Aquanox Deep Descent – Anteprima del GDR subacqueo di Digital Arrow

Dopo esserci immersi negli oceani di Aquanox Deep Descent, siamo riemersi per raccontarvi dell'ultima impresa di Digital Arrow e THQ Nordic.

Marco Stramondo
Di Marco Stramondo Impressioni Lettura da 7 minuti

Inverno nucleare, disastri ecologici… vi suona familiare? No, non si tratta dell’ennesima ambientazione ispirata a Mad Max, ma degli eventi che hanno portato l’umanità a “trasferirsi” sul fondo degli oceani in Aquanox Deep Descent nel disperato tentativo di sopravvivere. Se il nome vi risulta familiare è perché si tratta dell’ultimo capitolo dell’omonima serie iniziata nel 1996 e finanziato tramite kickstarter nel 2015. Dopo cinque anni, siamo finalmente scesi nelle profondità di Aqua per provare con mano il lavoro di Digital Arrow e THQ Nordic (di cui attendiamo con ansia diversi titoli), grazie ad una demo corta ma decisamente interessante.

Aquanox Deep Descent - esplorazioneIn fondo al mar

Un breve filmato ci introduce all’ambientazione non appena iniziata la partita, spiegandoci di come l’umanità si sia rifugiata negli oceani per sfuggire ad un mondo ormai ecologicamente distrutto ed invivibile. Sul fondo dell’oceano i vari paesi hanno poi formato due coalizioni contrapposte, finendo col ripresentare gli stessi conflitti che hanno messo a ferro e fuoco la superficie. E chi ha abbandonato le due fazioni, si è ritrovato col fondarne una terza con l’unica regola di rimanere liberi da qualsiasi giogo (qualcuno ha detto pirati subacquei?). In tutto questo guerreggiare, saremo delle vere e proprie mosche bianche: ibernati fin dai tempi dell’esilio dalla superficie, noi e il nostro gruppo di “cryo” abbiamo perso molti dei nostri ricordi e non conosciamo le difficoltà della nuova vita subacquea dell’umanità. Saremo quindi, almeno in teoria, in grado di destreggiarci tra le tre fazioni che compongono il panorama politico di Aquanox Deep Descent, vendendo i nostri servigi come mercenari al miglior offerente, mentre perseguiamo i nostri obiettivi.

Aquanox Deep Descent - Nabila“Signore, ci sparano i loro ufficiali!”

Gli oceani sono un luogo pericoloso, ricco di fauna ormai contaminata dalla piaga del nanoplancton, nonché un terreno di scontro per le fazioni che si contendono le risorse. Il nostro piccolo sottomarino monoposto sarà quindi armato di tutto punto per farci fronteggiare ogni minaccia. Spaziando dalla semplice mitragliatrice al più sofisticato lanciasiluri a ricerca, potremo creare il setup che preferiamo, personalizzando il nostro armamentario a seconda delle situazioni e delle navi a nostra disposizione. Nella demo da noi provata abbiamo avuto accesso a due navi, una leggera e veloce ed un’altra dotata invece di scudi e armamenti aggiuntivi, ma decisamente meno agile. Già col semplice cambio di nave il ritmo di gioco cambia notevolmente, data la possibilità del secondo sottomarino di equipaggiarsi con armamenti secondari, automatici e che non necessitano di munizioni per fare fuoco, oltre alla maggiore resistenza degli scudi durante i combattimenti. Il dubbio sorge invece proprio sulla natura dei combattimenti legati alla missione giocata nella demo, in cui abbiamo scortato una nave alleata in tre punti diversi in territorio nemico. Mentre l’alleato rimaneva fermo a compiere le sue azioni minerarie (il)legali, ce la siamo dovuta vedere con ondate di sottomarini nemici, comparsi sistematicamente negli stessi punti e che, dopo averne compreso le meccaniche, si sono trasformati in una noiosa e prolungata reiterazione dello stesso combattimento, privo così di variazioni. Il combattimento, di per sé, funziona bene e richiede una discreta dose di pratica per destreggiarsi al meglio tra armi, sistemi di spostamento e un po’ di inerzia del nostro sottomarino. Il design infelice della missione in questione, d’altra parte, potrebbe mettere a rischio ciò che di buono ha da mostrare Aquanox Deep Descent. Parliamo però di una singola missione di una demo e non del prodotto finale: un ragionevole dubbio, quindi, ma nulla di più.

Aquanox Deep Descent - TupilaqMunizioni fatte in casa

A supporto della gestione del proprio sottomarino, avremo una consistente componente esplorativa e di crafting. Sparsi per i fondali oceanici, troveremo infatti relitti e giacimenti di risorse che ci forniranno varie tipologie di elementi e materiali. L’uso più importante non è rappresentato dalla vendita, bensì dalla possibilità di costruire oggetti per ripristinare le proprie scorte di munizioni, kit di riparazione e scudi, aumentando così la nostra indipendenza da eventuali mercanti e dal ritorno forzato a basi e stazioni commerciali. La raccolta di risorse avviene semplicemente avvicinandosi alla fonte e, dopo una scansione di qualche secondo, è possibile raccogliere il bottino. Nulla di particolarmente strutturato che vada quindi a modificare la natura shooter della saga di Aquanox con derive di altri generi, ma che rende le diverse operazioni di raccolta un po’ troppo uguali tra loro.

Aquanox Deep Descent - AdisaUna discesa promettente

Partendo con un kickstater di circa 95’000 dollari, Aquanox Deep Descent sembra avere le carte in regola per trovare posto tra il peculiare genere degli sparatutto-simulatori subacquei. La porzione di gioco provata nella demo è decisamente esigua ma dà modo di sfiorare diversi elementi che andranno a costituire il nucleo del prodotto finale. I combattimenti, in particolare, occupano una parte consistente dell’esperienza di gioco e, seppur tendano ad una certa ripetitività, combinano bene la difficoltà dello scontro con la personalizzazione del proprio mezzo e, di riflesso, del proprio stile di gioco. L’ambientazione promette inoltre trame politiche, stringendo l’occhiolino a temi dal forte carattere ambientalista, con la possibilità di condividere l’esperienza con altri tre giocatori in cooperative “al volo”. Dopo questo provato, non vediamo quindi l’ora di mettere le mani sul prodotto finale, la cui uscita è prevista per il 16 Ottobre 2020 su PC.

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