Come è accaduto senza freni per il mercato dei metroidvania, anche i roguelike con l’avvento di Steam e degli sviluppatori indipendenti hanno proliferato e si sono moltiplicati in tempistiche veramente da record. Va da sé che in un mare sconfinato come questo, trovare delle produzioni che spicchino per inventiva, originalità e qualità è davvero complicato, perché i titoli capaci di farci balzare dalla sedia sono davvero in una percentuale bassissima. Il titolo di cui parliamo oggi, Don’t Die, Minerva!, è il prossimo della fila, che tenterà di timbrare il cartellino della fortuna. Il roguelike di Xaviant arriva a noi dopo un corposo aggiornamento che ha fixato diversi difetti presenti in precedenza, ma che soprattutto è andato ad aggiungere diverse feature e caratteristiche. Pronti quindi per analizzarlo al meglio in questa sua versione non definitiva (il gioco è ancora in fase di Early Access), andiamo a scoprirlo più da vicino.
Don’t Die, Minerva!
L’incipit narrativo, almeno quello proposto in tale versione (non è escluso che un vero e proprio video introduttivo sia esistente ma non presente qui), è dei più semplici che possano esistere: una giovane ragazza raggiunge un quartiere decisamente poco accogliente e molto ampio, che ricorda in un certo senso tutti gli stereotipi horror degli anni 80 e 90. Senza alcun preambolo particolare e una spiegazione striminzita del perché dovremo esplorare questo luogo, verremo lanciati nella mischia! Tra fantasmi, pipistrelli, scheletri, ratti e tutte le minacce che potete immaginare possano essere presenti in una sinistra magione.
Il gameplay risulta per molti versi standard per il genere, con la visuale isometrica a dettare legge, con ambientazioni particolarmente ampie dove neutralizzare i nemici uno dopo l’altro, e un menù di gestione personaggio intuitivo ma un po’ basic. Anche la struttura, come ogni titolo di questo tipo che si rispetti, è basata su mappe labirintiche autogenerate proceduralmente, che renderanno ogni nostra partita differente dalle altre. Lo scopo sarà completare tutti i piani degli edifici, che però richiedono una determinata condizione per essere completati: la raccolta di una chiave che sblocchi il piano successivo… o meglio, l’ascensore per raggiungerlo. Non sarà mai troppo facile, perché i livelli saranno disseminati di mostri, trappole e stregonerie varie per farvi… beh, morire. Alla fine della salita come da copione ci aspetterà un boss, un combattimento decisamente più impegnativo e rocambolesco rispetto ai “semplici” piani affrontati.
Tasche grandi e batterie
Fino a poco tempo fa, la nostra Minerva non aveva molte frecce al suo arco, e già in quel modo comunque il gioco risultava sufficientemente godibile. Con l’ultima patch di marzo però, sono veramente una valanga le novità e le correzioni apportate al titolo, che ora si presenta in forma più che decorosa. Per cominciare, la piccola che disponeva solamente di un attacco standard con la torcia e della stessa puntata per illuminare i nemici (con tanto di batteria che ci saluta pian piano con l’utilizzo continuato), ora vede aggiungersi al suo arsenale ben 4 nuove diverse abilità oltre a quella deafult, che possono essere scambiate all’interno di determinate stanze nei dungeon: attacco voltaico, di fiamma, di ghiaccio, e quello prettamente fisico a suon di mazzate.
Anche gestire i potenziamenti sarà indispensabile, quindi fate ben attenzione a spendere oculatamente oro e cristalli che otterrete nei dungeon. Tra le feature più apprezzabili, è che a parte le primissime battute di gioco, Minerva avrà al suo fianco un pet, che nei casi più complicati sarà pronto a semplificarci la vita. La pietra grezza si sta quindi trasformando pian piano in qualcosa di più appetibile, e a testimoniarlo ci sono i continui aggiornamenti del team, come i nuovi mostri inseriti, i bilanciamenti, e il lavoro di polishing oltre al labor limae sui bug.
Arrivo in cima?
Cosa ha quindi di davvero innovativo questo titolo? In soldoni non moltissimo, tuttavia risulta davvero intrigante e molto curato il comparto grafico, che con una lucidità dei colori in contrapposizione al tema, e con l’aspetto della protagonista, vive già da solo di un carisma innato. Di certo prima di dare un giudizio definitivo su Don’t Die, Minerva! dovremo aspettare la release definitiva, ma già questa build, che continua a gettare le basi, ci è sembrata più solida di quanto ci si aspetterebbe da un titolo in Early Access. Attendiamo quindi con trepidazione il momento della review!