Nel corso della storia i videogiochi ci hanno più volte dimostrato quanto possano essere sensibilmente creativi, ci hanno dimostrato non soltanto il proprio valore intrattenitivo, ma anche le varie possibilità narrative, in grado non soltanto di sorprendere ed appassionare, ma anche di scioccare e lasciare sgomenti. Qui non si parla soltanto di storie però ma anche di studio estetico e sonoro, si parla di quei personaggi che non soltanto ci hanno scossi nel profondo, ma che sono rimasti inevitabilmente ancorati alle nostre povere anime, divenendo fin da subito un bagaglio interiore, anche ingombrante, dal quale risulta tutt’ora difficile distaccarsi. Si tratta di personaggi inquietanti, che non solo inquietano ma segnano e restano, riuscendo finanche a separarsi dalla propria dimensione narrativa, trasformandosi i vere e proprie (alle volte) icone massificatamene riconosciute e temute, ma anche in piccoli traumi tutti personali.
Tutti noi, coi videogiochi, ci abbiamo fatto i conti prima o poi, magari spinti da un’impavida sicurezza personale, oppure semplicemente coinvolti da quel tipo di amico che ci gode nel farti soffrire un po’. La paura, ovviamente non è l’unica motivazione di questa top abitata da loschi ed indecifrati (tutt’ora) figuri che passeggiano sui fumosi viali dei ricordi mai dimenticati fino in fondo. L’inquietudine, infatti, è tutta una questione personale e soggettiva e alle volte basta ben poco per ispirarla, magari un semplice suono ripetuto, o un dettaglio senza una motivazione apparente. Tutto all’occhio che guarda.
Dunque diamo il via alle danze!
1
Il maggiordomo di Tomb Raider
In realtà ripensare a questo personaggio fa sicuramente sorridere, eppure il maggiordomo di Tomb Raider resta, agli occhi di tutti, uno dei personaggi più inquietanti della storia dei videogiochi, un vero e proprio simbolo di come la semplicità riesca a rimanere ancorata ad un’immaginario che ancora oggi tenta, inutilmente, di liberarsene. Questo ambiguo vecchietto ti seguiva con i suoi rantoli per tutta la prima fase delle avventure di Lara, e nel silenzio della villa lo sentivi avanzare sempre di più… Piano piano… Inesorabile. L’unica soluzione a questo supplizio la conoscete tutti, no?
2
Flowey, Undertale
Per chi non avesse avuto la fortuna di incrociarlo lungo il proprio cammino, Flowey è uno dei nemici (?) principali di Undertale. Trauma iniziale e finale fuoriuscito dalla mente di Toby Fox. Follia che ti perseguita in ogni rum che si decide di affrontare, e ricordo indelebile. Non fatevi ingannare dal suo aspetto dolce e dal suo porsi in maniera gentile, Flowey riuscirà ben presto a superare ogni barriera, distruggendo anche quelle della finzione e legandosi indissolubilmente a te.
3
The Sorrow, Metal Gear Solid 3
Se si parla di personaggi inquietanti non si può non parlare di The Sorrow, bossfight storica ed iconica del terzo Metal Gear Solid, ma anche biglietto d’oro verso lo psichiatria, soprattutto quando si affronta il gioco per la prima volta da bambini. Questo signore lo si affronta in un momento della storia in cui il caro Snake si trova sospeso tra la vita e la morte. L’ambientazione fin dai primissimi frame parla chiaro, con una simbologia estetica irta di richiami religiosi anche antichi. Con The Sorrow non ci troviamo davanti a uno scontro normale, lui ci manderà contro, tra le varie cose, gli spiriti di coloro che abbiamo ucciso nel corso dell’avventura ponendo un peso assurdo sul concetto di morte e soprattutto su quella che noi stessi abbiamo causato. Più le nostre mani saranno sporche di sangue e più fantasmi e sofferenza dovremo affrontare, in una genialità contorta degna del caro Kojima.
4
Il macellaio, Diablo
Il macellaio resta uno dei momenti più affascinanti della nostra infanzia. Sei lì che ti rilassi in un pomeriggio vuoto dalle responsabilità accetti una quest a caso ed ecco che ti ritrovi addosso questo figuro, il tutto in un’ambientazione irta di sofferenza e sangue, con lamenti che ti gelano le ossa. La sua difficoltà e resistenza ai nostri colpi? Soltanto la ciliegina su una torta non richiesta.
5
Exposito, Blasphemus
Exposito è… qualcosa di davvero difficile da descrivere, eppure nell”amalgama angosciante di mostruosità che Blashemus offre, questo bambino abnorme resta un elemento fortemente segnate. Sarà il suo design, saranno i suoi attacchi, sarà il losco “coso” che lo sorregge in penombra, gli urli disumani e quanto di più imprecisatamente viscido si possa immaginare, Ma Exposito non è soltanto questo, è molto di più, è un richiamo palese a tutti gli incubi, anche religiosi che, in maniera piuttosto coerente con tutto il resto del videogioco, prendono vita e forma davanti ai tuoi occhi.