Diablo 2 Resurrected giungerà sul mercato il prossimo 23 settembre e Blizzard ci ha stuzzicato l’appetito con una beta chiusa dedicata interamente a questo suo ultimo lavoro; non potevamo certo esimerci nel presentarvi la nostra anteprima in merito. Dopotutto Diablo 2 Resurrected è la remastered di un capitolo storico della saga, probabilmente uno dei più amati dalla fanbase se non forse il più apprezzato in assoluto. Non stupisce quindi che la grande attesa per questo titolo sia arrivato a livelli stellari. Eppure in questa fase di anteprima, ci sono stati anche dei piccoli intoppi e il codice di gioco non è ancora stato perfezionato in tutto. Ma d’altra parte servono proprio a questo le fasi di test, e comunque anche in questo frangente Diablo 2 Resurrected è riuscito momentaneamente a riportarci con gli occhi e la mente agli atroci ed epici campi di battaglia dell’eterno conflitto.
Diablo è infatti una saga nota oltre che per il suo gameplay da rpg con visuale isometrica, galvanizzante e divertente in compagnia, anche per la sua epica narrativa. Un’autentica epopea di lotta fra le orde del male e gli eserciti del bene, una guerra eterna che vede demoni e angeli affrontarsi in indimenticabili scontri nei quali però saranno spesso gli umani gli aghi della bilancia capaci di cambiare le sorti di battaglie ormai apparentemente decise. Gli avventurieri scelti dal giocatore saranno infatti la prima e ultima linea di difesa e d’attacco fondamentale per fronteggiare i tre antichi demoni originali Baal, Mephisto e Diablo, i tre fratelli conosciuti anche come i tre Maligni che vogliono attentare all’equilibrio celestiale.
La battaglia contro il male ricomincia
Diablo 2 Resurrected è quindi la riproposizione di un rpg storico amatissimo e di conseguenza moltissimi degli elementi che hanno contraddistinto l’originale sono rimasti quasi completamente immutati per rispetto della fanbase, come affermato dagli stessi sviluppatori. Non mancano però molte piccole introduzioni che permettono per esempio ai giocatori di comunicare fra loro con maggiore semplicità e di scambiare il loot tanto faticosamente raccolto durante i dungeon, con maggiore immediatezza e rapidità tramite un sistema di chat a schermo.
Tuttavia, restano comunque almeno in questa sede di anteprima, alcuni elementi che potrebbero fare la gioia immensa di chi provò il titolo 21 anni fa, ma stranire non poco i nuovi utenti. Parliamo di una delle feature più amate dell’originale Diablo 2, vale a dire la generazione procedurale delle mappe a ogni avvio del gioco. In poche parole, ogni qualvolta che si torna al menù principale, la struttura dei livelli viene completamente rielaborata (anche le direzioni e i punti cardinali) e le location vengono cambiate interamente in via “casuale”.
Esiste comunque una sorta di linearità e non tutto viene lasciato al caso, ad esempio le “Pianure gelate” saranno sempre vicino al “Campo di pietra”. Tuttavia, la disposizione geografica e l’orientamento degli ambienti cambieranno sempre. Questo fattore ha il vantaggio enorme di aumentare a dismisura la varietà delle situazioni e ridurre la frustrazione del backtracking. Tuttavia, ha anche la capacità potenziale di prendere totalmente contropiede i nuovi arrivati e confondere non poco i giocatori che potrebbero sentirsi costantemente persi. A nostro parere quindi, questa è una caratteristica da valutare prima dell’acquisto del prodotto.
Sul lato del bilanciamento delle classi è ancora troppo presto per dire se ci siano possibili squilibri nelle meccaniche di gioco, anche perché durante questa Closed Beta non abbiamo potuto testare il negromante e l’assassina che erano stati bloccati. Siamo però rimasti piacevolmente colpiti dalla classe Druido, inserita nell’originale gioco con il DLC Lord of Destruction che è incluso in questa remastered. Infatti, il Druido si è dimostrato come un personaggio estremamente versatile, potente e capace di gestire le folle nemiche anche in inferiorità numerica, anche se magari non potentissimo nei singoli attacchi. Rispetto alla Maga e all’Amazzone è sicuramente più immediato da usare in singolo giocatore, rispetto alle altre classi che danno il loro meglio in fase di attacco combinato nel multiplayer.
Diablo 2 ritorna alla carica dopo 21 anni
Passiamo ora a uno dei lati più importanti per un progetto di remastered di una vecchia gloria del passato, vale a dire il comparto tecnico. In questa sede di anteprima, Diablo 2 Resurrected si è difeso piuttosto bene sul fonte delle texture e sul livello di dettaglio generale, sia per le ambientazioni che soprattutto per i personaggi. Le epiche scene d’intermezzo in computer grafica, poi, sono state completamente ricostruite con i mezzi attuali e sono semplicemente uno spettacolo per gli occhi e siamo sicuri che i fan di vecchia data gradiranno tantissimo. Lo stile grafico è inoltre molto fedele all’originale, con tinte più tendenti al dark rispetto agli altri titoli della saga, con ambientazioni oscure e tenebrose, quasi da appartenente al genere degli horror e intriso di tantissimo misticismo ed esoterismo. Non benissimo invece il lato frame rate su PlayStation 4 liscia, che in più di qualche occasione ha mostrato delle evidenti incertezze. Sia chiaro, nulla di gravissimo o ingiocabile, ma crediamo comunque che gli sviluppatori debbano porvi rimedio per rendere il prodotto il più possibile fruibile prima del day one.
Come in ogni beta che si rispetti, non sono poi mancati bug grafici e anche qualche bega di gameplay come misteriosi fenomeni di Rubber banding (problema di connessione online che fa agire il protagonista come se soggetto alla forza di un elastico e che lo riporta ad una posizione precedentemente occupata senza la volontà del player). Oltre a questo, ci sono anche alcune scelte di design da rivedere, come il voler far rinascere i giocatori nella città tutti nello stesso punto come in un mucchio, creando così una specie di cerchio di folla dal quale è difficile districarsi per qualche secondo. Siamo fiduciosi che tali problematiche minori siano però solo dei piccoli intoppi dati dalla versione ancora arretrata del codice, e che già all’uscita del gioco – se non prima con l’open beta – verranno in gran parte risolti.
Diablo 2 Resurrected è quindi quasi pronto per vedere la luce questo 23 settembre e, come avrete probabilmente capito da questa anteprima, quanto toccato con mano ci ha lasciati nel complesso piacevolmente colpiti e divertiti, al netto delle già citate problematiche. Questo grazie a una formula ludica che a 21 anni di distanza sa ancora offrire decine di ore di appaganti battaglie, e al contempo imbastisce il tutto con una storia dai toni dark ed epici semplicemente fantastica. Non vediamo l’ora di poter mettere le mani sul titolo completo, per poter testare questa volta in sede di recensione le potenzialità della remastered di una vecchia gloria del passato, con tantissimo da dire ancora oggi.