Non è certamente un bel periodo per l’azienda Activision Blizzard che, oltre alla petizione di quest’ultime ore, meno di una settimana fa è stata citata in giudizio per presunte accuse di molestie e abusi in particolar modo sulle lavoratrici donne. Una delle principali asserzioni si riferisce al fatto che le donne venissero pagate e promosse ancor meno rispetto agli uomini.
La compagnia non è stata di certo in silenzio e le risposte non sono tardate. Tuttavia, come spesso succede in queste situazioni, c’è chi dice una cosa e chi ne dice un’altra. Proprio per questo motivo, quasi 1000 dipendenti fra attuali e non di Activision Blizzard hanno firmato una petizione contro le risposte riportate dalla compagnia, definendo le loro parole “offensive e aberranti” nei confronti dei lavoratori.
Sebbene l’azienda definisca queste accuse “errate, vecchie e fuori contesto“, c’è chi non la pensa allo stesso modo. In tanti sono insorti, oltre che tramite un’azione legale, anche sui social a dimostrazione del fatto.
Molti si dicono ora preoccupati, sia a livello lavorativo che non solo. Di seguito vi riportiamo alcune parti della lettera di risposta dei circa 1000 dipendenti.
NEW: Nearly 1,000 current/former Activision Blizzard employees have signed an open letter calling the company’s response to the discrimination lawsuit “abhorrent and insulting."
"We will not be silenced, we will not stand aside, and we will not give up" https://t.co/cIWYSinPhw
— Jason Schreier (@jasonschreier) July 26, 2021
Ai leader di Activision Blizzard,
Noi sottoscritti concordiamo che le dichiarazioni di Activision Blizzard, nonché la successiva dichiarazione interna di Frances Townsend, siano ripugnanti e offensive per tutto ciò che crediamo che la nostra azienda dovrebbe rappresentare. Per dirla in modo chiaro e inequivocabile, i nostri valori come dipendenti non si riflettono accuratamente nelle parole e nelle azioni della nostra leadership.
Riteniamo che queste affermazioni abbiano danneggiato la nostra continua ricerca di uguaglianza all’interno e all’esterno del nostro settore. Mette inoltre in dubbio la capacità delle nostre organizzazioni di ritenere gli aggressori responsabili delle loro azioni e di promuovere un ambiente sicuro in cui le vittime possano farsi avanti in futuro. Sono necessarie correzioni immediate dal più alto livello della nostra organizzazione.
I dirigenti della nostra azienda hanno affermato che verranno intraprese azioni per proteggerci, ma di fronte a un’azione legale – e alle preoccupanti risposte ufficiali che ne sono seguite – non confidiamo più che i nostri leader metteranno la sicurezza dei dipendenti al di sopra dei propri interessi. Affermare che questa è una “causa veramente senza merito e irresponsabile”, mentre vedere così tanti dipendenti attuali ed ex parlare delle proprie esperienze in merito a molestie e abusi, è semplicemente inaccettabile.
Chiediamo dichiarazioni ufficiali che riconoscano la gravità di queste accuse e dimostrino compassione per le vittime di molestie e aggressioni. Siamo con tutti i nostri amici, compagni di squadra e colleghi, così come i membri della nostra comunità dedicata, che hanno subito maltrattamenti o molestie di qualsiasi tipo. Non saremo messi a tacere, non staremo da parte e non ci arrenderemo finché l’azienda che amiamo non sarà un luogo di lavoro di cui tutti possiamo sentirci orgogliosi di far parte di nuovo. Noi saremo il cambiamento.