Castlevania: Lords Of Shadow 2 è stato uno dei titoli più attesi dal pubblico, ma molte sono le discussioni apertesi su questo gioco non appena è uscito, e tutte molto contrastanti. Il gioco, sequel di Castlevania: Lords Of Shadow, ci impegnerà nel cammino di Gabriel Belmont ormai divenuto il principe delle tenebre per impedire il ritorno di Satana, e poi privarsi della propria immortalità (come già anticipato nel video finale del primo capitolo).
Senza dubbio il lavoro che MercurySteam e Konami ci hanno presentato è degno di nota, anche se molte delle novità inserite nel gioco sembrano incepparlo invece che renderlo più piacevole, come se fossero state aggiunte solamente per accontentare una più vasta porzione di pubblico. Infatti ci troviamo davanti ad un gioco che non solo ci mette di fronte a fasi puramente action e combattimenti impegnativi come nel predecessore, ma ci siamo trovati davanti a piccole fasi stealth, e fasi di esplorazione.
Il Free Roaming è infatti uno dei fattori che più può dividere i punti di vista dei giocatori. Di certo vagare per la città e per il castello risulta piacevole, e spesso indispensabile per potenziare le capacità del nostro ex paladino, ma tutto questo va a discapito della linearità del gioco. Le fasi stealth ci vedono nella maggior parte dei casi costretti ad impossessarci del corpo di nemici che non possono essere sconfitti in battaglia, e oltre che abbastanza corte, risultano anche bruttine e non compatibili con il resto delle meccaniche di gioco e soprattutto con il gioco stesso. Le fasi di combattimento sono buone ed impegnative come sempre, con qualche leggera variazione (come la barra della vita per i nemici minori, oltre che dei boss) e l’inserimento di 2 nuove armi di cui acquistare e potenziare abilità.
Una cosa che differenzia molto Castlevania: Lords Of Shadow 2 dal predecessore, è che la trama non è più divisa in capitoli ed episodi, ma un susseguirsi di eventi meno schematico del previsto. Questo non solo diventa una pecca per il carisma narrativo dell’opera, ma ha fatto in modo che le sfide da superare (in primis per i cacciatori di trofei e achievements) fossero inserite nel gioco in un’altra maniera, che nemmeno a dirlo richiede anche la raccolta di alcuni collezionabili.
Una delle caratteristiche base di questo videogioco, è l’alternanza tra le fasi nel castello, e le fasi che si svolgono nel presente mondo reale. Purtroppo lo stacco qualitativo tra queste due tipologie di missioni è abbastanza marcato, rendendo di sicuro più interessanti le prime rispetto alle seconde, le quali però sono le più importanti per i fini narrativi della storia.
Il comparto grafico e sonoro si difendono alla grande, e specialmente quest’ultimo risulta di ottima qualità. L’aspetto artistico e malinconico del gioco viene dunque a far parte dei pregi più apprezzati, contornati da una colonna sonora che calza a pennello e che richiama in alcuni casi i brani del primo Castlevania: Lords Of Shadow.