Warhammer 40,000: Dawn of War III è giunto finalmente a noi! Suonate le trombe, intonate canzoni, finalmente l’RTS di Relic Entertainment è arrivato. Sono passati diversi mesi dalla mia prova in quel di Colonia Gamescom, la curiosità di poter mettere mano a quella che al tempo già fu una discreta prova, non poteva essere maggiore! Con questo spirito mi sono approcciato a questa avventura nell’universo del martello da guerra più famoso di sempre.
Date un’arma a questi uomini
Il destino del pianeta Acheron sembra sia segnato: dopo anni di cruente battaglie, che hanno visto come protagonisti indiscussi le tre razze degli Eldar, degli Space Marines e degli Orki, il mondo ha un volto segnato e il cuore a pezzi. A tutto questo provate ad aggiungere un’arma, talmente potente che potrebbe cambiare per sempre il volto delle tre razze che si contendono il suolo. La storia di Warhammer 40,000: Dawn of War III è semplice e lineare: passando per diverse missioni che vi terranno impegnati per una quindicina di ore, imparerete tutto quello che c’è da sapere sulle tre razze disponibili nel gioco, sia che il vostro interesse verta sulla conoscenza intrinseca delle varie unità e degli eroi che controllerete, sia che siate più interessati a capire come manovrare i vostri eserciti e strutture. In sostanza, la campagna è una sorta di lungo tutorial che ben si presta a darci spunto su come approcciare alle battaglie che vi si pareranno davanti, ma ricordate: tutto questo è nulla in confronto alla difficoltà delle partite che andrete a combattere in modalità multi-giocatore online. Detto questo, vi assicuro che vi affezionerete senza dubbio agli eroi che incontrerete, al punto che fare una scelta nel gioco non sarà così scontata come potreste pensare in prima battuta.
Ti annienterò vile… Orco/Umano/Elfo!
Il gioco non lascia spazio a interpretazioni: ci troviamo di fronte ad un RTS vecchio stile, con tre razze a contendersi il dominio nelle sfide online, vero fulcro del gioco. E’ davvero lampante il lavoro sviluppato da Relic Entertainment che ha sapientemente rinfrescato la base del franchise, quasi come volesse a tutti i costi tornare all’essenziale e allo spartano, ma aggiungendo quel pizzico in più che il mercato richiede oggi. Non prendiamoci in giro: se siete neofiti degli RTS, Warhammer 40,000: Dawn of War III vi divorerà e sputerà le ossa più velocemente del T-Rex di Jurassic Park; il gioco è crudo e difficile e non sarà una passeggiata di salute competere con gli agguerriti ed esperti giocatori che popolano una community in aumento. In gioco potrete decidere se cimentarvi nel classico 1v1 oppure nel più complesso 2v2, nel quale sarà richiesta una coordinazione davvero al pari degli Jäger di Pacific Rim oppure accedere all’olimpo dei giocatori nel 3v3, disciplina molto complessa che consiglio solo dopo molte ore di esperienza.
Nel gioco sono presenti diverse unità per ogni esercito che sbloccheranno abilità e potenziamenti anche mentre giochiamo e questo renderà davvero fondamentale fare un piano di battaglia prima ancora di scendervi. Analizzando i tre eserciti disponibili, vi dico che:
- Orki: rappresentano i famosi orchi già visti in moltissime saghe fantasy ma qui sono resi in maniera più evoluta, direi quasi ingegnerizzati. I capi clan portano con loro vistose armature meccaniche ed in generale le truppe di gioco costano molto meno rispetto alle controparti umane ed “elfiche”, gli scontri si baseranno dunque sulla quantità piuttosto che sulla qualità delle singole unità. Abilità peculiare inoltre è la possibilità di raccogliere parti di nemici e compagni morti per assemblare altre truppe.
- Space Marines: classici, semplici e molto agguerriti. Anche in questa versione, i soldati spaziali non fanno brutta figura, anzi sfoderano un comparto tecnico da invidia ed una vera potenza, legata specialmente alla qualità degli eroi che schiereranno sul campo di battaglia.
- Eldar: gli elfi di Acheron sono senza dubbio l’esercito che rappresenta la via di mezzo tra la semplicità degli umani e la ferocia degli orchi. Capaci di sfoderare impressionanti difese e temibili attaccanti, questi maestri di battaglia sembrano davvero fare per chi predilige uno stile di gioco poliedrico e diverso ad ogni battaglia.
Ogni esercito ha a disposizione diverse unità d’Elite ed Eroi disponibili su un vasto roster: gli Eroi saranno inizialmente solo tre, gli altri potrete sbloccarli giocando e pagando in Teschi il valore di ogni Eroe. Le unità d’Elite invece le selezionerete pre-battaglia scegliendo con cura in base al nemico ed alla vostra strategia. Ogni unità Elite potrà essere schierata sul campo pagando diamanti viola, risorsa che si ricaricherà con il tempo, come una sorta di mana: starà a voi scegliere se preferite un eroe da schierare subito o attendere di raggiungere alti numeri di mana per schierare un eroe più in là nel tempo. L’eroe che schierate è potente ma non immortale: potrete curarlo vicino alle strutture come le caserme o le basi ma se dovesse perire sul campo di battaglia, vi toccherà attendere un tempo prestabilito che aumenterà man mano che l’eroe muore ripetutamente.
Oltre alla personalizzazione estetica, potremo scegliere di acquistare (sempre con il dispendio di Teschi) fino a tre Dottrine: queste non sono altro che abilità attive o passive che andranno a definire la colonna portante della nostra strategia in gioco. Importantissime al fine del gameplay sono appunto le risorse che andremo a trovare sul campo di battaglia: queste fonti di energia saranno i nostri “soldi” virtuali con i quali comprare armi, armature, truppe e costruire strutture. Per ottenere le risorse di cui avrete bisogno sarete costretti a conquistare e fortificare dei punti di interesse predeterminati, fondamentali per ricavarne energia ed ottenere le unità operaie che costruiscono e scavano.
Conclusione di una battaglia
Dal punto di vista artistico, Warhammer 40,000: Dawn of War III è un titolo ben costruito, con dettagli soddisfacenti ed un character design davvero ben pensato, Eroi ed unità di Elite sono l’eccellenza di questo titolo. Mappe e fondali ben disegnate ed interattive, rendono l’esperienza di gioco varia e ben congegnata. Un plauso alla colonna sonora, mai banale e capace di emozionare sin dal primo filmato di apertura. Il gioco offre molti spunti per essere giocato: la realizzazione delle truppe, un buon comparto storia che ti spinge ad imparare divertendoti ed infine una sezione online, vero fulcro del gioco, nella quale perdersi in infinite battaglie. Consiglio ad occhi chiusi il gioco a chi cerca una valida alternativa nel mondo scarno degli RTS, auspico che qualche temerario decida di iniziare qui il suo approccio ad un genere che ha guidato per anni il mondo videoludico.