, sono vuoti). Questa incrollabilità granitica si presenta anche su molti altri degli elementi in pista, che sia davvero un muro, ma anche una finissima rete in metallo. Neanche a dirlo, anche la fisica degli impatti (si, ce ne saranno molti se la giocherete in modo più “arcade”, magari disabilitando i danni alla vettura) non sarà proprio naturale, anche visivamente. La pesantezza del gioco in queste caratteristiche si fa sentire forte, divenendo in molti casi tedioso, invece che divertente.

I’m Going, Slightly Mad…

Tra gli aspetti che di certo sono più graditi in Project Cars 2, c’è senza dubbio l’enorme quantità di tracciati disponibile, senza contare l’ottimo parco auto e la suddivisione di esse in categorie (che in questo nuovo titolo presenta anche il Rally). Questi semplici dati di conseguenza aprono le porte per un’avvincente modalità carriera, che ci permetterà di cominciare dalla categoria da noi preferita (magari dopo aver testato le caratteristiche dei vari tipi di vetture durante alcune partite personalizzate). Anche se con una varietà sulla carta eccellente, con tanto del ritorno degli eventi speciali e gli inviti ad essi, la modalità carriera migliora rispetto al primo Project Cars, rimanendo però ancora piuttosto anonima. La libertà risiede anche nel poterla approcciare nel modo più gradito, anche per quanto riguarda il regolamento (attivare o meno le penalizzazioni per escursioni o tamponamenti), ma anche per il realismo legato ai già citati danni estetici e meccanici, o al consumo reale del carburante. Gli altri modi in cui possiamo cimentarci con l’asfalto bollente di Project Cars 2 non riguardano solo singole gare, carriera o prove a tempo, ma il comparto multiplayer online.

Con il classico metodo di ricerca partite nella lobby con tanto di filtri, potremo mettere alla prova le nostre capacità con avversari di tutto il mondo, anche creando noi stessi delle partite. Inutile dire che le variabili dei match che si possono trovare online sono infinite, non solo per i setting delle gare, ma per i giocatori stessi. Altra ciliegina molto importante riguarda la possibilità di partecipare ad Eventi della Community, in continuo aggiornamento, e che comprendono anche l’eSport. A completare la cornice, la modalità foto per creare eleganti scatti dei nostri bolidi, ma anche due sezioni sulla home che raccolgono le catture ed i replay delle nostre corse più avvincenti.

https://www.youtube.com/watch?v=opjJ4jHaJn4

…It Finally Happened

Per quanto riguarda la versione PlayStation 4 testata, il comparto grafico di Project Cars 2 purtroppo risulta estremamente povero, dove la cura ed il dettaglio sembrano essere stati risparmiati solamente per le vetture. Il principale cruccio del gioco si traduce in un aliasing molto marcato, soprattutto nelle ombre, e una discrepanza di colori che si presenta durante le corse serali e notturne in assenza di lampioni (e quindi solamente con i fari delle auto). In questi casi i giochi di luce risultano statici, perdendo la dinamicità che risulta necessaria per un titolo di questo genere. Comparate alle prestazioni che abbiamo potuto evincere dalla versione PC del titolo, le differenze sono molto profonde, un vero peccato. A far sorridere però arriva la realizzazione ottima delle varie condizioni metereologiche, e soprattutto delle loro conseguenze su pista, visive e tecniche. Senza infamia e senza lode anche la colonna sonora, che presenta tracce maestose nella home, e fa ruggire quanto basta i motori quando richiesto.

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Deputy Editor
Classe 90, invecchia bene tanto quanto il vino, anche se preferisce un buon Whisky. Ama l'introspezione, l'interpretazione e l'investigazione, e a volte tende a scavare molto più del necessario. Inguaribile romantico, amante della musica e cantante in erba, si destreggia tra hack n'slash, soulslike, punta e clicca e... praticamente qualsiasi altro tipo di gioco.