Cossacks 3 – Recensione

Federico "Alexeij" Zunino
Di Federico "Alexeij" Zunino Recensioni Lettura da 10 minuti
6.4
Cossacks 3

Era il 24 aprile 2001 quando GSC Game World rilasciava Cossacks: European Wars. Già solo il nome ci trasporta indietro nel tempo, all’alba del nuovo millennio, quando la formula RTS di Age of Empires era sulla cresta dell’onda e i giocatori PC sbavavano dietro ad ampi spazi di terreno in visuale isometrica, centinaia e centinaia di unità ad oscurare lo schermo e IA con più bug di un titolo Bethesda a scelta. Era il tempo di Cossacks e Stronghold… e purtroppo, sotto molti, troppi aspetti, Cossacks 3 è rimasto pietrificato in quel lontano passato.

Cossacks 3

Parliamoci chiaro: Cossacks 3 non è un nuovo capitolo della saga come lo è stato Cossacks 2: Napoleonic Wars. Si tratta dichiaratamente di un remake del primo titolo, nonostante il “3” possa trarre in inganno, in una veste grafica nuova (l’unico 3 è quello del 3D rispetto al titolo del 2001) e con la possibilità di giocarlo in HD, ma senza significative nuove aggiunte alla formula originale. Un’operazione simile a quella effettuata per Age of Empires II HD nel 2013, ma non possiamo dire che i risultati siano altrettanto positivi. Si tratta quindi di un titolo da ignorare? Certo che no e se sarete disposti a scendere a compromessi, soprattutto di di tempo, Cossacks 3 potrà regalarvi infinite ore di gioco.

Quantità, quantità e ancora quantità

Se vi aspettate un gioco frenetico come i Warcraft, dove ogni click risulta vitale e deve essere calibrato, non approcciatevi alla serie Cossacks, soprattutto non a Cossacks 3: ci troviamo di fronte ad un gioco lento e compassato, ancorato saldamente a dinamiche e scelte più comuni all’origine del genere, che potrebbe quindi non attecchire su quel pubblico abituato alle innovazioni e sviluppi apportati al genere RTS da titoli come i Total War o le produzioni Paradox Interactive. Cossacks 3 porta il giocatore sui cambi di battaglia di terra e di mare dell’Europa del XVII e XVIII secolo in cinque Campagne diverse e particolarmente curate dal punto di vista storico: potremo rivivere le principali battaglie della Guerra dei 30 anni e della Rivoluzione Inglese, prender parte alla sanguinaria rivalità fra il Sacro Romano Impero e l’incombente minaccia dell’Impero Ottomano, oppure parteggiare per una delle fazioni coinvolte nella lotta per la supremazia marittima del Mediterraneo. Il completamento di tutte le missioni di ogni campagna richiederà diverse ore, ma l’esperienza offline è implementata anche una modalità “Mappa Casuale” in cui sarà possibile affrontare fino a sei avversari controllati dal computer alla testa di una delle 12 fazioni disponibili. Cossacks 3 dispone inoltre di una modalità multigiocatore per partite fino ad un massimo di 8 giocatori che avranno luogo in mappe generate proceduralmente, e ad aumentare ulteriormente la mole notevole di contenuti di questo titolo vanno sia dallo strumento di editor che il supporto garantito da GSC Game World alla comunità di modders: si auspica che la casa ucraina manterrà la parola meglio di Bethesda, e qualora questo avvenisse a possibili espansioni ufficiali del gioco si potrebbero andare ad affiancare contenuti aggiuntivi di qualità – mappe, unità, fazioni – prodotti dalla community stessa

Cossacks 3

Ogni partita può essere tranquillamente divisa in tre fasi: “Accumulo di Risorse”, “Espansione” e “Battaglia”. Le prime due, naturalmente, saranno strumentali per la buona riuscita della terza, soprattutto contando che Cossacks, come marchio di fabbrica, ha sempre favorito le battaglie campali agli scontri isolati. Questo aspetto è stato ulteriormente espanso, con la possibilità di includere migliaia di unità su schermo, seppur con le sue pecche, di cui però parleremo più avanti. Tornando alle prime due fasi, queste richiederanno al giocatore un non irrisorio investimento di tempo: mentre il reclutamento di unità è piuttosto rapido, seppur la mancanza di opzioni per reclutare manipoli invece di singole unità si faccia sentire nelle fasi avanzate della partita, la costruzione degli edifici non potrebbe trascinarsi più a lungo. Consigliamo di assegnare sempre il numero massimo di costruttori ad ogni edificio, soprattutto i più avanzati, ma anche in questo caso molti degli oltre 40 edifici disponibili richiederanno diversi minuti per essere completati. Questa scelta, effettuata da GSC allo scopo di perpetuare il feel complessivo del primo capitolo della serie, farà sicuramente piacere ai fan storici e a chi apprezzi giochi sulla riga di Age of Empires, ma potrebbe facilmente allontanare giocatori più verdi e di nuova leva: per loro, Cossacks 3 offre tre velocità di gioco, che risultano tuttavia non perfettamente bilanciate. Portando il gioco alla velocità più alta, infatti, la costruzione degli edifici risulterà comunque lenta, soprattutto se paragonata alla velocità con cui le truppe si muovono e combattono.

Alla Pugna… se possibile

Cossacks è da sempre sinonimo di battaglie campali e Cossacks 3 non esce dal seminato, alternando miglioramenti con scelte piuttosto contro intuitive e fastidiose: schieramenti di centinaia e migliaia di unità sono una occorrenza molto più comune che scontri isolati fra pochi manipoli di uomini, almeno una volte passate le prime fasi di gioco. Le battaglie, tuttavia, non saranno decise tanto dal numero di uomini portati sul campo, quanto dalla loro qualità, dalle formazioni e specializzazioni dei manipoli e, in parte, dalla capacità di adattarsi all’evoluzione dello scontro. Diciamo in parte non per citare Sun Tzu e la sua massima di “vincere lo scontro prima ancora di scendere sul campo di battaglia”, bensì perché l’IA del gioco è, per usare un eufemismo, piuttosto deficitaria. A livelli da far apparire la controparte di molti giochi analoghi Skynet. Gli eserciti nemici si lanceranno sovente in attacchi suicidi e scoordinati, tanto che una volta che avrete un numero ragionevole di scontri sul vostro curriculum predire le tattiche e le azioni della IA diverrà un gioco da ragazzi e sarà difficile farsi sfuggire la vittoria, a meno di non affrontare numeri soverchianti di nemici. L’organizzazione stessa degli eserciti va a confliggere con le capacità della CPU e della IA: nonostante il gioco permetta di schierare migliaia di unità contemporaneamente, gli ordini dovranno essere impartiti manipolo per manipolo, andando inevitabilmente a distruggere gli schieramenti di partenza. A questo si aggiunge una visibile difficoltà dell’IA a gestire i movimenti delle numerose unità su schermo, risultando in porzioni dello schieramento capaci di fare marcia indietro o cambiare direzione casualmente. Sono poi assenti elementi essenziali dell’interfaccia, come la barra della salute dei singoli manipoli, che vanno ad inficiare sulla complessiva profondità tattica del titolo, che contemporaneamente presenta soluzioni interessanti, come efficaci possibilità offensive e difensive in base alla morfologia del terreno e differenti tempi di ricarica per le diverse unità.

Cossacks 3

Uno sguardo allo scorso decennio… o forse no

Lo stile grafico proposto da Cossacks 3 appare curato ad un primo sguardo, forse un po’ rétro, un altro aspetto del gioco che punta sulla nostalgia dei primi anni 2000. Ma solo ad un primo sguardo: le textures degli edifici e delle unità sono sì realizzate con buona dovizia di particolari e risultano due punti di forza del comparto visivo, insieme alle vedute a campo aperto, ma una volta che si zooma nel particolare, le mancanza di cura viene a galla. La vegetazione e gli elementi naturali, nonostante il riverbero della navi sull’acqua, ricordano invece giochi come il primo Imperium Civitas: grande successo sì, ma del lontano 2006. Non possiamo sapere se tutto ciò sia dovuto a imperizia nella fase di sviluppo, o ai problemi di budget che hanno portato GSC a sciogliersi nel 2011 per poi risorgere negli ultimi giorni del 2014, ma vista la qualità media degli altri aspetti fondamentali del gioco, non ci sentiamo di assolvere completamente GSC Game World. Il comparto sonoro risulta invece di tutto rispetto, con soundtracks diverse per ogni fazione che richiamano il retaggio culturale di ognuna e le normali variazioni durante le fasi di battaglia.

 

Cossacks 3
6.4
Voto 6.4
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Seguace disilluso di mamma Bioware, in un costante odi-et-amo con Bethesda e fanboy di Chris Avellone, nasce, cresce e va a sbattere a braccetto con Pokemon e la FX. Gli anni dei RTS sono lunghi e pieni di gioie, poi recupera American Conquest Serie Oro e rischia l'esaurimento nervoso contro l'IA del gioco. Da quel momento comincia la passione (leggi: ossessione) per gli RPG su ogni piattaforma fino a tornare recentemente su PC, sebbene abbia lacune catastrofiche su alcuni classici che non si può non aver giocato - vero, Final Fantasy? Scrive, legge fumetti da finto intellettuale dopo i traumi dovuti ai manga - ma la Sindrome di Stoccolma è una brutta cosa - e scrive ancora un po'.