Activision Blizzard: l’azienda risponde, ma arriva una petizione con 1000 firme

Activision Blizzard ha risposto all'accusa di abusi pervenuta per via legale, ma più di 1000 lavoratori hanno firmato una petizione contro.

Andrea Ferri
Di Andrea Ferri News Lettura da 4 minuti

Non è certamente un bel periodo per l’azienda Activision Blizzard che, oltre alla petizione di quest’ultime ore, meno di una settimana fa è stata citata in giudizio per presunte accuse di molestie e abusi in particolar modo sulle lavoratrici donne. Una delle principali asserzioni si riferisce al fatto che le donne venissero pagate e promosse ancor meno rispetto agli uomini.

La compagnia non è stata di certo in silenzio e le risposte non sono tardate. Tuttavia, come spesso succede in queste situazioni, c’è chi dice una cosa e chi ne dice un’altra. Proprio per questo motivo, quasi 1000 dipendenti fra attuali e non di Activision Blizzard hanno firmato una petizione contro le risposte riportate dalla compagnia, definendo le loro parole “offensive e aberranti” nei confronti dei lavoratori.

Sebbene l’azienda definisca queste accuse “errate, vecchie e fuori contesto“, c’è chi non la pensa allo stesso modo. In tanti sono insorti, oltre che tramite un’azione legale, anche sui social a dimostrazione del fatto.

Molti si dicono ora preoccupati, sia a livello lavorativo che non solo. Di seguito vi riportiamo alcune parti della lettera di risposta dei circa 1000 dipendenti.

Ai leader di Activision Blizzard,

Noi sottoscritti concordiamo che le dichiarazioni di Activision Blizzard, nonché la successiva dichiarazione interna di Frances Townsend, siano ripugnanti e offensive per tutto ciò che crediamo che la nostra azienda dovrebbe rappresentare. Per dirla in modo chiaro e inequivocabile, i nostri valori come dipendenti non si riflettono accuratamente nelle parole e nelle azioni della nostra leadership.

Riteniamo che queste affermazioni abbiano danneggiato la nostra continua ricerca di uguaglianza all’interno e all’esterno del nostro settore. Mette inoltre in dubbio la capacità delle nostre organizzazioni di ritenere gli aggressori responsabili delle loro azioni e di promuovere un ambiente sicuro in cui le vittime possano farsi avanti in futuro. Sono necessarie correzioni immediate dal più alto livello della nostra organizzazione.

I dirigenti della nostra azienda hanno affermato che verranno intraprese azioni per proteggerci, ma di fronte a un’azione legale – e alle preoccupanti risposte ufficiali che ne sono seguite – non confidiamo più che i nostri leader metteranno la sicurezza dei dipendenti al di sopra dei propri interessi. Affermare che questa è una “causa veramente senza merito e irresponsabile”, mentre vedere così tanti dipendenti attuali ed ex parlare delle proprie esperienze in merito a molestie e abusi, è semplicemente inaccettabile.

Chiediamo dichiarazioni ufficiali che riconoscano la gravità di queste accuse e dimostrino compassione per le vittime di molestie e aggressioni. Siamo con tutti i nostri amici, compagni di squadra e colleghi, così come i membri della nostra comunità dedicata, che hanno subito maltrattamenti o molestie di qualsiasi tipo. Non saremo messi a tacere, non staremo da parte e non ci arrenderemo finché l’azienda che amiamo non sarà un luogo di lavoro di cui tutti possiamo sentirci orgogliosi di far parte di nuovo. Noi saremo il cambiamento.

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Da bambino mi innamorai subito della cultura pop, dei videogames, degli anime e del cinema. Cresciuto a suon di VHS, la posta di Sonia e di partite alla PS1, sono anche un avido collezionista di tutto quello che mi passa per le mani. Il mio amore più grande? Toy Story, al quale sempre sarò fedele verso l'infinito, e oltre!