The Flame in the Flood a distanza di un anno dal suo primo rilascio approda finalmente anche su PlayStation 4. Dopo la sua prima apparizione in esclusiva su Steam e su Xbox One, questo particolare indie survival arriva sulla console Sony con un’edizione completamente inedita. Oltre a dare la possibilità di provarlo a chi non l’avesse già fatto, questa edizione del gioco conterrà tanti piccoli contenuti esclusivi in aggiunta. In particolare, scaricandolo in digitale potremmo godere dell’aggiunta di un tema dinamico e di un pacchetto di avatar per la nostra console; senza contare l’aggiunta della possibilità di abilitare il commento degli sviluppatori nel corso del gioco (feature vista in molti titoli remastered, old but gold).
Gli sviluppatori dello studio indipendente The Molasses Flood arrivano tutti da studi di alto livello, come Irrational Games, Harmonix e Bungie. Questi veterani del settore hanno deciso di cimentarsi su questo terreno accidentato uscendone vincitori grazie ad una campagna di raccolta fondi che li ha premiati, permettendogli di pubblicare la loro ultima fatica su varie piattaforme, e ovviamente anche questa ultima versione che abbiamo recensito per voi.
L’avventura di The Flame in the Flood inizierà mostrandoci il nostro inseparabile compare animale, Aesop, mentre aiuta la protagonista che andremo ad interpretare. Il titolo ha come sfondo uno scenario post-apocalittico non troppo distante, di un’America devastata da una forte alluvione e che poco ha lasciato del mondo precedentemente conosciuto. Idealmente andremo ad incarnare quel flebile barlume di fiamma rimasto della nostra civiltà, che dovremo proteggere ad ogni costo da questa alluvione. Sopravvivere in questo ambiente ostico si rivelerà particolarmente difficile indipendentemente dalla difficoltà che sceglieremo. Apprendere il metodo migliore per procedere richiederà infatti molti frustranti tentativi, prima di affinare le nostre tecniche di sopravvivenza. Le basi ci verranno spiegate tramite dei cartelloni che guideranno i nostri primi passi, mentre man mano che procederemo, verremo lasciati sempre di più a noi stessi. Il nostro unico obbiettivo sarà quello di raggiungere la foce del fiume rimanendo vivi. Sottolineo, che questo compito non è per niente semplice. Oltre infatti al dover manovrare la nostra zattera in acque torbide che ci metteranno di fronte a scelte di percorso non facili, dovremo costantemente controllare i nostri parametri vitali. Tra una pagaiata e l’altra saremmo purtroppo costretti ad attraccare al primo molo che troveremo per soddisfarli. Dovremo esplorare i vari luoghi in cerca di risorse per rifocillarci o più semplicemente per trovare riparo dal freddo o dalla pioggia e per riposarci a nostra volta. Il tutto si manterrà su un sistema di equilibri non facile da gestire. Ogni ambiente si differenzierà per tipologia provvedendo risorse sempre diverse. Di tutti gli oggetti che troveremo una volta sbarcati, dovremo scegliere continuamente cosa portarci appresso e cosa lasciare indietro. Nonostante potremo costantemente contare anche sull’aiuto del nostro fedele compagno per portare con noi tutto il necessario, lo spazio messo a disposizione per l’inventario sarà veramente limitato, costringendoci anche qui ad effettuare scelte non facili. Molte delle risorse che ci aiuterà a trovare nel corso dell’esplorazione saranno combinabili tra di loro tramite un interessante meccanica di crafting, che diventerà sempre più elaborata andando avanti nel gioco. Procedendo, il nostro compito diventerà sempre più complicato, lasciandoci in balia di fauna selvatica e di climi sempre più rigidi e impietosi verso di noi. Fortunatamente in modo molto sporadico troveremo altri sopravvissuti come noi che si offriranno nella maggior parte dei casi di aiutarci. Alla fine della nostra avventura base di The Flame in the Flood diverremo degli esploratori esperti e potremo cimentarci nella modalità Endless Game e vedere fino a dove riusciremo a spingerci ogni volta. In The Flame in the Flood il pittoresco stile grafico scelto e gli ambienti di gioco risulteranno parecchio suggestivi inizialmente, ma diverranno ben presto monotoni e ripetitivi a lungo andare. La cosa risulterà meno pesante grazie alla splendida colonna sonora country che ci accompagnerà per tutta la durata del viaggio, dando quell’atmosfera tipica di qualsiasi road game. Le meccaniche di gioco come tutto il resto è difatto ben curato in ogni minimo dettaglio con crudo realismo, ma che manca comunque di un certo spessore. In particolare la trama risulterà completamente trascurata e secondaria in questo titolo: sfide secondarie ed incarichi non mancheranno, ma non andranno sicuramente a coprire queste lacune. Nonostante questo, l’esperienza offerta renda giustizia alla sua essenza survival, senza smentirsi mai nel corso del gioco. Mettendo da parte la ripetitività a tratti tediosa, una volta comprese le tattiche da adottare in ogni situazione che impareremo a riconoscere con ogni eventualità, ci faremo prendere la mano proseguendo spediti senza rendercene conto. In sostanza stiamo parlando di un titolo non adatto a chiunque, ma che farà comunque la felicità degli amanti del genere in cerca di nuove esperienze.
Modus Operandi: questa recensione è stata redatta basandomi sulla versione digitale per PlayStation 4 del titolo. Questo dopo averlo giocato nella sua interezza in entrambe le modalità di gioco offerte.