Durante il PlayStation 5 Showcase andato in onda ieri 16 settembre è stato mostrato un nuovo servizio utilizzabile sulla console next-gen di Sony, ossia PlayStation Plus Collection, grazie al quale tutti coloro che saranno abbonati al PlayStation Plus potranno usufruire di una vastissima libreria di giochi di prime e terze parti usciti su PlayStation 4, scaricando il gioco direttamente sulla console e senza dover pagare nessuna aggiunta all’abbonamento o effettuare delle microtransazioni. Questa nuova possibilità data ai prossimi fruitori della console di Sony ha sorpreso molti giocatori, paragonando il servizio a una sorta di Xbox Game Pass e riaccendendo le varie richieste di buona parte degli appassionati che vorrebbero usufruire di un abbonamento simile anche su PlayStation 5. Per chiarire ogni tipo di dubbio è intervenuto lo stesso Jim Ryan, attuale amministratore delegato di Sony Interactive Entertainment, che ha negato completamente l’avvicinamento dell’azienda giapponese verso un servizio come Xbox Game Pass di Microsoft.
Per noi, avere un catalogo di giochi non è qualcosa che definisce una piattaforma. Non abbiamo intenzione di inserire le nuove release dei giochi in un servizio ad abbonamento mensile. I nostri giochi hanno delle grandi produzioni, nelle quali vengono investiti anche più di 100 milioni di dollari nel loro sviluppo. Semplicemente non riusciamo a vedere un servizio simile come sostenibile per la nostra azienda.
Queste le parole del CEO in un’intervista rilasciata alla rivista GamesIndustry, nella quale ha confermato la posizione dell’azienda nipponica riguardo all’annosa questione di un fantomatico “PlayStation Game Pass”. A detta di Ryan un’operazione simile sarebbe assolutamente deleteria per l’azienda, dato anche l’elevato costo di tutte le produzioni attualmente in corso. Ovviamente la casa di produzione giapponese terrà particolarmente d’occhio l’andamento del mercato, e nel caso l’asticella dei guadagni si sposterà più verso gli abbonamenti che le vendite digitali o fisiche, allora sicuramente neanche Sony rinuncerà alla creazione di un servizio sulla falsa riga del già presente Game Pass per i sistemi del colosso americano Microsoft.