Quando due grandi brand del campo dei giochi, siano questi da tavola o videogiochi, si uniscono per un progetto comune i risultati possono essere due: il primo vuole che la critica demolisca le buone speranze dei due soci, la seconda vede entrambi i brand vincitori in quello che è un tripudio di applausi e di felicità generale. Total War Warhammer è stato certamente un annuncio importante allo scorso E3 di Los Angeles, oggi siamo qui per capire quanto c’è di buono nel titolo e scoprire gli scheletri nell’armadio dello sviluppatore Creative Assembly.
Storie di Carta e Pixel
Nella storia dei giochi di miniature competitive da tavolo, certamente Warhammer la fa da padrone: Total War per contro è una saga che ne ha da insegnare sul campo virtuale degli Rts, tanto che perfino la concorrenza rispetta il marchio. Quattro eserciti compongono la campagna principale del gioco: Conti Vampiro, Nani, Pelleverde ed Impero. In ogni esercito ci sono due eroi che faranno le vostre veci sul campo di battaglia. Tenete presente che ogni singolo eroe è in grado di modificare in maniera profonda il gameplay della partita: questo dispone infatti di abilità attive e passive peculiari che renderanno il vostro approccio alla battaglia diverso da scontro a scontro. Il comparto storia varia di esercito in esercito e di eroe in eroe: questo permette di avere ben otto storie di base più altre due se si aggiunge la componente Guerrieri Del Caos, DLC da scaricare gratuitamente se avete preordinato il gioco o se lo avete acquistato entro le prime due settimane di release! In generale, come è giusto che sia, la storia di ogni singolo esercito è da prendere alla leggera: non vi aspettate voli di eccezionale vena artistica o trame ricche di colpi di scena. La storia c’è ma è più un pretesto per muovere armate enormi piuttosto che per arrivare ad un fine ben delineato. Potrete affezionarvi a certe storie come il tradimento dei Conti Vampiro e la loro rinascita, o semplicemente accostarvi alla sete di conquista dei Guerrieri del Caos come cercare un determinato manufatto antico appartenuto alla vostra razza secoli fa ma, come già detto, il tutto sarà un pretesto per farvi scorrazzare qua e là alla ricerca del prossimo nemico o della prossima razzia. Il gioco è la perfetta trasposizione di quello che ci si aspetta di trovare su di un tavolino con delle miniature pronte allo scontro, ma c’è dell’altro che andiamo ad approfondire.
Dal Tavolo Allo Schermo
Approcciarsi ad un titolo così mastodontico non è stato semplice e in più di un occasione ci siamo sentiti come ragazzini alle prime armi: il titolo è tanto profondo quanto lo è il gioco da tavolo. Iniziamo con il dire che qui abbiamo una intera città da gestire: dovremo dunque fare attenzione a moltissime cose, una fra tutte il denaro che sembra non bastare mai; in secondo luogo il cibo e le risorse minerarie. Ogni esercito, per quanto grande e potente sia, deve poter mangiare e necessita di alloggi sicuri dove riposare. Dovrete imparare a gestire le risorse di cibo, calcolare quale città, foresta o miniera razziare per guadagnare maggiori compensi: quest’ultimi si tradurranno in migliorie per la vostra armata, nuove truppe da reclutare e potenziamenti alla vostra città principale. Potrete stringere alleanze basate sulla diplomazia piuttosto che su uno scontro diretto: poniamo il caso che una fazione, non per forza avversa a voi, si trovi tra di voi e il vostro nemico. Potrete scegliere diversi approcci: farvi nemica quella fazione ed ingaggiare una schermaglia, chiedere di passare offrendo in cambio oro o materiali da costruzione o addirittura firmare un trattato di non aggressione ma di supporto reciproco in caso di attacco nemico. Le risposte possono essere davvero tante: ad esempio se il vostro eroe è un valoroso guerriero e il vostro interlocutore è a sua volta un guerriero, quest’ultimo potrebbe apprezzare le vostre gesta e addirittura offrirvi dei soldi o materiali in cambio di una campagna svolta insieme. Potrete decidere poi se affrontare uno scontro con i vostri nemici in due modi: il primo, classico, faccia a faccia sul campo di battaglia e che vinca il generale migliore. Il secondo è meno avvincente ma più sbrigativo: potrete scegliere di far calcolare al computer l’esito della battaglia e di ritrovarvi, un secondo dopo la pressione di un tasto, con una vittoria od una sconfitta tra le mani. Vanno spese due parole su questo ultimo punto: far “combattere” il computer è un’opzione valida solo nella modalità PvE, spesso il computer vi farà perdere più unità di quante ne avreste perse se avreste giocato con le vostre forze: è una sorta di dazio che dovete mettere in conto, qualora decideste di approcciarvi con questa opzione alle situazioni di combattimento. Se invece deciderete di combattere ogni singola battaglia con le vostre forze, vi accorgerete che con un po’ di tattica vincerete scontri in cui siete, sulla carta, gli sfavorirti perché in netto svantaggio numerico. Alla fine di ogni scontro acquisirete punti esperienza per il vostro comandate, decidendone in seguito il destino: potrete perfezionare le sue abilità combattive o prediligere un eroe dedito alla magia, sia questa sacra, sacrilega o elementale. Come nel gioco da tavolo, in Total War Warhammer è possibile reperire oggetti magici e reliquie leggendarie, tratte proprio dalla profonda lore dei libri di Warhammer: tali oggetti potranno essere utilizzati per aumentare il potere del nostro comandante o come merce di scambio con i nostri alleati.
“Potrete stringere alleanze basate sulla diplomazia piuttosto che su uno scontro diretto: poniamo il caso che una fazione, non per forza avversa a voi si trovi tra di voi e il vostro nemico. Potrete scegliere diversi approcci: farvi nemica quella fazione ed ingaggiare una schermaglia, chiedere di passare offrendo in cambio orto o materiali da costruzione o addirittura firmare un trattato di non aggressione ma di supporto reciproco in caso di attacco nemico.”
Tuoni, Spade e Cannoni
La peculiarità di Total War Warhammer è proprio legata al nostro eroe o comandante che dir si voglia: razza e provenienza la faranno da padrone perché, ad esempio, l’Impero ha potenti maghi come eroi mentre i Nani prediligono i guerrieri. Sebbene ogni esercito di base faccia affidamento su tutti e tre gli aspetti del combattimento, alcuni fanno meglio di altri certe cose: i Nani prediligono la grande difesa, con formazioni quasi del tutto impenetrabili, forti delle loro armi da assedio e da fuoco, sono scarsi nell’uso della magia; l’impero d’altro canto può vantarsi di possedere poderosi chierici e magie divine di tutto rispetto, mentre eserciti come i Guerrieri del Caos avranno pochi maghi al loro seguito e quelli che ci saranno, tenteranno di contrastare la magia dei propri avversari piuttosto che provare a vincere usando la loro. Come detto nel capitolo precedente nessuno vi impedisce di prendere un eroe nato per la spada e specializzarlo nell’uso della magia: potreste scoprire vantaggi non da poco anche nel senso opposto. Tenete presente che un eroe ben studiato ed equipaggiato, può sconfiggere un capitano nemico già alle prime fasi del combattimento o ad esempio distruggere le mura della città, dare fuoco ad una foresta o far straripare un fiume. Unico limite resta la fantasia e le vostre abilità nel costruire il vostro eroe. Da un punto di vista puramente scenico, i paesaggi e i luoghi di ogni scontro sono notevolmente vasti, cosa che non tradisce le nostre aspettative: se come noi avete una fervida immaginazione, considerate che i vostri sogni di ritrovarvi in campo aperto, con una città da espugnare o la poesia di affrontare uno scontro in una insidiosa foresta, non verranno delusi.
Truppe, Schermaglie e Aspetti scenici
Uno degli aspetti fondamentali di Total War Warhammer è il fatto che le truppe presenti nel gioco da tavolo siano state fedelmente riprodotte e, a volte, migliorate. Si passa per le truppe semplici come i soldati per Nani ed Impero, scheletri e zombie per i Conti Vampiro e Guerrieri per i più agguerriti del Caos, fino ai portentosi Carri a Vapore, Cavalieri su Grifoni, Troll, Minotauri e Demoni. Non sembrano davvero aver fine ed ogni truppa ha la sua peculiarità che la rende utile o meno in determinate situazioni. Le truppe volanti sono perfette per andare a dar fastidio al nemico nelle prime fasi di gioco, viceversa i pesi massimi come i Demoni la fanno da padrone nei momenti decisivi. Le schermaglie in multi-giocatore è il vero e proprio Warhammer che ci si aspetti: potrete affrontare nemici sul campo che prediligete, decidendo a monte tutto, dal terreno di scontro all’ampiezza dell’esercito al livello del vostro eroe o addirittura iniziare una campagna PvP. Anche qui a fare la voce grossa sarà la vostra capacità tattica: il gioco, preso come capitolo della lunga saga Total War, ha subìto molti aggiornamenti e sebbene in alcune situazioni l’intelligenza artificiale del nemico pecchi un po’ di fantasia, dal punto di vista tecnico in PvP non manca nulla e l’eroe sarà il cardine solido su cui basare la propria strategia (contrariamente a quanto accadeva in passato dove l’eroe era spesso un fantoccio pronto a morire alla prima freccia). Graficamente il gioco si presenta davvero bene: lo abbiamo testato su un PC che monta una GeForce GTX 970 da 4GB, processore i7 4790k e 16GB di Ram, ottenendo una risposta sempre eccellente, modelli poligonali ben strutturati ed effetti ambientali come fuoco, luci e pioggia davvero ottimi, il tutto ovviamente a oltre 60 fps con grafica ad ultra.
Strateghi e Scettici
All’annuncio di un titolo fantasy in una saga che storicamente da il meglio di se, nella riproduzione storica, eravamo scettici. Total War Warhammer ci ha convinto e non poco: il gioco ha saputo mettere d’accordo tutti, amanti della strategia e fan della saga. Trovargli un difetto è davvero difficile: potremmo dire che l’intelligenza artificiale in alcune situazioni si comporta in modo non proprio eccelso ma sono davvero rare; potremmo dirvi che alcune texture non sono all’altezza di altre e che in generale rispetto ai giochi del momento è molto più dispendioso in termini di tempo da dedicargli. Forse il tallone d’Achille del gioco è proprio solo questo: il tempo. Occorre tempo per leggere tutte le informazioni su ogni singola truppa, tempo per imparare come coordinare gli schieramenti sul campo di battaglia, tempo per arrivare anche solo a pensare di aver fatto un lavoro decente con il proprio esercito. Diciamo però che stiamo cercando il pelo nell’uovo in quello che è davvero una perla rara negli Rts. Il gioco è un must per chi è amante del genere e della saga di entrambi i brand che lo coinvolgono, un’ottima occasione per appassionarsi per chi invece è neofita da entrambe le parti, tenendo presente che gli occorrerà una nutrita dose di pazienza e un approccio più calmo rispetto alla frenesia dei giochi moderni.