MXGP 2 – Recensione

Gianluca "Gianz" Bianchini
Di Gianluca "Gianz" Bianchini Recensioni Lettura da 8 minuti
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MXGP 2

Ci sono dei patrimoni nazionali che spesso sfuggono anche al patriota più attento. Un caso forse che fin troppo si ripete qui da noi, andando quindi ad oscurare quelle realtà nostrane che, al contrario, dovrebbero renderci orgogliosi. Fa parte di questa illustre categoria anche l’italianissima Milestone, specializzata in racing game e che, dal lontano 1996, accosta spesso il suo nome alle licenze delle motociclette, come ad esempio i vari MotoGP che, dal 2013 ad oggi, riempiono del rumore dei bolidi le nostre console e PC. Nel corso degli anni, lo studio creato da Antonio Farina ha anche sviluppato titoli che sfruttavano il richiamo del WRC, il campionato mondiale di rally.

Anche il campionato del moto cross, da sempre uno dei più seguiti in Italia grazie anche alle prestazioni di Antonio Cairoli, l’otto volte campione della KTM, ha ricevuto una trasposizione videoludica: nel 2014 è uscito MXGP: The Official Motocross Videogame per PS3, Xbox 360, PC e Vita, che si portava dietro alcuni problemi legati soprattutto al comparto tecnico. Riuscirà il recente MXGP2 a scrollarsi le incertezze del predecessore? Diciamo subito, senza nascondere nulla, che in parte i problemi persistono, ma di questo, ne parleremo più tardi.

Incollati al sellino!

Quando si ha tra le mani un gioco come MXGP2, è bene ricordarsi che si sta parlando di un racing che di arcade ha ben poco, ma che, al contrario delle moto su asfalto, le meccaniche e il sistema di guida ci pongono di fronte ad un approccio ben diverso. Non ci sono solo i freni, il peso ed altri fattori simili, ma in questo gioco anche i salti, le sterzate e la frizione hanno un ruolo fondamentale, che delineano traiettorie davvero complicate all’inizio. Il consiglio è di andare sulle opzioni e scegliere le impostazioni che più possono facilitarvi la conduzione di queste moto, come ad esempio la possibilità di mantenere i freni anteriori e posteriori come comandi disgiunti o meno, se preferite gestire il peso e il cambio automaticamente, tutti dettagli che dovete provare per saggiare l’aderenza con la vostra sensibilità con le moto da cross. Mano a mano, e spesso con parecchie ore di studio, riuscirete a padroneggiare i controlli e capire come entrare e uscire dalle curve, come spostare il proprio corpo in aria per non perdere l’inerzia acquisita dopo un salto, e via discorrendo.

Una volta “scollinata” questo dosso, non senza soffrire, ci si accorge presto dell’ottimo lavoro che hanno fatto quelli di Milestone per forgiare una simulazione che risulti si complessa, ma allo stesso tempo appagante e densa, senza lasciare davvero nulla al caso: se infatti non gestite attentamente sterzo e acceleratore, il vostro veicolo a due ruote spesso potrebbe mettervi in condizioni instabili rispetto al tracciato, così come quando si lascia il peso in avanti per troppo a lungo quando si sta saltando. E ovviamente stiamo solo parlando del sistema di controllo in generale, perchè riuscire a interpretare un determinato tracciato, è proprio un’altra questione…

A ruota libera!

Il punto di forza di questo MXGP 2 è, manco a dirlo, la mole di modalità presenti, a partire dalle classiche partite veloci, composte di semplici gran premi, ai time attack e ad anche il campionato sia di MXGP che di MX2, la corrispondente Moto2 che segue la classe 1000 nei campionati di Rossi & co. . Ad affiancare questo trio ormai imprescindibile, abbiamo diverse novità: a partire dalle Stadium Series, che vi mette in tracciati così detti “indoor”, per via del fatto che sono collocati all’interno di uno stadio, in cui vi saranno circuiti sicuramente più corti, ma con salti più tecnici in cui saper atterrare dopo ogni decollo temporaneo dalle rampe costituite di fango/terra costituiscono una buona fetta di torta se vorrete capitalizzare la vittoria. Un’altra modalità succulenta è rappresentata dalla Monster Energy FIM Motocross of nations una sorta di mondiale a squadre dove i piloti possono venire dalle categorie MXGP, MX2 e Open, in cui si gareggia su sei circuiti classici, tra cui l’italiana Maggiora e la notturna di Losail, in Qatar.

Chiude il cerchio la modalità Eventi, che comprende una manciata corposa di gare “a obiettivi” in cui si dovrà controllare un pilota imposto dal tipo di situazione. Oltre a riassumere i momenti salienti della stagione del 2015, questa è a nostro modo di vedere la modalità più  divertente tra quelle messe sul tavolo da Milestone. Non ci si può certo scordare della carriera, in cui come al solito, dopo aver creato il proprio alter ego, sceglieremo la nostra prima moto tra Honda, Kawasaki, KTM, Yamaha e altre, per poi iniziare a farci strada tra gli avversari e i campionati cercando di arrivare in cima al ranking. Oltre alle gare, che possono essere seguite integralmente per tutto il fine settimana, libere comprese, ci potremo occupare anche di sponsor, rapporto con il team, e, ultimo ma non per importanza, cambiare i pezzi della moto, pezzi che contano, tantissimi particolari, ma soprattutto, 40, dicasi 40, licenze ufficiali dai produttori di scarichi, cerchi, pneumatici e chi più ne ha più ne metta!

Anche il multiplayer si propone come cavallo di battaglia, come di solito è nei racing game: split screen in locale,fino ad un massimo di due giocatori, in cui il frame rate rimane stabile e che non perde troppa definizione nelle texture, mentre l’online sfodera stanze da ben 16 giocatori, di sicuro uno degli aspetti più riusciti visto e considerato che in rete il gioco è presso che fluido, segno di un’attenzione particolare per questa modalità.

mxgp 2

Sui tramonti della mia terra!

Il comparto grafico ci ha sorpreso. Le piste sono riprodotte in modo fedele e particolare: ognuna è riconoscibile dalle altre ancor prima di vedere la mappa del circuito, questo perché il terreno è sempre tinteggiato in modo che sembri unico rispetto agli altri, l’illuminazione, naturale o artificiale che sia, propone riflessi su caschi e scocche che non rimangono fissi ma scorrono a seconda della posizione. Tutta questa meraviglia però non è supportata a dovere con le animazioni “critiche”: la fisica dei contatti non è sempre chiara, così come le cadute dalla moto: sembra di assistere ad un dummy test virtuale!

La colonna sonora del gioco, limitata praticamente al menù di selezione, è tutto fuorché memorabile, temi scialbi che non riescono a dirci nulla. Discorso diverso per i rumori invece, che sia il ruggito dei motori, la ruota che scivola sul brecciolino “grattando” la strada, l’impatto con i piloti, l’immersione che garantiscono è totale. Apprezzabile l’idea di inserire un’audio guida di tanto in quando, come ancora più apprezzabile è la possibilità di saltarla.

MXGP 2
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Voto 8
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Gioco da ormai 15 e passa anni ai videogames, il più dei quali sono stati titoli di Nintendo. Ma ho anche giocato spesso alle saghe divenute classiche anche nella scorsa generazione appartenenti ad altre piattaforme. Ma Zelda rimane Zelda, una fetta del mio cuore c'ha la triforza disegnata sopra.