Se c’è qualcosa che la divisione Xbox è riuscita a proporre sul finire di questa generazione videoludica, è senza alcun dubbio la varietà dei titoli sviluppati dai suoi studi, i quali finiscono tutti nel conveniente Xbox Game Pass, per PC e console. È questo il caso di Grounded, titolo brevettato da Obsidian Entertainment, nota software house che dopo essere entrata nella grande famiglia di Microsoft ha rilasciato con successo The Outer Worlds (anche se pubblicato da Private Division, come da accordi presi in precedenza). Rimanendo però con i piedi per terra, e dando un occhio al catalogo della software house già disponibile, è facile notare la presenza della nuova opera, un survival cooperativo attualmente disponibile in accesso anticipato su Xbox One e PC (in quest’ultimo caso attraverso le piattaforme di Steam e Xbox App).
Un titolo che abbraccia sicuramente lo stile di sviluppo dell’attuale Obsidian, ma che punta a offrire un’esperienza nettamente diversa rispetto alle precedenti dello studio. Nel corso degli ultimi giorni abbiamo potuto provare a fondo la versione di Grounded disponibile, la quale, essendo in accesso anticipato, manca ovviamente di contenuti e presenta diverse problematiche che saranno sistemate nei mesi a venire. Tuttavia, lo scheletro dell’opera è presente e accessibile da tutti, e ha saputo mostrarci le potenzialità di questa nuova esperienza, vediamo quindi di che si tratta!
Sopravvivere in Grounded
Come un fulmine a ciel sereno, il giocatore si sveglia in quella che somiglia a una caverna, accompagnato da un massimo di 3 amici, tutti nella stessa condizione. Tuttavia, non si tratta di un’oscuro enorme anfratto, ma di un minuscolo pezzo di terra, che per i protagonisti sembra grande quanto un’intera città. Gli stessi non ricordano nulla di cosa sia successo – né quando – ma sanno solo di essere rimpiccioliti all’inverosimile, fino ad aver raggiunto le dimensioni di una formica, o anche meno. L’intero mondo innocuo, che neanche sarebbe fondamentalmente visibile a occhio nudo, è diventato un gigantesco parco degli orrori, pieno di insetti dalle dimensioni normali, ma che in prospettiva risultano spropositati e spaventosi.
Non è il momento di abbattersi, poiché arriva subito l’ora di riempire gli zaini di risorse e di costruire un rifugio di fortuna al fine di sopravvivere, sfruttando il complesso sistema di crafting brevettato dallo sviluppatore. Strumenti, oggetti da piazzare e tavoli da lavoro, in poco tempo è necessario allestire un team funzionale che sappia difendersi dalle incombenze e riesca a recuperare un sufficiente numero di risorse. L’obiettivo ultimo è quello di tornare alla classica statura dei ragazzi, ma non è neanche detto che si riesca a superare la notte. Fame, sete e ragni giganti fanno presto capolino, costringendo i giocatori ad abituarsi alla prospettiva di questo piccolo grande giardino, pieno di segreti da scoprire al fine di migliorare il proprio equipaggiamento e affrontare nemici sempre più temibili.
Abbracciando un po’ l’ottica delle prime versioni di Minecraft, il gioco non si preoccupa di spiegare nei minimi dettagli quanto è da compiere. Alcune azioni sono tuttavia intuitive, mentre altre sono esplicate dal sistema di crafting, ma servirà sempre e comunque prestare attenzione nel comprendere ogni singolo particolare che possa evitare la morte dei membri dell’insolito gruppo. La varietà delle situazioni si esaurisce però quasi subito, come le possibilità offerte dalla mappa di gioco ancora in ampliamento e decisamente poco comprensibile, che porta infatti confusione. I contenuti sono quelli su cui Obsidian Entertainment dovrà puntare senza dubbio, viste infatti le prospettive di sviluppo che il concept di Grounded garantisce, dato che può essere espanso in ogni sua caratteristica.
Sgargiante, ma letale
Sul fronte tecnico, il titolo presenta diverse lacune, a cominciare dai molti bug invalidanti, che speriamo vengano sistemati nel corso dei prossimi mesi. Il comparto grafico è davvero d’impatto, e offre un mondo colorato e piacevole, in netto contrasto con le insidie e i pericoli che lo stesso nasconde. Ogni oggetto, vegetale e insetto della nostra prospettiva è stato adattato maniacalmente con le giuste dimensioni, al fine di creare un’ecosistema dove un ragnetto che non noteremmo neanche è una creatura gigantesca, in grado di mettere fine alla vita del giocatore con un singolo colpo. La visuale in prima persona risulta proprio per questo interessante e funzionale, grazie anche al combat system che può essere ben approfondito macinando qualche ora di gioco.
Attualmente, i contenuti sono ridotti all’osso, e i problemi sobbarcano spesso i pregi di questo titolo tuttavia originale e piacevole, che in compagnia riesce senza dubbio a rendere divertente la formula del survival spesso angosciante, esplodendola grazie alle caratteristiche della buffa avventura che i ragazzi si trovano a vivere. Lo sviluppatore ha ancora molto a cui lavorare, e non farebbe certamente male a rendere più chiare alcune caratteristiche dell’opera, risolvendo nel mentre la tonnellata di bug invalidanti. Speriamo che nei prossimi mesi Grounded venga quindi ampliato e curato, oltre che localizzato nella nostra lingua. Questa è attualmente assente, il che è un grande problema problema, vista la tecnicità di alcuni dei termini e nomi presenti. Tuttavia, potremo presto assistere a una scoppiettante release finale, dopo la quale vi parleremo nuovamente del titolo attraverso la nostra recensione di Grounded.