Antihero Recensione

Yata
Di Yata Recensioni Lettura da 6 minuti

Il fuoco va combattuto con il fuoco e alo stesso modo la criminalità è spesso il peggior nemico della criminalità. Questo è il contesto in cui Antihero nasce. Lo strategico di Tim Conkling non ci darà il controllo di eroi immacolati, ma come il titolo suggerisce impersoneremo coloro che si schierano dal “lato sbagliato” della società, lontani dalla legge e avidi di potere… potere che dovremo strappare a coloro che hanno scelto il nostro stesso “stile di vita”. Veniamo al dunque, in Antihero il nostro scopo sarà ottenere l’egemonia della malavita cittadina con tutti i mezzi in nostro possesso. La città stessa e i personaggi sono caratterizzati con uno stile vittoriano che non passa mai di moda (si Bloodborne, sto parlando con te) ma raffigurati con un appeal cartonesco e caricaturale che strizza l’occhio ad altre produzioni indie come Don’t Starve. Non vi è un reale motivo di insistere sul lato narrativo del gioco, quest’ultimo è volutamente solo abbozzato e funzionale unicamente all’introduzione nel contesto di gioco.

un combattimento in Antihero

Veniamo quindi alla punta di diamante di Antihero, che come per ogni strategico non può non essere che il gameplay. Una partita ad Antihero consiste in una sfida alla conquista della mappa contro altre bande di criminali. Il gioco mette a disposizione 7 tipi di unità (Master Thief, Urchin, Thug, Gang, Saboteur, Truant Officer e Assassin) che possiedono ognuna un ruolo ben definito e ed ovviamente dei pro e dei contro. Nessuna di queste unità è indissolubilmente migliore delle altre e il loro impiego deve essere ben ponderato, anche in relazione al loro costo di ingaggio.

Questo ci porta ad un secondo aspetto del gioco: nessun impero del crimine va avanti a buone intenzioni. Quindi anche la nostra banda avrà bisogno di risorse per ingaggiare, corrompere e aumentare in altri modi la nostra influenza.

Reclutamento di una nuova unità
Reclutiamo un Urchin

L’acquisizione di risorse avviene tramite il possesso di edifici di importanza strategica (Banca, Chiesa, Villa, Orfanotrofio, Pub e Aste) che oltre a fornire la risorsa grezza, influenzeranno con bonus la banda. Di fatto la chiave della vittoria in Antihero è proprio riuscire a mantenere il controllo degli edifici strategici minando quello dei rivali. Il gioco mette a disposizione varie opzioni per cercare di schiacciare i propri nemici e queste andranno valutate di volta in volta basandoci sui fattori del momento. Purtroppo qui c è anche una nota negativa, vista l’importanza degli edifici e la generazione casuale degli stessi, è possibile che uno degli schieramenti ottenga un vantaggio esagerato fin dall’inizio dato da un RNG decisamente di parte alla generazione della mappa.

Tornando ai materiale esecutori delle nostre malefatte, le unità di Antihero non sfruttano il sistema “l’unità X può muoversi di Y caselle per turno” ed invece ogni unità può raggiungere una qualsiasi porzione della mappa in un singolo turno, a patto che quest’ultima non sia coperta dalla nebbia. Il Master Thief ha la possibilità di far diradare la nebbia, rendendo quell’area raggiungibile dal resto delle unità. E’ da notare che i movimenti del Master Thief nemico sono sempre visibili in mappa e quindi ognuno dei team sa sempre se una determinata area è stata o meno ripulita dalla nebbie per il team nemico. Tenere d’occhio le mosse del Master Thief nemico è una delle priorità quando ci si trova nel mezzo di una partita.

Una vittoria ad Antihero

Quello che ad una prima occhiata si presenta come un sistema limitante, è in realtà estremamente solido una volta che si ha il tempo di provarlo in pratica e la campagna single player ci offre giusto quella decina di partite customizzate per ottenere questa dimestichezza prima di gettarci pesantemente nel multiplayer, che è il cuore di Antihero. Le partite con altri giocatori si propongono con varie modalità, per venire incontro a tutte le esigenze: si spazia dal tradizionale multiplayer, a quello in locale (dove i due giocatori semplicemente si scambiano di turno in turno mouse e tastiera) ed ancora una modalità in differita. Mettendo da parte il Gameplay, la resa visiva di Antihero è ottima: lo stile scelto ben si presta alla modalità di gioco, e le interfacce proposte su schermo rendono semplice monitorare l’andamento della partita. La colonna sonora è sempre all’altezza, e data la non centralità del plot è probabilmente l’ancora che meglio di altre rafforza il contatto con il setting vittoriano scelto per il titolo.

Condividi l'articolo