Atlas Fallen – Provato, una buona base di partenza

Abbiamo giocato qualche ora a Atlas Fallen, nuovo titolo Action RPG in arrivo da Deck13 Interactive: ecco la nostra anteprima del gioco.

Simone Lelli
Di Simone Lelli - Editor in Chief Impressioni Lettura da 6 minuti

Il genere Action RPG, con la sigla intesa come Gioco di Ruolo (più comunemente, GDR) porta su di sé un peso non da poco: parliamo in effetti di una dicitura che nel tempo ha identificato mondi sconfinati, libertà eccezionale e tanta personalizzazione. Provenienti da un’epoca diversa quindi, quei sentimenti di libertà e libero arbitrio costellano da sempre ogni singolo gioco di questo genere, e questo porta inevitabilmente a game designer volenterosi a donare tale sentimento sotto molti aspetti. Atlas Fallen è un gioco fatto con questo stampo, e ve lo spieghiamo meglio nel nostro provato.

Mondi immensi

Partiamo dalle basi: Atlas Fallen è un Action RPG dove il mondo di gioco è composto da macroaree. Niente open world, quindi, ma comunque spazi aperti a non finire. Nel gioco vestiremo i panni di un eroe dotato di un guanto speciale, in grado di parlare e dare al personaggio delle abilità: proprio queste coloreranno la vostra avventura, che noi abbiamo provato ad uno stato avanzato di almeno qualche ora dall’inizio.

Seppur il tutto risulti derivativo – a partire dai poteri superiori che vogliono ostacolarci e che dovremo sconfiggere, fino ai potenti oggetti sparsi per il mondo – in realtà nell’insieme riesce ad interessare quanto basta. D’altronde è ben studiata anche la disposizione dei contenuti all’interno della mappa: per quanto abbiamo provato, ogni angolo delle varie zone esplorate nasconde interessanti punti di incontro, nemici o oggetti da recuperare, e sebbene le missioni secondarie siano molto basse in termini di interesse, i fan dell’esplorazione potrebbero trovare pane per i loro denti.

Non possiamo giudicare più di tanto la trama del titolo, ma per ora sembra svolgere il suo compito in modo egregio: d’altronde negli RPG l’importanza della trama non dipende esclusivamente da come è scritta, ma anche da come è vissuta dal giocatore.

God of Fighting

Atlas Fallen è derivativo, e questo è un bene: d’altronde la storia ci insegna che non serve sempre innovare per fare bene, e forse il gioco di Deck13 ne è il fulgido esempio. Il nostro protagonista potrà schivare, attaccare con combo devastanti e armi che compaiono all’occorrenza, sfruttare qualche attacco speciale e un attacco ultimate devastante, ma anche contrattaccare in modo da congelare i nemici mentre subisce un attacco. Ad aiutare, avremo una sorta di ampolla che si ricaricherà combattendo, e che permetterà al personaggio di curarsi.

Verticalità senza fine, grazie al combattimento aereo che mantiene il protagonista in aria per molto tempo, e ovviamente la possibilità di prendere tutto questo e mescolarlo creando il proprio stile. Insomma, come se God of War (non quello del 2018, parlo del classico) avesse deciso di diventare un Darksiders (anch’esso con un combat system simile). Il risultato è originale? No, ma è comunque assolutamente divertente.

Librarsi in aria per attaccare, schivare agilmente, scattare sulla sabbia (con un gliding davvero appagante da vedere) e poi scagliare un martello magico addosso al nemico sarà più facile a farsi che a dirsi, ma soprattutto riuscirà a divertirvi, assicurato.

Certo, ci sono molte cose che vanno sistemate, e altre da capire sul lungo periodo: per esempio le segnalazioni degli attacchi nemici non sono il massimo, così come gli stessi non risultano tanto brillanti da mettere troppo in difficoltà. Prendiamo in considerazione inoltre il fatto che il titolo è minato qualche bug legato a popup scomodi e un LOD da sistemare.

Mozzafiato

Se c’è una cosa che sappiamo che per certo funzionerà dentro Atlas Fallen, è il colpo d’occhio: nonostante il gioco si apra a mondi davvero giganti, pieni di contenuti e ricchi di cose da fare, c’è da dire che sulla distanza le location – tutte (o quasi) raggiungibili – sono magnifiche da vedere e fanno venir voglia di proseguire l’esplorazione.

L’effettistica purtroppo non è il massimo, specialmente sugli obiettivi da raggiungere, e nemmeno la freccia che punta al bersaglio seguente è così visibile, nulla che però non si possa risolvere in sviluppo, visto l’arrivo del gioco nei prossimi mesi. Siamo curiosi anche di vedere come funzionerà per bene la modalità cooperativa, visto che il titolo sarà giocabile anche in multiplayer, cosa non scontata e decisamente nemmeno così diffusa nei giochi di questo genere (ma spesso agognata dai videogiocatori).

Tutto sommato, Atlas Fallen risulta essere un’ottima proposizione del classico Action RPG, di come raramente ormai se ne vedono: se avete amato Darksiders, Kingdoms of Amalur e tutto quell’approccio vasto e infinito di contenuti da scoprire, Atlas Fallen dovrebbe trovarsi nella vostra wishlist.

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Editor in Chief
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Amante dei videogiochi, non si fa però sfuggire cinema e serie tv, fumetti e tutto ciò che riguarda la cultura pop e nerd. Collezionista con seri problemi di spazio, videogioca da quando ha memoria, anche se ha capito di amarli su quell'isola di Shadow Moses.