I Jrpg, pane quotidiano delle prime due generazioni di PlayStation e resi celebri da saghe come Final Fantasy e Dragon Quest, sono merce sempre più rara al giorno d’oggi, specialmente per noi nati nella parte Occidentale del nostro splendido pianeta. Dunque, cari miei appassionati, quanto rumore può fare un Jrpg, in uscita su PS4 e PS3, addirittura sottotitolato in Italiano? E’ il caso di Tales of Zestiria, nuovo capitolo della celebre serie del geniale Hideo Baba, che si prospetta essere la punta di diamante di essa, dato anche il ventesimo anniversario. Tales of Zestiria rispetterà tutte queste aspettative? Scopriamolo insieme!
C’era una volta a Glenwood…
L’inizio di Tales of Zestiria è probabilmente tra i più lenti della serie: l’immenso tutorial iniziale vede i due protagonisti del titolo, Sorey e Mikleo, esplorare a fondo delle antiche rovine, prendendo confidenza con il sistema di combattimento che il titolo di Baba propone. Sorey, protagonista assoluto di questo episodio, è un pastore dotato di un potere che gli permette di vedere esseri paradisiaci chiamati serafini, protagonisti assolutamente centrali delle vicende, e di combattere gli Hellions, i misteriosi antagonisti del titolo, rei di portare morte e distruzione nel regno di Glenwood alimentandosi dei sentimenti negativi degli abitanti. L’obiettivo centrale di Sorey sarà di riportare unione e pace tra il mondo degli umani e quello dei serafini per giungere ad una nuova era plasmata su quelli che sono chiamati “i tempi delle origini”. Questo è il plot della vicenda che, come potrete notare, non brilla certo per originalità; ma il carisma di certi personaggi e gli immancabili colpi di scena rendono il tutto molto piacevole ed intrigante, invogliando il giocatore ad andare avanti con la trama.
Tecnicamente parlando..
I conoscitori della saga dei Tales of immaginano già cosa sto per dirvi, dunque neofiti siete avvertiti: la parte tecnica non è mai stata il cavallo di battaglia delle opere di Baba. Con questo non vi sto dicendo che sia un titolo penoso tecnicamente, tutt’altro: il gioco si lascia ben guardare, ma la natura cross gen del titolo è evidente, specialmente nei fondali spogli che il titolo offre e nelle texture non sempre perfette; d’altro canto i personaggi sono realizzati veramente bene, con espressioni facciali ben riuscite e un cell shading piuttosto riuscito. A risollevare la parte tecnica troviamo una componente artistica veramente riuscita e un sonoro ottimale, con musiche magistrali e che spesso e volentieri vi entreranno in testa senza volerlo.
FUUUU….SIOOOO…NEEEE!
Passiamo dunque alla parte centrale del gameplay di un Jrpg, il combat system; da questo punto di vista, i titoli della serie Tales of si sono dimostrati sempre all’avanguardia, rivoluzionari e veramente divertentissimi. Tales of Zestiria non fa’ di certo eccezione, proponendo un nuovo sistema di combattimento chiamato Fusionic Chain Linear Motion Battle System. Tra i poteri dei Seraphim c’è la capacità di fondersi con un essere umano in un processo chiamato Armitization, mostrato a schermo da un minimale effetto luminoso quasi istantaneo che dà vita a un personaggio con abilità specifiche devastanti. Sarà dunque possibile fondere Sorey e gli altri Serafini con i tanti personaggi presenti nel titolo, conferendo cosi un numero di combinazioni e possibilità unico nel suo genere in un Jrpg, donando al titolo una profondità veramente eccezionale che farà felici i fanatici del sistema di combattimento action tipico della serie. Come al solito presente un complesso e completo menù di personalizzazione dei personaggi, dove sarà possibile gestire inventario, skill e fusioni sempre in modo comodo e intuitivo.