Negli ultimi anni, con l’acquisizione di Marvel prima e di 20th Century Fox dopo, Disney ha iniziato a controllare una sempre più vasta fetta del mercato cinematografico e non solo. Gli studi che sono ora sotto il controllo della casa di Topolino diventano sempre di più, e complice la pandemia che ha praticamente affondato il mercato del cinema, anche una della più grandi aziende al mondo deve stringere la cinghia. A farne le spese sarà Blue Sky Studios, famoso soprattutto per aver realizzato la saga di Ice-Age, L’Era Glaciale. Tra circa un paio di mesi, la ex divisione d’animazione della 20th Century Fox non ci sarà più.
I dipendenti, che si contano essere circa 450, verranno smistati fra le varie posizioni aperte interni agli studi. Con una serie basata proprio sul più famoso franchise in dirittura d’arrivo su Disney+, solamente con i cinque capitoli della saga lo studio aveva incassato più di 3,2 miliardi di dollari al botteghino. Con la chiusura della divisione, il lungometraggio intitolato Nimona e diretto da Patrick Osborne, che sarebbe dovuto uscire il prossimo 14 gennaio 2022, non vedrà più la luce… almeno per il momento. L’ultimo lavoro realizzato, Spies in Disguise, non ha ricevuto l’attenzione sperata, incassando appena 66 milioni di dollari al botteghino nazione e 171 milioni in tutto il mondo.
Fondata nel lontano 1987, fra le più importanti e remunerative produzioni troviamo i film d’animazione come Ice Age: Dawn of the Dinosaurs (2009, $ 886M), Ice Age: Continental Drift (2012, $ 877M), Ice Age: Meltdown (2006, $ 660 M), Rio 2 (2014, $ 500M), Rio (2011, $ 484M), Ice Age: Collusion Course (2016, $ 408M), Ice Age (2002, $ 383M), Dr. Seuss ‘Horton Sente un Who! (2008, $ 297 milioni), Ferdinand (2017, $ 296 milioni), Epic (2013, $ 268 milioni), Robots (2005, $ 260 milioni), The Peanuts Movie (2015, $ 246 milioni) e Spies in Disguise (2019, $ 171 milioni).