Capcom è stata accusata di “crunch forzato”, ecco la testimonianza

Secondo una recente testimonianza del sito Business Journal, Capcom si sarebbe resa colpevole di crunch forzato dei propri dipendenti.

Cristian Piantanida
Di Cristian Piantanida News Lettura da 2 minuti

Secondo alcune recenti indiscrezioni, la software house dietro a importanti saghe come Resident Evil, Monster Hunter e Devil May Cry, Capcom, avrebbe “costretto alcuni dipendenti” ad andare a lavorare nonostante lo stato di emergenza dichiarato dal Primo Ministro giapponese lo scorso gennaio, a causa della pandemia di coronavirus tutt’ora in corso. Diverse prefetture sono state colpite dalla pandemia, e per questo motivo  il governo ha richiesto che i dipendenti dell’azienda lavorassero da casa o almeno avessero un numero limitato di personale in ufficio.

Queste accuse non fanno altro che gettare nuova benzina sul fuoco, poiché non è passato poi molto tempo da quando Capcom ha subito un attacco informatico lo scorso novembre, con la conseguente compromissione di circa 1 TB di dati di dipendenti e clienti andati dispersi. Secondo Business Journal, Capcom non è stata in grado di disporre di una rete esterna protetta per consentire di lavorare in remoto a seguito dell’attacco informatico. Per questo motivo, il lavoro a distanza è stato veramente difficile da realizzare, e Capcom ha ritenuto di non avere altra scelta che richiedere che il personale si recasse personalmente in ufficio. Secondo quanto riferito, questo ha causato ansia e disagio in molti dei suoi dipendenti. In risposta a queste accuse, l’azienda ha affermato di prendere sul serio la salute e la sicurezza dei suoi lavoratori e che le ore di lavoro sono state scaglionate insieme all’implementazione delle telecomunicazioni a distanza. Inoltre, i dipendenti sono stati tenuti a indossare le mascherine ad aderire alla distanza sociale mentre si trovavano in ufficio, con le temperature misurate all’ingresso degli uffici.

Tuttavia, il rapporto del Business Journal afferma che potrebbero esserci anche altri problemi nella sede di Capcom, tra cui orari di lavoro prolungati che dipendono dalla posizione dell’individuo all’interno dell’azienda, e l’assenza di un vero e proprio sindacato che protegga i lavoratori. Accuse pesanti, alle quali, siamo certi, la stessa Capcom darà presto una risposta ufficiale.

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