Dragon’s Dogma: Dark Arisen, a distanza di ben quattro anni dalla sua uscita su consoles, ha deciso di regalarci una “nuova” esperienza su PC: ci sarà riuscita davvero? Scopriamo insieme se gli sforzi di Capcom sono stati ben spesi.
Storia che vale, mostri che trovi!
La componente storia in un titolo RpG che si rispetti è certamente il biglietto da visita del gioco. In Dragon’s Dogma: Dark Arisen questa non è stata cambiata dalle avventure che vivemmo ben quattro anni fa (era il 2012 ricordate?) su console Sony PlayStation 3 e Microsoft Xbox 360. L’aggiunta dell’espansione porta con se certamente ore ed ore extra ed un comparto tecnico migliorato. Ambientazioni da brivido come montagne, dungeons, foreste, spiagge e città creano sicuramente una armonia all’interno del titolo e la trasposizione su PC, forte di un hardware più potente delle consoles, mette in risalto dettagli mai visti prima. Mostri nuovi e più dettagliati, armi e loot sempre in crescita permettono al gioco di non annoiare praticamente quasi mai.
Pedine e Pedoni
Caratteristica principale del gioco, oltre ad essere un validissimo mix di altri titoli come Dark Souls, Monster Hunter e Gothic il gioco introdusse le “pedine” ovvero personaggi non giocanti che accompagnano il nostro protagonista in giro per il mondo. Questi elementi del gruppo possono essere addestrati e messi a disposizione dei giocatori online che, mediante appositi punti nel gioco, possono evocare suddette pedine e giocare con loro nel proprio gruppo. La difficoltà del gioco, volutamente alta, impone l’uso di una varietà grande di queste “pedine”, tanto che in alcuni combattimenti non ne uscirete vivi se solo vi mancheranno determinate classi o se sarete in 3 piuttosto che in 4. Nella versione PC le pedine imparano dal nostro comportamento: ergo se siete un Mago ad esempio la vostra pedina guerriera imparerà (sbagliando) a restare in disparte e dal combattimento e fuggire in caso di pericolo. Questo rende l’uso di quella pedina sconsigliabile ma se noi prendiamo una pedina guerriero di un altro giocatore, la cui classe principale era proprio la medesima, la musica cambia perché ovviamente quella pedina avrà appreso come si combatte da un vero maestro d’armi e si comporterà al meglio delle sue possibilità. I mostri sempre più grandi ci costringono ad avere nel gruppo molti compagni, diversi sopratutto e con un buon addestramento in modo da permetterci di affrontare la “scalata” sul boss (si dovrete fisicamente scalare il boss e trovare il suo punto debole).
Lunga è la strada per la gloria!
Qualche difettuccio in Dragon’s Dogma: Dark Arisen lo riscontriamo come in moltissimi titoli, qui però le cose si fanno un po macchinose: impossibilitato al nuoto, ogni volta che ci troveremo dinnanzi un fiume, un lago o il mare non potremmo che aggirare l’ostacolo. Nel gioco non esiste una vera cavalcatura e di fatto saremo obbligati a percorrere il nostro viaggio a piedi il che, rende frustrante giocare. Esistono dei punti di teletrasporto ma rimangono comunque pochi e scomodi. La telecamera è spesso ballerina e nelle azioni concitate in una foresta spesso ci inquadra un bellissimo albero, per carità ben renderizzato ma che ci impedirà di seguire lo scontro al meglio.
Conclusioni!
Dragon’s Dogma: Dark Arisen è un titolo ben pensato, con una trama non da primato ma piuttosto accattivante, un gameplay solido ed una ottima gratificazione in termini di longevità. Manca un vero e proprio comparto multigiocatore ma le pedine risolvono abbastanza il problema, dandoci la sensazione comunque di avere persone vere nel nostro party. La trasposizione su PC poteva essere curata leggermente di più sotto il profilo della telecamera e della possibilità di aggiungere una cavalcatura ma nel complesso la fluidità del gioco ed il colpo d’occhio regalano bellissime sensazioni.