Dopo una vita non molto fortunata su PlayStation 3, il titolo di Nippon Ichi Software pubblicato nel 2014 rinasce a nuova vita sulla console ammiraglia di Sony, con il nome di The Witch and The Hundred Knight: Revival Edition. Il gioco ci viene riproposto sotto una migliorata veste grafica, e con l’aggiunta della modalità “Tower of Illusions” che si sbloccherà solo dopo pochi stage. A parte questi due fattori, il titolo che ci troveremo a giocare sarà esattamente lo stesso. Riuscirà questo Action RPG a riaccendere la fiamma dei giocatori che lo hanno apprezzato? E riuscirà ad accendere qualche nuovo fuoco? Andiamo dunque a vedere più da vicino cosa ci regala questo gioco.
Il ritorno della leggenda
Il tutorial nasce dalla scelta del nostro nome, che categoricamente non verrà mai usato. In questo limbo, dove ci troveremo, impareremo a muoverci e a combattere tutti i mostriciattoli che ci si pareranno di fronte, e ad interagire con NPC, oggetti e mappa. Una volta imparato a giocare, verremo definitivamente evocati dalla strega Metallia, che regna sulla palude. Non saremo proprio ciò che lei si aspetta, ma non impiegheremo molto tempo a convincerla che siamo noi, la leggendaria creatura Hundred Knight… che sarà piegata totalmente al volere della strega. La trama si svolge in modo semplice: il nostro scopo sarà ampliare il più possibile il regno della strega, facendo sbocciare dei “pillars” e portare anche in quei luoghi del fango di palude, senza il quale la nostra Metallia non potrebbe spostarsi. La scelta dei dialoghi è in pieno stile NIS, lunghi, e spesso inutili ai fini del gioco, che vanno a fare da contorno alla trama con un umorismo simpatico, ma che sà di “già visto”. Un problema non proprio leggero di questo titolo è la narrazione, che rischia di annoiare e far perdere interesse (avete presente lo skip?)… e ovviamente la localizzazione europea testuale e vocale che è limitata all’inglese, non aiuta di certo. Piccola nozione ma doverosa: la strega parla in un modo talmente scurrile che potrebbe far imbarazzare chiunque.
In The Witch and The Hundred Knight: Revival Edition la palude sarà la nostra casa, e qui potremo fare acquisti, o potenziare alcune caratteristiche del nostro ometto. Ma quando saremo lontani? Le fasi di gioco di questo Action RPG nascondono molte idee interessanti, che per quanto macchinose in alcuni frangenti, si rivelano scintille di genialità sfruttate discretamente. Tra le caratteristiche più apprezzabili, la possibilità di cambiare il proprio stile di gioco e plasmarlo a nostra immagine: oltre a scegliere le armi da utilizzare, potremo scegliere un ordine ben preciso in cui farle colpire (da un minimo di 1 a un massimo di 5), e potremo tenere ben 3 set differenti di armi, che creeranno combo e catene a seconda dell’ordine in cui le abbiamo disposte nel menù equipaggiamento. Ci sono modi differenti per ottenere armi: possiamo acquistarle in alcuni edifici della mappa, possono essere “droppate” dai mostri dopo essere stati sconfitti, oppure potremo rubarle (così come tanti altri oggetti) eseguendo dei “raid” nelle case dei malcapitati abitanti (e così facendo marcheremo anche il territorio di dominazione della strega).
Passando all’azione, ci troveremo a guidare il nostro Hundred Knight in mappe dove potremo girovagare a nostro piacimento, ed uccidere tutti i nemici che vogliamo (che respawneranno dopo un certo periodo di tempo) prima di proseguire con le azioni che ci porterebbero al termine dello stage. Il tempo che potremo passare lontani dalla nostra padrona è comunque limitato, ed è segnato da un apposito counter di GigaCals posto in alto a sinistra nell’HUD. Potremo ricaricare la fiamma con alcuni consumabili, oppure spendendo dei punti nei pillars più piccoli sparsi per la mappa, che potremo usare anche come punto di respawn in caso di morte.
Il combattimento si svolge con delle meccaniche simili al genere Hack n’ Slash, con la possibilità di attaccare, schivare e pararsi, mentre ci si sposta a proprio piacimento. La differenza sostanziale sta nella stamina: tutte le azioni che faremo che non siano il camminare, dunque colpire, scattare, e così via, consumeranno una porzione di resistenza, contrassegnata da un cerchio che comparirà intorno alla sagoma del nostro simpatico personaggio. Ogni tipo di arma ha anche un suo modo di colpire, e ai quali i nemici potranno essere deboli o resistenti: queste cose sommate vanno a creare un ibrido tra un RPG ed un dinamico Hack n’ Slash personalizzabili.
Le buone idee però non finiscono qui: Le boss fight in The Witch and the Hundred Knight: Revival Edition saranno dei combattimenti a se, dove il danno che riusciremo ad arrecare ai mostri, dipende anche dal loro livello di “guardia”: questo viene presentato in basso, sotto alla barra della vita del nemico, più questa sarà bassa, e più danni infliggeremo se lo colpiremo. Non c’è bisogno di un genio per intuire che questa barra sarà meno piena solo in alcuni casi, come ad esempio quando anche il nemico stesso sta sferrando un attacco, o ne ha appena fatto uno.
La Torre delle Illusioni
The Witch and the Hundred Knight: Revival Edition come già vi abbiamo anticipato nell’incipit, aggiunge al gioco originario uscito su PlayStation 3, una nuova modalità: la Tower of Illusions. Questa verrà sbloccata non appena inizierà uno dei primi capitoli della storia, e potremo accedervi ogni qualvolta vorremo recandoci in una specie di portale dimensionale. Passando da questo, ci ritroveremo alla base della torre, dove la strega Lia (sarà Metallia?) stipulerà un patto con noi e diventeremo suo servitore. Questa modalità è strutturata in più piani, una serie di dungeon dove il nostro scopo per bloccare il piano successivo sarà fare piazza pulita di tutti i mostri. La modalità non è proprio semplice come sembrerebbe, ma tra i premi che può regalare ci sono oggetti rari ed unici, che di certo fanno gola.
Colpo d’occhio
The Witch and The Hundred Knight: Revival Edition si presenta su PS4 sotto una nuova luce grafica, che di certo migliora ciò che avviamo visto sulla console precedente, anche se purtroppo il balzo poteva essere ben più marcato, sia a livello di texture, sia a livello di poligoni. Tra le sviste (che effettivamente sembravano ormai nel 2016 dei fattori scontati) che vanno a minare sia grafica e sia gameplay, troviamo la telecamera. Oltre a non aver migliorato la gestione di questa, non è stata inserita la “trasparenza” delle fronde degli alberi, quando ad esempio passiamo nel bosco: questo comporta la mancata visibilità sia del nostro Hundred Knight, sia dei nostri nemici. Vogliamo inserirlo come fattore difficoltà aggiunto? Ho i miei dubbi.
Piccola menzione va fatta anche per il comparto sonoro: doppiaggi ben riusciti e buone le espressioni, peccato per la localizzazione europea esclusivamente in inglese. La colonna sonora è orecchiabile e divertente, ma forse dai toni troppo frivoli e ripetitivi: passerete dal dire “che carina questa canzoncina, ti entra in testa!” al “Basta non ne posso più!” solo pochi minuti dopo.